Nuoto
Nuoto, Mondiali Doha 2014: Fabio Scozzoli, un altro Mondiale per rinascere
Un Mondiale per rinascere. Per Fabio Scozzoli fu così due anni fa, dopo la “scoppola” di Londra e potrebbe essere anche in questa stagione, al termine di un vero e proprio incubo durato più o meno un anno per il ranista forlivese. Scozzoli torna sui blocchi di partenza di una grande manifestazione internazionale a sedici mesi dal Mondiale in vasca lunga di Barcellona che segnò lo spartiacque nella sua carriera. La delusione, l’addio a Gyertyanffy e un mese dopo il grave infortunio al ginocchio che lo ha tenuto fermo per tanto tempo, facendogli saltare gli Europei in vasca lunga di Berlino.
Ora Fabio Scozzoli c’è. Sa che sarà molto difficile difendere il titolo iridato conquistato due anni fa a Istanbul (vinse nei 100 rana e poi fu bloccato dall’influenza con l’oro dei 50 a portata di mano), perché un anno e quattro mesi lontano dalle gare che contano si fanno sentire ma ha tanta voglia di misurarsi con i suoi avversari che, nel frattempo, sono cresciuti a dismisura. Non ci sono più solo i sudafricani Van der Burgh e Schoeman ad insidiarlo, ma i britannici, con il recordman mondiale Peaty in testa al gruppo, l’ungherese Gyurta che in coppa del mondo è sceso sotto i 57” nei 100 rana, il giapponese Koseki, lo statunitense Miller e chi più ne ha più ne metta.
Scozzoli, nel frattempo, ha cambiato allenatore. Si è trasferito armi e bagagli in Austria a Graz e si è gettato a capofitto nel programma di lavoro studiato per lui da Dirk Lange, vero e proprio “santone” della rana che ha tra i suoi pupilli quello che rischia di essere ancora una volta l’avversario numero uno dell’azzurro, Cameron Van der Burgh. “Alla luce di questi primi due mesi di lavoro sono felice della mia scelta – commenta Scozzoli – avevo bisogno di cambiare aria e di un personaggio carismatico che potesse aiutarmi a ritrovare me stesso come atleta ad alto livello. Siamo soddisfatti entrambi del lavoro svolto finora. Mi sono tolto i piccoli dubbi che può avere chiunque quando varia la preparazione in pochi giorni. Dirk punta molto sulla preparazione atletica e sul lavoro in palestra a secco. Mi sono ripreso 2 kg di muscolatura in due mesi e mi sento più forte in acqua. Insomma gli stimoli nuovi credo mi abbiano fatto bene“.
Il Mondiale di Doha è il primo obiettivo di Scozzoli sulla strada che porta a Rio de Janeiro. “Non so se considerarlo un obiettivo o una tappa di passaggio. Sta di fatto che mi piacerebbe tornare da Doha con qualche medaglia al collo, sia individuale che di squadra – commenta – mi sono avvicinato a questo appuntamento in modo anomalo, gareggiando. Ho deciso, per puntare all’allenamento, di saltare le due tappe di coppa del Mondo in Estremo Oriente che avevo programmato in un primo tempo ma ho cercato qualsiasi gara per potermi confrontare con altri, per ritrovare proprio le sensazioni della competizione. Ho gareggiato per cinque week end consecutivi sottoponendomi anche a un discreto stress, fra spostamenti e altro ma era necessario stavolta. Non potevo farne a meno“.
L’obiettivo è quello di tornare sui tempi post Barcellona che furono di livello altissimo (addirittura il record europeo dei 50 nella seconda tappa di Coppa del Mondo a inizio agosto a Berlino). “In coppa del Mondo sono arrivato a 57”4 ed so che i margini di crescita rispetto a tre mesi fa ci sono. Gli avversari non mancano, anche se sono convinto che solo Van der Burgh parte con qualcosa in più rispetto al sottoscritto e che con tutti gli altri me la posso giocare alla pari. Io punto ad un podio. L’ultimo mio podio internazionale risale proprio a Istanbul due anni fa e mi manca una medaglia al collo. Non so se sarò più competitivo nei 50 o nei 100. Dico che a sensazione la velocità mi è venuta più difficile nelle ultime settimane quindi come sempre accade alla vigilia la sicurezza per me sono i 100 ma non si sa mai”.
Scozzoli fissa i suoi obiettivi cronometrici e chiude una porta. <Beh, se voglio aspirare al massimo dovrò restare sotto i 26” nei 50 e sotto i 57” nei 100 – afferma – non invento nulla ma farò di tutto per riuscirci. I 100 misti? Sono qualificato, iscritto ma non credo che li farò. Mi aspettano giorni pesanti anche dal punto di vista psicologico e tante staffette, la mista uomini 4×50 e 4×100 e la mista mista con possibilità di fare bene quindi le mie energie le metterò tutte nella “mia” rana, anche perché nei 100 misti già il raggiungimento della finale sarebbe un mezzo miracolo>.
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Foto da: pagina Facebook Swimmeeting Alto Adige