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Tennis, Fed Cup 2015: l’Italia può tornare a sognare in grande

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Terminata la stagione 2014 della Fed Cup con la vittoria della Repubblica Ceca, nazione sempre più competitiva e forte del suo movimento giovane, sulla Germania, vera sorpresa di quest’anno, siamo già proiettati verso il 2015: si azzera tutto e torna in campo la nostra amatissima Italia, alla ricerca del trofeo conquistato già quattro volte. Le nostre ambizioni sono molto elevate: proviamo a capire dove si può spingere quest’Italia.

La prima questione che il ct Corrado Barazzutti si troverà ad affrontare sarà quella del gruppo da scegliere: una squadra da rifondare a partire dalle giovani o le solite tennsite storiche della nazionale? Per verificare le condizioni delle nostre giocatrici bisognerà aspettare il nuovo anno e così dovrà fare anche il ct, ma possiamo già ipotizzare l’assenza di Flavia Pennetta, la quale più volte ha estrenato i suoi dubbi riguardo un’eventuale partecipazione: l’età si fa sentire e la brindisina preferisce concentrare, giustamente, tutte le sue energie sul singolare e, al contempo, lasciare spazio alle nuove leve. Roberta Vinci andrà valutata la stagione prossima: la tarantina ha disputato un 2014 sicuramente non ottimale e bisogna vedere con che piede inizierà a gennaio il nuovo percorso annuale. Nè lei, nè Sara Errani, comunque, sembrano voler rinunciare alla Fed Cup e quindi, probabilemente, le rivedremo anche il prossimo anno, condizioni fisiche e/o mentali permettendo. Barazzutti potrà anche contare su Camila Giorgi e Karin Knapp, già convocate come singolariste ai quarti di quest’anno contro gli USA e comportatesi entrambe egregiamente. E chissà, se magari il rinnovamento dovesse iniziare già l’anno prossimo, potrebbero essere i principali punti di riferimento per il capitano.

Ai quarti di finale in programma il prossimo 7-8 febbraio l’Italia affronterà la Francia di Cornet e Garcia, neopromossa nel Gruppo Mondiale I: un’avversaria insidiosa da non sottovalutare, ma con cui partiamo favoriti, giocando in casa con a disposizione anche la scelta della superficie su cui giocare. Sicuramente la sfida Italia-Francia, in virtù della “rivalità” ormai nota tra le due nazioni, sarà molto sentita da ambo le parti: tra l’altro, l’ultima volta che le due nazionali si sono incontrate, ai quarti di finale dell’edizione del 2009, si aprì una vera e propria faida tra i due gruppi. L’Italia vinse per 5-0, ma ci furono delle tensioni interne non indifferenti. Durante il primo match fra Flavia Pennetta e Amelie Mauresmo, l’arbitro chiamò fuori una palla dell’italiana, concedendo alla transalpina il match point. La reazione di Flavia fu immediata: innervosita dal pubblico (si giocava in Francia) e sconcertata per quel presunto errore arbitrale, la nostra iniziò a litigare con l’arbitro, sollevando anche il dito medio. La brindisina, alla fine, portò a casa l’incontro, ma nelle ore precedenti la squadra francese si lamentò per il comportamento poco corretto della tennista italiana, che venne effettivamente multata, e Mauresmo dichiarò: “Dovevano espellere Flavia. E’ come quando Zinedine Zidane ha dato la testata a Materazzi. Ho perso il ritmo e la partita“. Facile immaginare il clima con cui si svolsero i successivi incontri. La Francia avrà quindi voglia di vendetta e, sebbene Mauresmo non sia più presente, lo è la sua allora compagna Alizè Cornet.

La semifinale, ancora una volta, per il terzo anno consecutivo, potrebbe essere contro la solita Repubblica Ceca, vincitrice dell’edizione 2014, a patto che questa vinca contro il Canada di Eugenie Bouchard. Questa volta, però, l‘Italia giocherebbe in casa, e presumendo che la scelta della superficie ricadrà sulla tanto amata terra rossa, è facile intuire che le nostre avranno più possibilità di vittoria di quante ne abbiano avute nello scontro precedente, giocato su superficie veloce. Interessante sarà seguire lo sviluppo della Repubblica Ceca, che davvero avrà a disposizione una vasta gamma di giocatrici, tra cui Karolina Pliskova, che sta crescendo stagione dopo stagione. Finchè però Kvitova e Safarova saranno al top, complicato che una delle due ceda il posto alle colleghe più giovani.

Spostandoci ancora più in là con la mente, possiamo sognare un’eventuale finale. Nella parte bassa del tabellone, le candidate ad arrivare in finale sono varie. La Germania, impegnata ai quarti con l’Australia, dopo l’egregia dimostrazione data quest’anno, è, sia per coerenza del movimento interno sia per qualità delle giocatrici, la candidata numero uno a raggiungere nuovamente la finale. Attenzione però alla Polonia, che nel primo atto se la vedrà con la Russia, in evidente crisi federale già da un anno a questa parte. Qualora la condizione della Russia non dovesse cambiare, Aga Radwanka potrebbe trainare la sua nazione, promossa quest’anno nel Gruppo Mondiale I, verso la semifinale. La squadra polacca, è palese, non può contare su un movimento di alto livello. Ma le giocatrici, Radwanska in primis, tengono moltissimo alla manifestazione e se Aga vincesse entrambi i singolari potrebbero giocarsela nel doppio, in cui non partono già sconfitte. Ed una finale Radwanska vs Italia sarebbe interessante…

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stefania.gemma@olimpiazzurra.com

Foto: Federtennis/Costantini

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