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Rugby | Italia-Sudafrica, le pagelle: Ghiraldini l’infallibile, Parisse sontuoso. Sarto invisibile

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L’Italia offre la migliore prestazione delle ultime due stagioni contro il Sudafrica, nell’ultimo test match autunnale. Gli azzurri restano a contatto nel punteggio per oltre un’ora al cospetto della seconda forza mondiale, cedendo solo per sfinimento agli Springboks 6-22, ma certificando una rinascita ormai sotto gli occhi di tutti. Le pagelle.

Andrea Masi, voto 6,5: pochi palloni toccati, un contributo non indifferente alla difesa ma anche una copertura non perfetta nel gioco tattico. Il break con cui spacca la difesa sudafricana al 50′, al suo primo vero contrattacco, vale però il prezzo del biglietto. Immortale.

Leonardo Sarto, voto 5: sparisce spesso e volentieri dal gioco. Vero che non gli arrivano quasi mai palloni attaccabili, ma non va nemmeno a cercarseli. Da migliorare l’attitudine, perché il talento è davvero raro nel panorama nazionale.

Michele Campagnaro, voto 6,5: una spina nel fianco della difesa sudafricana ogni qualvolta prende in consegna l’ovale. Riesce a guadagnare metri in ogni frangente, dimostrando la grande verve e la potenza capace di sprigionare quando carica a testa bassa. Un’arma da sfruttare in modo più saggio nel futuro.

Luca Morisi, voto 6,5: prestazione di sacrificio ed abnegazione per il centro milanese. Non si fa vedere granché in fase offensiva, d’altronde non era la partita adatta, ma si immola senza paura contro colossi come De Villiers e Serfontein, a cui chiude spesso e volentieri la porta in faccia. Lo spavento di un anno fa è ormai dimenticato.

Luke McLean, voto 6: effettua più passaggi rispetto ad Haimona, un dato significativo delle grandi responsabilità che Brunel affida al tuttofare dei Sale Sharks. Il buon Luke gioca come sempre una partita senza errori, ma ogni tanto sembra perdersi nei tanti compiti da svolgere.

Kelly Haimona, voto 6: non brilla come nelle due precedenti uscite, ma si conferma ampiamente in grado di poter guidare questa squadra in cabina di regia. Ci mette un po’ per prendere le misure in difesa e gli Springboks lo puniscono, ma minuto dopo minuto cresce anche in copertura. I calci di spostamento, poi, sono davvero pregevoli.

Edoardo Gori, voto 6: meno errori rispetto alle fallose partite giocate contro Samoa ed Argentina. Ugo disputa una partita ordinata, senza picchi negativi ma anche senza mai mettere sul piede avanzante i trequarti, mostrandosi a volte indeciso sul da farsi.

Sergio Parisse, voto 7,5: alla 60esima da capitano, il trascinatore dell’Italia avrebbe voluto regalarsi uno scalpo clamoroso. L’impresa impossibile resta tale, ma Parisse mette in campo tutto il proprio talento per cercare di tenere sempre vive le speranze della Banda Brunel. Viene cercato spesso, ma troppe volte resta anche senza sostegno e non per sue colpe. Spettacolare la presa al volo sul 6-15, quando uno contro cinque riesce a guadagnare un gran calcio di punizione.

Samuela Vunisa, voto 6,5: il figiano ha evidentemente lasciato la sua brutta copia a Parma, perché al debutto l’ex Calvisano riesce a tenere testa più che dignitosamente alla fisicità sudafricana. Non avrà un grande impatto come ball carrier, ma nei punti d’incontro il bianconero fa sentire il proprio peso e anche un’ottima tecnica da grillotalpa.

Alessandro Zanni, voto 6,5: è costretto ad uscire dopo appena un tempo, ma il friulano non fa mai mancare il proprio contributo alla causa nel corso dei primi 40′. Sempre presente nei punti d’incontro e sempre pronto a sporcare i raggruppamenti sudafricani, mai un’errore o una sbavatura.

