Ciclismo
Vincenzo Nibali: “Il ciclismo è lo sport più pulito, i dopati sono stupidi”
Vincenzo Nibali è oramai una star internazionale, e dopo la stampa italiana e quella francese, anche i britannici hanno deciso di dargli un ampio spazio con una lunga intervista rilasciata a The Guardian. Visto il momento che sta vivendo la sua squadra, l’Astana, travolta dagli scandali doping al punto da rischiare la licenza World Tour, uno degli argomenti portanti dell’intervista è stato proprio quello delle pratiche dopanti nel ciclismo.
Il vincitore del Tour de France è stato categorico nel condannare i ciclisti dopati, ed in particolare i suoi compagni di squadra, conscio del fatto che gli scandali che stanno coinvolgendo l’Astana potrebbero gettare dubbi, agli occhi di molti, anche sulle sue prestazioni: “Tutte le grandi cose che cerchiamo di realizzare possono essere compromesse da un solo corridore. Un errore può rovinare tante cose. Ma credo che il ciclismo sia lo sport più pulito, con tutti questi controlli antidoping“.
Nibali si è particolarmente soffermato sul caso di Maxim Iglinskiy, suo gregario in occasione della vittoria al Tour de France: “Al di là della reazione più ovvia – la rabbia – il mio sentimento principale era che una cosa del genere fosse incredibilmente stupida. Non ha più senso. Aveva appena rinnovato il suo contratto, non aveva grandi obiettivi da raggiungere. Siamo stati in Kazakistan la settimana successiva, e c’era un sentimento di tradimento, visto che si tratta di un corridore kazako“.
Diversi, agli occhi dello Squalo, i casi dei ciclisti facenti parte del Continental Team Astana, la formazione di “riserva” dell’Astana Pro Team: “Davidenok non fa parte della nostra squadra. L’Astana ha una formazione satellite di giovani, ma è una squadra completamente differente. Ho poche informazioni su di lui perché non sapevo neanche chi fosse“.
Ad ogni modo, Nibali ha voluto ribadire la sua sorpresa nel venire a conoscenza di questi casi di positività, visti i progressi che la lotta al doping nel ciclismo ha fatto negli ultimi anni: “Oggi abbiamo il passaporto biologico, controlli continui. Se ti dopi, sarai preso. Anche se le tecniche di doping possono evolversi, sarai preso quattro anni dopo. Mi viene da ridere. Rischiare per imbrogliare al giorno d’oggi è una cosa da stupidi“.
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Immagine: Tour de France (pagina Facebook)
giulio.chinappi@olimpiazzurra.com