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Rugby | Italia d’autore a Padova! Testa a testa per un’ora, ma poi il Sudafrica la chiude

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Difesa, placcaggi e tanta intensità permettono all’Italia di restare a contatto nel punteggio con la seconda forza mondiale per un’ora. Un Sudafrica discontinuo e costretto a più riprese all’indisciplina dalla grinta azzurra riesce poi a marcare la meta decisiva per il 6-22 finale, ma mai a dominare una Banda Brunel in grado di sfornare una prestazione di grande qualità e di saper soffrire anche nei momenti più critici, nonostante l’importante mismatch tecnico tra le due squadre. Prova del 9 superata, insomma. E gli azzurri ritornano a far esaltare il pubblico di casa, in questo caso un Euganeo pieno in ogni ordine di posto.

Primi minuti di grande intensità da parte dell’Italia. Gli Springboks vengono subito ricacciati nella propria metà campo e gli azzurri tengono botta nelle collisioni, conquistando anche un penalty grazie ad una bella azione da grillotalpa di Vunisa. Il difficile calcio di Haimona, però, resta appena corto all’8′. Gli azzurri, però, continuano a conquistare il territorio sudafricano e la mischia, grazie ad Aguero, guadagna un altro calcio che Haimona mette a referto per il 3-0. Basta una sfuriata agli Springboks, tuttavia, per mettere subito in croce la linea difensiva italiana. La penetrazione di De Villiers e le cariche di Vermuelen costringono subito l’Italia ad una difesa ad oltranza sui propri 5 metri, gli azzurri reggono l’urto ma un fallo precedente permette a Lambie di pareggiare dalla piazzola. Gli azzurri farebbero anche intravedere alcune cose interessanti, ma si dimostrano fin troppo prevedibili, a differenza degli ospiti. La seconda ondata del match, infatti, è quella giusta. Gli Springboks martellano con ripetuti pick&go ben guidati da Reinach e, a difesa ormai logorata, è Coenie Oosthuizen a schiacciare la meta del 3-8 al 22′. Cinque minuti e il Sudafrica marcherebbe anche la seconda meta, ma Pietersen perde il pallone. I possessi sudafricani sfiancano gli azzurri, che resistono splendidamente sul break di Goosen ma evidenziano poca lucidità nei rari momenti in cui potrebbero contrattaccare. L’ultimo possesso del tempo, però, è azzurro e una rolling maul ben portata consente ad Haimona di piazzare il 6-8 con cui si mantengono attaccati a dei Boks troppo discontinui.

Sono i pack i protagonisti dei primi minuti della ripresa. Quello azzurro sembrerebbe leggermente in vantaggio nella serie di mischie giocate nella metà campo sudafricana, ma Castro&co. non riescono a trarne nessun beneficio. Il gameplan del Sudafrica, invece, non varia: cariche continue a sfondare la difesa e cavalleria a supporto successivamente. La prima parte del piano, tuttavia, viene stroncata spesso e volentieri dalla grinta e dalla grande qualità difensiva e i Boks continuano a perdere troppi palloni. I sudafricani vorrebbero prendere il largo e cercano la touche al 52′, ma un in avanti vanifica tutto e gli azzurri si salvano con un fallo degli Springboks sulla successiva mischia. Tanti errori da una parte e dall’altra e il risultato resta incredibilmente sul 6-8, impensabile probabilmente ad inizio match. La stanchezza comincia ad affiorare tra gli azzurri, ma non per Masi, che con un’accelerazione sposta il baricentro dai nostri 22 alla metà campo. L’indisciplina sudafricana regala un’altra occasione ad Haimona, ma da 50 metri il maori resta di nuovo appena corto e manca i tre punti del sorpasso. All’ora di gioco, Meyer opera qualche cambio e azzecca il momento giusto. Bismarck Du Plessis e Le Roux erodono la difesa, l’esordiente Carr trova uno splendido break che spacca la difesa e fa volare Cobus Reinach in meta con un perfetto offload (6-15). Gli azzurri sembrerebbero sul punto di crollare, ma trovano la forza per reagire e riescono a conquistare anche una touche sui 5 metri. Nel momento decisivo del match, tuttavia, gli Springboks fanno valere la migliore maestria in rimessa laterale e sventano ogni pericolo. Con le ultime energie, Parisse&co. tentano di sfondare la difesa sudafricana, ma sono gli Springboks a trovare la meta all’80’ con un contrattacco d’autore marcato dal solito Habana.

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daniele.pansardi@olimpiazzurra.com

Foto: FotosportIT/FIR

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