Ciclismo
Ciclismo: tra Giro, Tour e Vuelta abbiamo riscoperto una grande Italia
Due maglie azzurre, targate Astana. E due corridori italiani che, nel 2014, hanno portato l’Italia nelle posizioni importanti delle grandi corse a tappe del calendario UCI World Tour. Fabio Aru e Vincenzo Nibali. Una giovane promessa e un grande campione che hanno fatto la storia della passata stagione agonistica.
Il siciliano ha vinto il Tour de France, dominando sulle strade francesi dopo le cadute che hanno costretto al ritiro Alberto Contador e Chris Froome. Una lunga cavalcata, iniziata a Sheffield dove con una stoccata nell’ultimo chilomtro ha conquistata tappa e maglia. Il simbolo del primato l’ha lasciato per una sola giornata a Tony Gallopin prima di vestirsi nuovamente di giallo a La Planche Des Belles Filles, sede della sua seconda vittoria di tappa dove ha quasi ipotecato il successo finale. Da lì in avanti un susseguirsi di emozioni, premiazioni e vittorie. Altre due: la terza a Chamrousse, la quarta ad Hautacam dopo un assolo di 10 chilometri che gli ha permesso di mettere in ghiaccio quella maglia gialla che in Italia mancava dal 1998, quando si impose il Pirata Marco Pantani. L’incoronazione, per Nibali, è arrivata il 27 luglio sui Campi Elisi. Anche sul podio, davanti all’Arco di Trionfo, Vincenzo si è mostrato al mondo come il ragazzo semplice quale è. Emozionato nel ringraziare tutti coloro che lo hanno aiutato a compiere un’impresa che è già entrata nella leggenda dello sport italiano. Il Tour de France alla fine di un ciclo iniziato con la vittoria della Vuelta a España nel 2010 seguita dal successo al Giro d’Italia nel 2013: la Triplice Corona per lo Squalo dello Stretto.
Giro e Vuelta che sono stati anche il palcoscenico per l’ascesa di Fabio Aru, compagno di squadra di Nibali. Alle prime esperienze da capitano in un grande Giro, il sardo ha lanciato segnali entusiasmanti. Dalla vittoria a Montecampione ai due successi parziali della Vuelta, senza dimenticare la cronoscalata al Monte Grappa, Aru si è dimostrato uno scalatore che ha pochissimo da invidiare ai migliori al mondo. Considerando la giovane età e un fisico che potrebbe consentirgli ulteriori margini di miglioramento. Il 2015 dovrebbe vederlo ancora una volta capitano al Giro d’Italia: avversario per la maglia rosa Alberto Contador. Un banco di prova importantissimo per vedere se durante l’inverno è riuscito a compiere un ulteriore step verso l’Elite del ciclismo mondiale.
gianluca.santo@olimpiazzurra.com
Foto: Gianluca Santo
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