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Test match, Italrugby ai raggi X: la Banda Brunel reparto per reparto

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Jacques Brunel, anche per i test match di novembre, non è andato oltre la consueta lista di 30 convocati, ampliati a 32 solo per l’ingresso all’ultimo minuto di Cittadini e Benvenuti, richiamati inizialmente per sostituire i ‘cattivi’ Chistolini e Sarto ma poi inseriti anche dopo il reintegro dei due zebrati. Il francese, anche a costo di compiere qualche esclusione eccellente, non ha voluto infoltire troppo la rosa e i vari reparti, sebbene in alcuni le scelte sembrino davvero troppo limitate.

In particolare, saltano all’occhio i soli due tallonatori. E’ anche vero che la concorrenza per la maglia n°2 non appare agguerrita, ma al fianco di Leonardo Ghiraldini e Andrea Manici non avrebbe sfigurato un certo Davide Giazzon, tra i più positivi nell’inizio stagione del Benetton Treviso. Per Manici, intanto, si profila una ghiotta occasione per stupire ulteriormente e prendersi definitivamente il posto fisso da vice-Ghira, naturalmente titolare inamovibile. Al fianco della Tigre di Leicester, Brunel ha provato a mischiare le carte lasciando inizialmente fuori, in modo abbastanza inspiegabile, due pilastri come Rizzo e Cittadini. Quest’ultimo, come già detto, è stato inserito ugualmente in lista e si giocherà perlomeno contro Samoa il posto da titolare con Dario Chistolini, in grande spolvero finora. Difficilmente, però, Brunel rinuncerebbe a Martin Castrogiovanni quando questi rientrerà dalla squalifica. Sul lato sinistro, detto di Rizzo, la sfida tra Alberto De Marchi e Matias Aguero dovrebbe venir vinta dal pilone degli Sharks, ma il bianconero può rappresentare comunque una più che valida alternativa.

Prima linea: De Marchi – Ghiraldini – Castrogiovanni (Cittadini)

Scelte ridotte all’osso anche in seconda linea, dove Brunel ha ‘promosso’ Joshua Furno dopo un Sei Nazioni ed un Tour estivo trascorso interamente in terza. Il quartetto è completato da tre zebrati: Quintin Geldenhuys, Marco Bortolami e George Biagi. Il giocatore dei Newcastle Falcons dovrebbe avere un posto assicurato nell’ipotetico XV titolare per la sua capacità di essere funzionale da ball carrier e anche da saltatore in touche, dove gli azzurri potrebbero avere qualche problema. L’indiziato numero uno per affiancarlo sembra essere Geldenhuys, abile nel gioco sporco e nel ‘distruggere’ più di un Bortolami attualmente lontano dalla forma migliore. Il 107 volte azzurro, però, potrebbe risalire le gerarchie nel caso che Brunel voglia puntare forte sulla touche, il pezzo forte del centurione azzurro. Meno chance, apparentemente, per Biagi, ma il ct francese non potrà ignorare i notevoli progressi dall’italo-scozzese nell’ultimo periodo.
Seconda linea: Furno – Geldenhuys

La terza linea è il reparto in cui le scelte sembrano piuttosto scontate, a meno di possibili sorprese da parte di Brunel. Il rientro a pieno regime di Simone Favaro e Alessandro Zanni è una manna dal cielo per il transalpino, che potrà finalmente affiancare a capitan Parisse i due flanker più forti d’Italia e tra i più incisivi d’Europa. La difesa, in questo senso, dovrebbe compiere un deciso passo in avanti rispetto alle ultime uscite, ma a beneficiare della grinta e dell’intensità dei due trevigiani sarà tutta la squadra. Inoltre, rispetto al Sei Nazioni e ai test di giugno, entrambi avranno le spalle più che coperte da un Francesco Minto rientrato con la stessa ferocia agonistica precedente alla questione assicurativa e da un Robert Barbieri decisamente rigenerato dallo sbarco in Inghilterra e tornato ad essere un giocatore di livello internazionale. E poi c’è Sergio Parisse. In attesa della crescita delle varie promesse, l’azzurro dal tasso tecnico più elevato rimane sempre il fuoriclasse dello Stade Français, il vero ago della bilancia dell’Italrugby. Se gira lui, ne beneficia tutta la squadra. In terza linea si annida anche uno dei grandi rebus dell’Italia di novembre, quel Samuela Vunisa convocato da Brunel nonostante una forma fisica tutt’altro che smagliante ed il vistoso calo di rendimento. Difficile che possa vedere il campo.
Terza linea: Zanni – Favaro – Parisse

