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Ciclismo
Ciclismo: il 2014 di Fabio Aru, tra Giro e Vuelta, da Montecampione a Monte Castrove
Ventiquattro anni, alla seconda stagione a tempo pieno tra i professionisti e un terzo posto al Giro d’Italia già in archivio. Stiamo parlando, ovviamente, di Fabio Aru, che nella Vuelta a España si è confermato ancora una volta ad altissimi livelli, chiudendo in quinta posizione in classifica generale, che forse vale anche più del podio al Giro.
Alle prime esperienze da capitano in una grande corsa a tappe, il sardo ha lanciato segnali entusiasmanti. Dalla vittoria a Montecampione ai due successi parziali della Vuelta, senza dimenticare la cronoscalata al Monte Grappa, Aru si è dimostrato uno scalatore che ha pochissimo da invidiare ai migliori del globo.
Sia al Giro che alla Vuelta il sardo è partito senza particolari ambizioni di classifica, per testarsi a cospetto dei migliori interpreti della salita. Con il passare delle tappe Aru si è reso conto di non essere lontano dalle prestazioni di atleti come Froome, Contador, Valverde e Rodriguez. Dopo aver preso le misure nelle prime frazioni con arrivo in salita, Fabio ha lasciato il segno nell’undicesima frazione con arrivo a San Miguel de Aralar: due scatti nel giro di poche centinaia di metri che gli hanno permesso di staccare tutti e alzare per la prima volta le braccia al cielo al di fuori dei confini nostrani conquistando il secondo successo tra i professionisti dopo esseri imposto a Montecampione.
Nelle frazioni più impegnative il sardo ha sempre pagato rispetto ai più quotati ed esperti avversari, ma grazie ad un ottima gestione di gara è riuscito a non naufragare nemmeno nei momenti più difficili per mettere presto in ghiaccio una prestigiosa quinta posizione, mai seriamente in pericolo. Resosi conto di non aver nulla da invidiare agli avversari, Aru si è permesso il lusso di conquistare anche un altro successo di tappa, a Monte Castrove, dove ha preceduto in volata Chris Froome dopo aver attaccato a 4 chilometri dal traguardo. Una prova di forza non indifferente, favorita anche dai giochi tattici tra gli spagnoli che hanno di fatto lasciato ai due attaccanti la possibilità di giocarsi la tappa.
La crescita di Aru, nel contempo, prosegue nel migliore dei modi, considerando la giovane età e un fisico che potrebbe consentirgli ulteriori margini di miglioramento. Il 2015 dovrebbe vederlo ancora una volta capitano al Giro d’Italia: avversario per la maglia rosa, un certo Alberto Contador, vincitore dell’ultima Vuelta e intenzionato a fare la doppietta Giro-Tour. Un banco di prova importantissimo per vedere se durante l’inverno sarà riuscito a compiere l’ultimo e definitivo salto di qualità verso l’Elite del ciclismo mondiale.
Foto: pagina Facebook team sky
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