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Judo, Grand Slam Tokyo: tanto Giappone, poker di ori

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Un dominio a tratti imbarazzante quello espresso dal Giappone nella prima giornata del Grand Slam di Tokyo 2014, iniziato nella notte italiana. I padroni di casa, infatti, hanno conquistato quattro dei cinque ori in palio, portando sul podio addirittura dodici atleti e monopolizzando la zona medaglie della categoria 52 kg.

Partiamo proprio da questa categoria di peso, che vedeva impegnata anche l’azzurra Odette Giuffrida. Sconfitta per waza-ari la statunitense Angelica Delgado, la ventenne reduce dalla vittoria del titolo nazionale è incappata nella cubana Yanet Bermoy Acosta, atleta che vanta un’esperienza ed un palmarès invidiabile: la caraibica ha avuto la meglio in 3’32”, mettendo a segno prima uno yuko e poi l’ippon definitivo, ed avrebbe poi chiuso il torneo in quinta posizione. A guidare l’armata giapponese è stata la venticinquenne Yuki Hashimoto, che ha vinto il Grand Slam di Tokyo per la terza volta consecutiva, sconfiggendo per un solo shido la campionessa mondiale 2010, Yuka Nishida. Sul podio anche Misato Nakamura ed Ai Shishime, mentre nulla ha potuto la vicecampionessa mondiale, la rumena Andreea Chițu, che ha chiuso settima.

L’Italia era presente, con due atleti, Elio Verde ed Emanuele Bruno, anche nella categoria 66 . L’ex vicecampione europeo dei 60 kg ha realizzato l’impresa di giornata battendo per ippon il mongolo Tumurkhuleg Davaadorj, numero quattro del tabellone e due volte campione asiatico. Nel secondo incontro, però, Verde ha dovuto affrontare il giovane giapponese Hifumi Abe, diciassettenne che ha conquistato quest’anno il titolo olimpico giovanile a Nanjing e che avrebbe poi travolto tutti i suoi avversari fino a raggiungere la medaglia d’oro. La strada di Bruno, invece, si è interrotta subito contro il georgiano Vazha Margvelashvili, vincitore per ippon in 1’52”.
Tornando al vincitore Abe, il vicecampione mondiale junior ha impressionato soprattutto in semifinale, dove ha superato per waza-ari Masashi Ebinuma, due volte campione iridato della categoria, prima di battere per yuko l’israeliano Golan Pollack nell’atto conclusivo. Ebinuma ha poi chiuso quinto, battuto anche da Kengo Takaichi, mentre il vicecampione mondiale Mikhail Pulyaev (Russia) ha conquistato l’altra medaglia di bronzo.

Finale tutta giapponese nella categoria 48 kg, nella quale la campionessa mondiale Ami Kondo ha trionfato per yuko sulla connazionale Haruna Asami, anche lei vincitrice di due titoli iridati nel 2010 e nel 2011. La diciannovenne ha così confermato la medaglia d’oro vinta l’anno scorso, mentre il podio è stato completato dalla sudcoreana Jeong Bo-Kyeong e dall’argentina Paula Pareto. Delusione per la campionessa olimpica brasiliana Sarah Menezes, battuta ai quarti di finale dalla russa Alesya Kuznetsova e dalla sudcoreana Jeong nella finale per il bronzo.

Il poker di trionfi nipponici è stato completato dalla ventisettenne Kaori Matsumoto, campionessa olimpica in carica, che ha ottenuto il massimo risultato nella categoria 57 kg. L’ippon inflitto dopo 2’40” alla portoghese Telma Monteiro le è valso il suo quarto successo nel Grand Slam di casa, dopo quelli del 2008, 2010 e 2011. Sul podio anche la brasiliana Rafaela Silva, campionessa mondiale nel 2013, e l’altra nipponica Tsukasa Yoshida, diciannovenne che non vantava grandi risultati internazionali tra i senior.

L’unica sconfitta per i padroni di casa è arrivata nella minima categoria di peso maschile, la 60 kg, Reduce dalla vittoria la Grand Slam di Jeju, il ventiduenne sudcoreano Kim Won-Jin è riuscito a rompere il dominio nipponico, migliorando il risultato dello scorso anno, quando a Tokyo fu argento, e sconfiggendo Toru Shishime per un solo shido di differenza (3-2). La grande delusione è invece arrivata dal campione del mondo in carica, il mongolo Boldbaatar Ganbat, eliminato agli ottavi di finale dal sorprendente ceco David Pulkrabek. La precoce eliminazione di Ganbat ha aperto le porte del podio ad outsider come il kazako Rustam Ibrayev ed il nipponico Yuma Oshima, per un podio tutto asiatico.

 

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Immagine: IJF

giulio.chinappi@olimpiazzurra.com

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