Sulla tanto tribolata mediana Brunel ha ben poco da scegliere. Come n°9, Edoardo Gori è senz’altro la pedina più affidabile nel panorama nazionale e, nonostante debba limare alcuni grossi difetti, il trevigiano possiede la personalità per gestire un ruolo così delicato per gli equilibri della squadra. Nelle retrovie, Guglielmo Palazzani dovrà giocarsi al meglio le sue opportunità, magari mettendo in pratica qualche segreto rubato a Leonard. Pochi dubbi anche all’apertura, in virtù del deficitario rendimento di Luciano Orquera, superato nelle gerarchie dal promettente Padovani. La maglia n° 10 e la responsabilità di piazzare, dunque, saranno affidate a Tommaso Allan, uno dei punti fermi di Perpignan in Pro D2 e chiamato a dimostare tutto il suo talento. Kelly Haimona, invece, non dovrebbe essere provato in ruolo in cui non sembra ancora aver compiuto il necessario salto di qualità.
Mediana: Gori – Allan

Quello dei trequarti è, al solito, uno dei reparti più cervellotici per l’ampia possibilità di muovere le pedine sullo scacchiere. Il nodo è naturalmente legato al ruolo di Andrea Masi: centro o estremo? In ambedue i casi, probabilmente, l’aquilano vestirebbe una maglia da titolare, ma ora come ora troverebbe un posto fisso con più certezza come numero 12, dove sembra esserci il buco più evidente. Ci sarebbe Haimona, certamente più adatto a giocare da primo centro a questi livelli, ma lanciarlo subito nella mischia potrebbe essere controproducente, mentre Gonzalo Garcia sarebbe la scelta conservativa ma poco affidabile per le precarie condizioni fisiche del bianconero. Nel caso Masi venga dirottato all’estremo (o in panchina), dunque, potrebbe ricomporsi anche in azzurro la coppia già vista al Benetton Treviso nelle scorse settimane, Morisi-Campagnaro. Entrambi sembrano trovarsi maggiormente a loro agio da 13, ma il milanese ha dimostrato di poter ricoprire con ottimi risultati tutti e due i ruoli.

Non è da escludere, però, anche uno spostamento di Campagnaro verso l’ala, in favore di una possibile coppia formata da Masi e Morisi, vuoi per l’adattabilità del giovane talento miranese, vuoi perché oltre a Leonardo Sarto non c’è un’ala pura nella lista di Brunel. Le carte da giocare, per il ct d’Oltralpe, sono quattro: Giulio Toniolatti, trapiantato all’ala ormai da anni e che fa dello spirito di sacrificio e l’equilibrio i suoi punti di forza. Luke McLean, se Masi dovesse essere schierato ad estremo, per garantire una migliore copertura nel gioco tattico al piede. Tommaso Benvenuti, un talento che si sta cercando di recuperare ma finora senza successo e forse l’unico a trovarsi meglio all’ala. L’ultima – e anche la meno percorribile – è Simone Ragusi, ma il trevigiano difficilmente troverà spazio.
Trequarti (15-11): Masi – McLean – Campagnaro – Morisi – Sarto

 

daniele.pansardi@olimpiazzurra.com

Foto: FotosportIT/FIR – Roberto Bregani

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