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Ginnastica, Italia: le pagelle del 2014! Brillano Ferrari e Fasana, la squadra c’è

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Il 2014 ci sta per lasciare ed è arrivato il momento delle tradizionali pagelle di fine anno. Diamo i voti alle ginnaste italiane che ci hanno emozionato durante l’anno che volge al termine.

I voti sono dati in base al potenziale di una ginnasta. Giusto per intenderci: se Simone Biles disputasse una sola finale mondiale verrebbe valutata con un 5, ma ben altro discorso è se quella finale venisse agguantata da una ginnasta azzurra che ha raggiunto il massimo obiettivo a sua disposizione (vedasi Erika Fasana).

I nostri giudizi prendono molto in considerazione quanto si vede in pedana e il risultato finale: medaglie, errori, cadute devono avere un peso importante. Così è in tutti gli sport! Per noi la ginnastica artistica vale quanto tutte le altre discipline e quindi la sottoponiamo alle stesse regole.

Infortuni, rientri, motivazione, disponibilità, voglia di migliorare, potenzialità e futuribilità sono parte integrante delle nostre valutazioni.

Ripeto per l’ennesima volta: il voto è indirizzato alle prestazioni e non alla ginnasta in sé come persona, per cui abbiamo sempre la massima stima. Giusto per intenderci: non tutti gli anni sono uguali, si può incappare nella stagione di grazia o in quella estremamente negativa, proprio come le pagelle a scuola.

Preciso che non c’è una proporzionalità diretta tra i vari voti. Salvo alcune piccole eccezioni, si sono prese in considerazione solo ginnaste nel giro della Nazionale.

CLICCA QUI per la pagella alla nostra Italia nella sua interezza e per il bilancio di fine stagione azzurra.

 

VANESSA FERRARI: 9,5. Si conferma il faro dell’intero movimento. Le stagioni passano ma la bresciana trova continuamente forti motivazioni per dare il meglio di sé e rinnovare continuamente gli obiettivi.

A 24 anni si laurea nuovamente Campionessa d’Europa al corpo libero, a una distanza temporale record da Amsterdam 2007 (sua prima e unica volta). A Sòfia ha incantato, nella terra natale della mamma, brillando con la sua consueta acrobatica di rilievo e spiccando per sostanziale precisione.

Ha ulteriormente dimostrato la propria professionalità trascinando la nostra Nazionale, come ormai fa da dieci stagioni. Ai Giochi del Mediterraneo 2005 nacque il mito della Cannibale (il soprannome così brutto non è, anzi…) e siamo ancora qui a parlarne nel presente, sempre ai vertice della Polvere di Magnesio Internazionale. Ai Mondiali le ragazze hanno strappato un fantastico quinto posto, il miglior risultato della storia moderna dopo il quarto posto del 2007 quando in pedana c’era già SuperVany.

Il successo nell’all-around dell’ultima tappa di Coppa del Mondo 2013/2014 le ha regalato un altro prestigioso trionfo, spingendola a un passo dallo storico en-plein di vittorie nelle manifestazioni più importanti (ora mancano solo le Olimpiadi…).

Non le diamo il 10 perché è mancata la ciliegina sulla torta della medaglia ai Mondiali. A Nanning la nostra capitana non è riuscita a bissare l’argento di Anversa, dovendosi accontentare del quinto posto al corpo libero (con seguenti polemiche sulla valutazione data ad Aliya Mustafina). Sesta nel concorso generale, a ennesima riprova della sua poliedricità, otto anni dopo l’incoronazione a Reginetta in quel di Aarhus; e se avesse avuto delle parallele migliori…

 

ERIKA FASANA: 9. Finalista al corpo libero ai Mondiali (oltre che all-around), prima italiana di sempre a eseguire il difficilissimo Chusovitina, seconda azzurra (dopo la Ferrari) a portare in gara lo Tsukahara avvitato. La grande stagione dell’olimpica di Londra 2012 è riassumibile in questi tre sbalorditivi risultati che ne sugellano il suo talento e la sua futuribilità. Senza dimenticare l’invito a partecipare alla seconda tappa di Coppa del Mondo 2014/2015, sigillo finale di riconoscimento.

In Serie A conquista agevolmente lo scudetto con la Brixia, si prende la soddisfazione di vincere anche un paio di all-around in ambito nazionale. Impressiona per l’importante studio di elementi, per la voglia di crescere e di confermarsi tra le atlete di punta del nostro movimento.

Garantisce sicurezza quando viene chiamata in causa, grazie anche al suo fantastico doppio avvitamento al volteggio. Se dobbiamo trovare un neo bisogna naturalmente risalire alla settimana degli Europei.

