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Short Track

Short Track: Italia non puoi essere solo Fontana. Azzurrine e ragazzi, tocca a voi

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Domani comincia la nuova stagione della Coppa del Mondo di short track a Salt Lake City e l’Italia come ormai da molte stagioni si affida ad Arianna Fontana per provare a salire sul podio, anche sul gradino più alto. La valtellinese è reduce da un’Olimpiade che l’ha consacrata nuovamente come una delle pattinatrici più forti del mondo, conquistando tre medaglie, ed è ovviamente la stella di una nazionale che senza di lei otterrebbe al momento risultati mediocri se confrontati a quelli del passato recente.

L’obiettivo del nuovo CT Kenan Gouadec è quello di trovare al femminile delle possibili alternative ad Arianna. Proprio per questo si punta fin da subito su alcune delle giovani più interessanti del settore nazionale, come Federica Tombolato ed Ylenia Tota. Non possiamo aspettarci subito dei grandissimi risultati, ma servirà un processo di crescita in questa stagione per poter poi cominciare ad avere più alternative oltre alla Fontana, che comunque sembra intenzionato a continuare fino alle prossime Olimpiadi. Una campionessa come Arianna deve essere una guida, un traino per le giovani, che da lei devono imparare tanto e provare a seguirla negli allenamenti ed in gara. Lo stesso Gouadec ha detto che non si aspetta subito risultati straordinari, ma vuole vedere la voglia di lottare sul ghiaccio e di competere con le avversarie, perchè facendo così i risultati arriveranno.
Non va comunque dimenticata Martina Valcepina, che probabilmente tornerà nella prossima stagione, visto che da poco ha messo alla luce due splendide gemelline e dunque si dedicherà completamente a loro per quest’anno. Martina è arrivata scarica a Sochi, ma era già incinta in quel periodo e forse la mancanza di risultati ottenuti è dovuto anche quello, ma è riuscita comunque a centrare una medaglia in staffetta, dopo aver comunque raggiunto risultati soddisfacenti in Coppa.

Passiamo ora al settore maschile e qui purtroppo non c’è un ‘Arianna Fontana a salvare ogni volta la situazione. Purtroppo da ormai molte stagioni si aspetta la definitiva esplosione di talenti come Cassinelli, Viscardi e Dotti, ma i giovani azzurri non hanno per ora rispettato le aspettative, ottenendo davvero ben poco. Il migliore nell’ultima stagione e anche alle Olimpiadi è stato senza alcun dubbio Yuri Confortola, che negli amati 1500m è spesso arrivato ad un passo dal centrare la finale e a Sochi è stato incredibilmente buttato giù senza poi essere, ingiustamente, ripescato per la finale.
Dopo una stagione di transizione, dovuta al rientro dopo il grave infortunio, possiamo aspettarci qualcosa anche da Nicola Rodigari, ma la sensazione generale è quella che il resto del mondo sia notevolmente superiore ai nostri azzurri, che dovranno faticare molto per diventare protagonisti. Importante sarà anche la staffetta, che, a differenza di quella femminile, ha spesso deluso e non è mai riuscita ad essere competitiva, nonostante un podio di Coppa a Torino. La prova a squadre potrebbe essere un traino giusto per provare a far bene anche a livello individuale.

 

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 foto da pagina FB di Yuri Confortola

twitter Andre_Ziglio

andrea.ziglio@olimpiazzurra.com

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