Curling
Curling, Amos Mosaner: “Amo il rischio. L’Europeo un punto di partenza”
Da neopromossa, la nazionale italiana di curling ha sfiorato un clamoroso podio agli Europei di Champery, risultato che avrebbe eguagliato il miglior piazzamento del 1979. Tra i protagonisti assoluti l’astro nascente Amos Mosaner, 19enne di grande talento e con margini di miglioramento ancora tutti da esplorare. Con l’emergente trentino abbiamo parlato della rassegna continentale appena terminata.
Alla vigilia degli Europei, quale obiettivo vi eravate prefissati?
“Prima degli Europei il nostro obiettivo era quello di rimanere tra le migliori, ovvero nel gruppo A, e cercare la qualificazione al Mondiale di Halifax (Canada) ad aprile 2015“.
Quando hai realizzato di poter davvero conquistare un risultato di prestigio?
“Ho capito che avremmo potuto realizzare qualcosa di importante solo quando ci siamo qualificati per i play-off“.
Terminato il round robin, è cambiato qualcosa nella vostra testa? La pressione si è fatta sentire rispetto ai match precedenti?
“Non è cambiato nulla, perché la sorpresa eravamo noi. Quindi abbiamo giocato sapendo di non avere niente da perdere“.
Cosa significa per te aver giocato e vinto contro giocatori come Thomas Ulsrud e Sven Michel?
“Giocare contro questi grandi personaggi del curling è stato un onore, anche perché fino a qualche anno fa li vedevamo solo in tv. Confrontarsi con loro e riuscirli a battere è stato davvero emozionante“.
Dopo il quarto posto, è più il rammarico per il podio perso o la soddisfazione per il piazzamento conquistato?
“Per me è un po’ più il rammarico per aver sfiorato la medaglia, ma comunque ripensando al nostro obiettivo primario è stato un ottimo risultato“.
Quando è stato prezioso l’innesto in squadra di Joel Retornaz?
“Sicuramente è stato un ottimo innesto per una squadra giovane come la nostra alla prima esperienza europea nel gruppo A. Di certo ci ha rafforzato grazie alla sua esperienza e alle sue ottime qualità di giocatore“.
Retornaz continuerà a giocare da skip, oppure presto toccherà a te?
“Per ora la formazione resta quella degli Europei, anche perché ha funzionato al meglio. Per l’anno prossimo sarà tutto da vedere, intanto pensiamo agli impegni di questa stagione“.
Che tipo di giocatore ti definiresti?
“A mio parere sono un giocatore che rischia molto. Mi piace questo stile. Me lo hanno detto anche diversi colleghi“.
Tornando indietro, c’è un tiro che ti giocheresti diversamente agli Europei?
“Se tornassi indietro, cambierei il mio ultimo tiro contro la Russia nella terza partita del round robin che perdemmo 6-5: abbiamo giocato una doppia bocciata che non è riuscita e ripensandoci avrei voluto giocare il punto che ci permetteva di vincere la partita se fosse andato a buon fine“.
Dentro di te sei convinto di poter vincere un giorno un oro agli Europei o ai Mondiali?
“Non sono convinto, ma se tutti continuiamo con la voglia di fare che abbiamo adesso, credo che nei prossimi anni potremo andarci vicino“.
Cosa ti aspetti ora dai Mondiali? Pensi che ci siano le basi per poter costruire la qualificazione olimpica?
“Adesso cercheremo di preparare questi Mondiali ad Halifax dal 27 marzo al 6 Aprile nel megliore dei modi, cercando di giocare qualche torneo internazionale di preparazione. Cercheremo di fare un bel risultato e proveremo a guadagnare qualche punto per la qualificazione alle Olimpiadi del 2018.
Un saluto a tutti gli amici che amano questo sport e che ci seguono sempre, grazie“.
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federico.militello@olimpiazzurra.com