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Rugby, Italia-Sudafrica: a testa alta verso il 2015

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“L’Italia ha giocato con qualità e questa è stata, almeno finora, la nostra miglior partita in questo tour di novembre. I nostri avversari hanno difeso davvero bene e per 70 minuti ci hanno tenuti lontano dalla linea di meta”.

Con questa dichiarazione Heyneke Meyer, il ct del Sudafrica, ha fotografato la contesta di ieri fra gli azzurri e gli Springboks dove, nonostante la sconfitta per 6-22, abbiamo visto un’ottima nazionale.

Dopo aver toccato il punto più basso della sua storia recente, con le tre sconfitte maturate lo scorso giugno, nella tournèe’ del Pacifico, la squadra di Brunel sembra finalmente aver ritrovato una luce sulla retta via che porta ad un 2015 ricco di impegni.

Dal 6 Nazioni alla World Cup, l’anno prossimo dovrà forzatamente essere vissuto in maniera coinvolgente da Parisse e compagni che se vogliono finalmente compiere un definitivo salto di qualità, e non fermarsi alle solite “sconfitte onorevoli”, devono iniziare a vincere.

Certo, ritrovare delle buone certezze, per certi versi simili a quelle individuate nel novembre 2012, che aprirono di fatto la strada al miglior Sei Nazioni della nostra storia, non può che essere un viatico positivo.

Abbiamo, se non altro, rialzato il capo riguadagnandoci il rispetto altrui.

Ed è proprio dalla testa, inteso come aspetto psicologico, che bisogna ripartire: acquisendo consapevolezza nei propri mezzi e convinzione nel voler essere perfetti o quasi andando a sviluppare gli aspetti più tecnici del gioco, senza commettere i numerosi errori di precisione che hanno contraddistinto le nostre tre partite autunnali.

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Foto: Fotosportit/FIR (Roberto Bregani)

michele.cassano@olimpiazzurra.com

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