 

LARA MORI: 8+. “Riserva a chi?” è diventato il suo motto dopo quanto visto ai Mondiali. Partita per Nanning con i gradi di panchinara, viene chiamata in causa per sostituire la Meneghini e alla Guangxi Arena la toscana entrerà in una nuova dimensione!

Due giorni gara perfetti, senza il minimo errore, decisiva per il nostro superlativo risultato di squadra. Corpo libero eccezionale, tra le top 15 al Mondo (!!!), incalzante per ritmicità e con degli elementi di rilievo. Abile anche sugli altri attrezzi, chiuderà la settimana iridata con il sorriso sulle labbra, soddisfatta per aver dato tutta se stessa e aver contribuito alla causa. A fine stagione si toglie anche la soddisfazione di conquistare la prima medaglia internazionale da senior (alla Massilia Cup), senza dimenticarci il podio di squadra con la sua Giglio in Serie A (il primo nella storia).

ELISA MENEGHINI: 7,5. Peccato per i dolori alla schiena che l’hanno esclusa all’ultimo ai Mondiali: partita regolarmente per Nanning ha dovuto poi alzare bandiera bianca all’ultimo minuto. Non ha potuto così calcare il palcoscenico iridato

Meritatamente e agevolmente Campionessa d’Italia, dominando gli Assoluti ad Ancona (trionfi anche a trave e corpo libero). In Serie A brilla a livello individuale, dimostrando maturità e capacità di tirarsi dietro tutta la sua Gal Lissone. A Jesolo si prende la soddisfazione di essere la migliore italiana e di lasciarsi alle spalle una statunitense, conquistando anche una meritata medaglia d’argento alla trave.

Gli errori di stagione arrivano agli Europei, ma siamo certi che li avrebbe riscattati ai Mondiali. Ha nelle gambe quattro esercizi di eccellente livello, è fondamentale per la nostra Nazionale.

 

GIORGIA CAMPANA: 7. Ha dovuto recuperare dall’infortunio di fine 2013, riuscendo lentamente ma ottimamente. In Serie A ha trascinato la Olos Gym 2000 alla prima vittoria della sua storia. Si è confermata Campionessa d’Italia alle sue amate parallele, su cui è dominatrice incontrastata nel nostro Paese da diverse stagioni. Ha partecipato a Europei e Mondiali, sbagliando qualcosa di troppo a Sòfia e solo in maniera veniale a Nanning.

La romana, già olimpica a Londra, è ormai una delle grandi veterane del nostro movimento e fornisce fondamentale affidabilità.

MARTINA RIZZELLI: 5,5. Troppi errori e cadute tra Europei e Mondiali hanno abbassato il voto del talento comasco. Ripeto: si valuta semplicemente quanto si vede in pedana (che è poi quello che fa la giuria…), non di certo la persona e il valore assoluto della ginnasta che l’anno passato aveva dimostrato un ottimo potenziale. Brilla comunque il suo doppio avvitamento al volteggio, ma siamo ben consapevoli che può esprimersi a livelli ben più elevati. Rinnoviamo la fiducia per il 2015.

LAVINIA MARONGIU: 7. Titolare del sestetto che strappa il quinto posto ai Mondiali, rimanendo così per un bel po’ nella storia dell’artistica italiana. Con la medaglia di bronzo nell’all-around degli Assoluti corona un’eccellente stagione, realizzando ampiamente tutti gli obiettivi.

 

ENUS MARIANI: 10. È rimasta fuori 600 giorni (!), ha dovuto sopportare e superare 13 mesi di inferno (sì…), ma il suo amore per la Polvere di Magnesio è stato più forte di tutto, convinta che sarebbe potuta rientrare più forte di prima. E alla fine chi l’ha dura la vince. Il massimo dei voti è semplicemente per la sua caparbietà e per il carattere che ha dimostrato in varie circostanze.

Naturalmente una valutazione di pedana risulterebbe prematura (qui il “10” non c’entra nulla). L’abbiamo potuta ammirare all’Abierto Mexicano dove ha concluso al quarto posto, mancando il podio per mezzo decimo di punto. Eccellente il corpo libero, le linee alle parallele sono sempre bellissime, peccato per la caduta alla trave e l’uscita fallosa dagli staggi ma i margini di miglioramento sono ampissimi. Vedremo i frutti nel 2015.

Ah, non è che il sottoscritto si è fissato con il body da 10mila dollari. Ripeto: i Premi Eleganza, in uno sport femminile e di giuria, hanno una certa importanza. Soprattutto se vengono conferiti dalle stelle della disciplina.