Joshua Furno, voto 6,5: passa inosservato per gran parte della partita, ma porta a terra ben sei touche con una sicurezza alla Matfield, tanto per citare il suo avversario di oggi nelle rimesse laterali. Non uno qualunque, insomma. Ma il biondo seconda linea dimostra di aver compiuto grandi progressi anche in questo fondamentale. La maglia da titolare è ormai una certezza.

Quintin Geldenhuys, voto 7: dopo l’unico placcaggio mancato, nel primo tempo, il motore del seconda linea (di origine sudafricane oltretutto) sale di giri in maniera esponenziale e nell’economia del gioco si sente. Eccome se si sente. Nel breakdown il bianconero è ovunque, per disturbare e per rallentare. Grande contributo anche nel gioco aperto, come sempre.

Martin Castrogiovanni, voto 6,5: Nyakane, a 25 anni, ha probabilmente capito che per poter competere con Mtawarira dovrà ancora fare parecchia strada. Dal suo lato, Castro lo mette in croce spesso e volentieri, anche quando il pilone del Tolone è ormai allo stremo delle forze. L’azzurro commette anche qualche sciocchezza, ma nel gioco aperto fa sentire il suo peso.

Leonardo Ghiraldini, voto 7,5: infallibile. Con il passaggio ai Leicester Tigers, Ghira sembra essersi ulteriormente perfezionato, nella tecnica così come nel fisico. Uno dei pochi a non patire per nulla l’impatto sudafricano, tanto da risultare uno dei ball carrier azzurri più efficaci. Perfetto, ma non è una novità, in touche e nella gestione di ogni singolo pallone.

Matias Aguero, voto 6,5: poco più di una mezzora per il pilone zebrato, ma di grande qualità. Oosthuizen viene messo sotto soprattutto nella prima parte di gara, ma il bianconero partecipa attivamente anche alla ottima difesa imbastita dagli azzurri. Peccato per l’infortunio.

Andrea Manici, voto 5: non manca di evidenziare le sue qualità nel gioco aperto, ma questa volta a risaltare sono i grandi problemi nel lancio. Si fa intercettare malamente una fondamentale touche sui 5 metri sudafricani sul 6-15, nel momento decisivo del match. C’è tanto da lavorare.

Alberto De Marchi, voto 6: con Oosthuizen è una lotta quasi ad armi pari in mischia chiusa, anche se l’ex Benetton riesce a spuntarla in più occasioni. Non riesce a mettersi in mostra in fase offensiva, ma compensa con una buona difesa.

Dario Chistolini, voto 6,5: nel gioco aperto non è mai chiamato in causa, ma nei 20′ finali si fa notare soprattutto per un paio di mischie giocate splendidamente. In crescita costante.

Marco Bortolami, sv.

Francesco Minto, voto 6,5: passo dopo passo, spezzone dopo spezzone, il movimento italiano sta riabbracciando il grintoso e cattivo flanker del Benetton Treviso. Secondo tempo di grande sostanza per il miranese, una garanzia quando entra in campo.

Guglielmo Palazzani, voto 6: rispetto a Gori cerca di essere più dinamico ed imprevedibile, ma non sempre questo si traduce in precisione nelle trasmissioni. Il bianconero, comunque, dimostra di essere una valida alternativa.

Luciano Orquera, sv.

Giulio Toniolatti, sv.

All. Jacques Brunel, voto 7: la sua Banda è tornata a ruggire. D’altronde, tre indizi fanno una prova e il terzo, oltretutto, è davvero di qualità, perché tenere testa alla seconda forza mondiale per un’ora (e non essere mai sottomessi) è impresa non da poco. Il francese è abile nel ridare vigore ai vecchi punti di forza di questa Nazionale, la mischia e soprattutto la difesa, organizzata in maniera impeccabile dal ct transalpino. Per il Sei Nazioni, però, è attesa anche qualche idea in più per la fase offensiva…

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daniele.pansardi@olimpiazzurra.com

Foto: FotosportIT/FIR – Roberto Bregani

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