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Biathlon: Wierer sfiora il podio, Vittozzi chiude un cerchio

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È il 12 marzo del 2011. Lukas Hofer conquista la medaglia di bronzo ai Campionati Mondiali di biathlon di Khanty-Mansysk, in Russia, nella mass start dietro ad Emil Hegle Svendsen e Evgeny Ustyugov. E taglia il traguardo con la bandiera italiana stretta nel pugno. Oggi, quasi quattro anni dopo, si è chiuso un cerchio.

Un movimento uscito in ginocchio dalle Olimpiadi di Vancouver 2010 si è rialzato grazie ai giovani e all’apporto dei veterani in squadra. Stagione dopo stagioni si sono affacciati in Coppa del mondo, cogliendo risultati sempre migliori in campo maschile come in campo femminile. Da Lukas Hofer a Lisa Vittozzi passando per Dominik Windisch e Dorothea Wierer. Al loro fianco atleti più esperti come Michela Ponza, Christian De Lorenzi, Markus Windisch e quella Karin Oberhofer che probabilmente ha sempre raccolto meno di quello che avrebbe meritato.

Dopo l’exploit di Lukas Hofer in Siberia, la staffetta femminile ha ripetuto l’impresa nel 2013, salendo a sua volta sul terzo gradino del podio a Nove Mesto, dimostrando una solidità e una compattezza di squadra invidiabili e dirature nel tempo. Confermando il feeling con la medaglia di bronzo, durante le Olimpiadi di Sochi è stato il turno della staffetta mista di centrare il bersaglio importante. Wierer, Oberhofer, Windisch e Hofer hanno portato ancora una volta sul podio il tricolore nostrano nella competizione più importante per ogni sportivo.

Possiamo tornare dunque, alla gara di oggi. Perchè Dorothea Wierer, alla prima uscita stagionale, ha dimostrato di valere le migliori del circuito sfiorando il podio ma precedendo Darya Domracheva, anche se per un solo decimo. Finalmente precisa al tiro, ha trovato anche un passo sugli sci stretti di tutto rispetto, che abbinata ad una velocità di tiro al poligono che le ha consentito di lottare fino agli ultimi chilometri per la vittoria. Perchè Karin Oberhofer, nonostante due errori, c’è eccome. Quarto tempo di giornata nello sci di fondo e ottava posizione finale. Fino a questo momento è mancata la precisione al tiro, ma Karin ha dimostrato, in passato, di poter coprire tutti i bersagli. Per queste due atlete già l’inseguimento di domani potrebbe regalare ulteriori gioie. E se anche non arrivassero, poco male.

Si è chiuso il cerchio perchè anche Nicole Gontier e Lisa Vittozzi, non ancora ventenne e all’esordio in Coppa del modo, hanno chiuso in zona punti. La valdostana è chiamata ad una stagione da protagonista, e come inizio non c’è male anche se potrebbe fare meglio, dopo un’estate finalmente priva di particolari problemi fisici. Vittozzi, invece, dopo aver vinto medaglie su medaglie nelle categorie giovanili sembra già pronta per muovere i primi passi nel circuito maggiore. A 19 anni la 38ma posizione odierna, subito alle spalle di Gontier, non può che essere un’iniezione di fiducia importantissima per l’atleta di Sappada, cui non sono chiesti risultati nell’immediato. Per ora l’obiettivo è quello di fare esperienza e adattarsi al livello di competitività di Coppa del mondo.

In questo momento, forse, sono leggermente più indietro i maschi, complice anche un livello spaventoso presente nel circuito maschile. Il dazio per un solo errore al poligono è salatissimo, ma si vede comunque qualcosa di buono. Dominik Windisch e Thomas Bormolini sono entrati tra i migliori 20 nell’individuale di mercoledì, rimanendo però più attardati quest’oggi nella sprint. Risultati discreti in attesa di un Lukas Hofer, la punta di diamante del movimento maschile dati i successi nelle categorie giovanili e negli scorsi anni anche assieme alla staffetta, in evidente ritardo di condizione per un problema alla spalla che l’ha penalizzato negli ultimi mesi di preparazione. Il suo obiettivo, realisticamente, potrebbero essere i Mondiali di Konthiolahti.

E il podio iridato, ora, non sembra più una chimera. Dopo un lungo flirt, la nazionale italiana ha imparato a familiarizzare con le prime 3 posizioni, fino a poterle considerare, sempre con rispetto, un obiettivo concreto. Raggiungerlo non sarà facile, ma il movimento può respirare a pieni polmoni, perchè questi ragazzi sono ossigeno puro.

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gianluca.santo@olimpiazzurra.com

Foto: Serge Schwan (Credit FISI)

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