CARLOTTA FERLITO: 8. Anche a lei un voto alto per essersi lasciata alle spalle i problemi fisici e medici (anemia su tutte) che le hanno praticamente rovinato la stagione. Non è certamente stato facile per un’olimpica rinunciare a Europei e Mondiali, riacciuffando il body azzurro solo in pieno autunno.

Ginnisticamente parlando, invece, la valutazione è inferiore a quel voto. La stessa siciliana ha affermato più volte che c’è ancora tanto lavoro da fare per riprendere il filo con quanto di buono realizzato negli anni passati (non dimentichiamoci che aveva lasciato con il quinto posto alla trave ai Mondiali 2013). Alla Massilia Cup intanto ha riabbracciato il podio internazionale, poi nel 2015 speriamo di recuperarla a pieno regime in ottica Nazionale: la sua esperienza in contesti rilevanti e la sua pulizia sono fondamentali per la causa azzurra.

 

SOFIA BONISTALLI: 7. Brilla per il bel doppio avvitamento al volteggio, entrando così nel lotto delle azzurre capaci di eseguire (e bene) il dty. Rimane in corsa fino all’ultimo per la convocazione ai Mondiali. Fa parte del quartetto vittorioso alla Massilia Cup (sconfitta la Russia di Daria Spiridonova).

IOSRA ABDELAZIZ: 8,5. Ha fatto tutto (e anche più) di quello che doveva fare. Medaglia d’argento alle Olimpiadi Giovanili, ben figurando alle parallele su cui ha già iniziato ad operare dei miglioramenti per avere ben più margine nel 2015, quando diventerà senior. A Nanjing ha disputato altre due finali di specialità (quarta alla trave, sesta al corpo libero) ed è arrivata sesta nel concorso generale.

Vicecampionessa d’Italia nel concorso generale, l’altro grande risultato di un’eccellente stagione.

SOFIA BUSATO: 8. C’è tanta classe in questa ragazza del 2000, attesa ancora da una stagione nella categoria junior. Porta già il doppio avvitamento al volteggio (e che numeri a Camaiore), ha vinto i Giochi del Mediterraneo under 16, molto bene anche sugli altri attrezzi ed è ampiamente futuribile.

ADRIANA CRISCI. I Mondiali di Anversa le sono sfuggiti all’ultimo secondo, a convocazione già ottenuta, causa infortunio. Smaltito il ko ha avuto l’occasione di riabbracciare il palcoscenico internazionale, proprio nel weekend della rassegna iridata, conquistando il Trofeo di Amburgo. Dopo praticamente un decennio dall’ultima volta, dopo aver partecipato alle Olimpiadi di Sidney 2000, questi sono grandi traguardi.

 

ALESSIA LEOLINI: 6,5. Nel 2013 aveva partecipato al Mondiale, nel 2014 non ha potuto lottare per la convocazione a Nanning. Al Trofeo di Jesolo conquista l’argento al volteggio alle spalle della Skinner (finale a 2) e replica il piazzamento agli Assoluti, dietro ad Arianna Rocca.

FRANCESCA DEAGOSTINI: S.V. Ancora un infortunio per la milanese, questa volta durante l’estate. La Dea contribuisce alla conquista dello scudetto della Brixia Brescia, ritorna poi in autunno al Memorial Blume (nono posto nel concorso generale).

ELISABETTA PREZIOSA: S.V. Tre apparizioni in Serie A con la sua Gal Lissone (ha contribuito al terzo posto finale), ma i noti problemi al ginocchio continuano a darle noia. Ha smentito l’annuncio del ritiro.

SETTORE JUNIORES: 7. Ci siamo soffermati in precedenza sulle individualità di maggior spicco nella categoria (Abdelaziz e Busato). Tra le under 16 annoveriamo poi Pilar Rubagotti (seconda ai Giochi del Mediterraneo di categoria), Chiara Imeraj, Alice Linguerri, Desiree Carofiglio, Joana Favaretto, Caterina Vitale, Martina Maggio (dominante alla Iuvenilia Cup).

Agli Europei è andata meglio del previsto: quinte con la squadra, Imeraj quarta al libero, Carofiglio settima al volteggio, Rubagotti e Busato hanno disputato la finale all-around.

Terze al Gymnix di Montreal, terze al Trofeo di Jesolo, terze al Torneo di Monaco, vittoria al Trofeo di Camaiore e alla Iuvenilia Cup.

Alcuni di questi elementi potranno crescere ulteriormente per provare a inserirsi tra le grandi.

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