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Golf, Alfred Dunhill Championship: Branden Grace senza rivali, Molinari barcolla ma non molla (6°). E’ c’è un crollo clamoroso…

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Crollano tutti, ma proprio tutti, tranne lui. Branden Grace completa una wire-to-wire victory e conquista con autorità l’Alfred Dunhill Championship (montepremi € 1.500.000), secondo torneo della Race to Dubai 2015. Sul Leopard Creek di Malelane il sudafricano è profeta in patria e, dopo aver rallentato nella giornata di ieri, compie uno scatto decisivo lasciando sul posto tutti i possibili inseguitori con un -4. Con sei birdie e due bogey, il 26enne di George chiude i giochi pressoché subito, volando infine a -20 (268 – 62 66 72 68) e trionfando per la quinta volta in carriera sull’European Tour.

Dietro di sé, di fatto, Grace ha fatto terra bruciata. Nessuno è riuscito a mantenere il suo ritmo nell’ultimo round, tant’è che il secondo classificato, Louis Oosthuizen, ha pagato alla fine ben sette colpi di differenza (275 – 69 69 68 69, -13). Per il vincitore dell’Open Championship 2010 non c’è stato nulla da fare, nonostante un torneo tutto in rimonta e molto regolare. Il trionfo sudafricano è stato interrotto dal vincitore del Challenge Tour, l’inglese Andrew Johnston, terzo a -11 e calato dopo tre round di alto livello (73, +1). Tra i papabili avversari di Grace alla vigilia delle ultime 18 buche, ha concluso in quarta posizione (-10) l’inglese Danny Willett, fuori dai giochi a causa di un 76 (+4), pari merito con un altro sudafricano, Trevor Fisher jr. Come Willett, è stato tagliato fuori dalla corsa per il titolo anche Francesco Molinari, incappato nelle trappole di un insidioso Leopard Creek e mai davvero in lotta per la vittoria finale. Il torinese, nonostante un negativo 76 (+4), strappa comunque un’importante 6^ posizione (279 – 68 65 70 69, -9) per il morale, in vista di un 2015 in cui la parola d’ordine dovrà essere ‘riscatto’. Chicco, però, dovrà risollevarsi anche dalla brutta giornata odierna, che lo ha portato a commettere due doppi bogey nelle prime 9 e tre bogey consecutivi tra la 12 e la 14. I quattro birdie realizzati gli hanno consentito di smorzare il punteggio e restare nella Top 10.

Stesso punteggio per lo scozzese David Drysdale, in rimonta con un -3 di giornata. Chiudono la Top 10 i sudafricani Tjaart van der Walt e  Shaun Norris e il belga Thomas Pieters, ottavi con -8.

Positiva la chiusura di Renato Paratore, che con un altro giro in Par sale in 26esima posizione, un risultato più che discreto per l’azzurro che compie 18 anni proprio oggi. La giovane promessa romana, all’esordio nell’European Tour, è rimasto a -3 (285 – 73 68 72 72) dopo un round non senza rimpianti: tre birdie ed un bogey potevano proiettarlo nei primi 20, se non fosse stato per i due bogey nelle ultime due buche. Alessandro Tadini va ancora sopra Par con 74 (+2) e conclude in 58esima posizione a +5 (293 – 73 68 78 74), dopo un doppio bogey, tre birdie e tre bogey.

Da segnalare il clamoroso crollo di Lucas Bjerregaard, secondo ieri ad un colpo da Grace. Il danese, in piena corsa per il titolo, è invece stato protagonista di uno dei suoi peggiori round della carriera. Il 23enne aveva già dato segnali di crisi nelle prime 9 con un solo birdie a fronte di due bogey ed un triplo bogey, ma nelle seconde 9 è definitivamente scoppiato: due doppi bogey, un quadruplo bogey e cinque bogey gli sono costati un incredibile giro in 88 (+17)! Dalla seconda posizione alla 49esima, dopo tre eccellenti round (290 – 68 67 66 89, +2). Le stranezze del golf…

 

daniele.pansardi@olimpiazzurra.com

Foto: Federgolf

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