Nuoto
Nuoto, Mondiali Doha 2014. Il pagellone: Orsi campione vero, 4×100 sl donne strepitosa ma c’è il rovescio della medaglia
MARCO ORSI 9.5: Se la perfezione esiste lui ci va molto vicino. Ha solo la sfortuna di incappare in uno dei più grandi velocisti di tutti i tempi, Florent Manaudou, che è di un altro pianeta. Tra i “terrestri” Orsi è il più forte. In 20 secondi, poco più, spazza via tutti i dubbi del passato. E’ un campione vero e ora ha il dovere di dimostrarlo anche in lunga sulla strada che porta a Rio.
FEDERICA PELLEGRINI 8: Meriterebbe un voto ancora più alto per come ha gestito la frazione finale della staffetta. Mette nel mirino la danese e la passa al momento giusto regalando un sogno all’Italia e mettendo una pietra tombale sulle polemiche post 4×200 sl. Resta il neo dei 200 dorso. Federica Pellegrini non è atleta capace di recitare il ruolo di comprimaria ma in quella gara gli tocca e appiccicarselo addosso non è mai bello.
SILVIA DI PIETRO 9: E’ ormai una delle leader del movimento femminile. Puntuale nei 50 farfalla dove si piazza quinta al mondo con il nuovo record italiano (25”38) alle spalle delle “inarrivabili” Sjostrom, Ottesen, Dekker e Lu, non quattro qualsiasi. Poi risulta decisiva nella conquista del bronzo della 4×100 sl, piazzando un 52”30 che conferma la sua condizione straordinaria. Con lei in vasca si poteva puntare alla medaglia anche nella 4×50 mista donne ma non è Superman.
ERIKA FERRAIOLI 8.5: che giornata! Le riesce finalmente tutto bene nella prima frazione della 4×100 sl e arriva l’agognato record italiano dei 100 stile libero che è il viatico per un bronzo da urlo. Il secondo per lei dopo la 4×50 mista mista. Sono i suoi campionati e l’impressione è che sia solo una tappa nella crescita continua di questa splendida atleta.
AGLAIA PEZZATO 8.5: Si sveglia al mattino promessa sfortunata del nuoto azzurro, si addormenta (forse) con una medaglia mondiale al collo che porta ben chiara la sua firma. Arriva da due stagioni terribili fatti di stop e infortuni, la veneta ma il 52”7 lanciato con cui consegna il quarto posto a Federica Pellegrini la ripaga di tutte le sofferenze. L’Italia ritrova una ragazza su cui puntare per il futuro che assieme a Giada Galizi compone la “nouvelle vague” dello stile libero italiano.
ELENA DI LIDDO 7: Fa il suo esordio nella frazione a dorso della 4×50 mista e conferma di essere in gran forma piazzando un ottimo 27”07 e giustificando la scelta dei tecnici che la preferiscono a Barbieri. Buon viatico per i “suoi” 100 farfalla di domani.
ILARIA BIANCHI 6: Meglio di ieri quando era arrivata dopo la musica nella gara individuale. Nella 4×50 mista c’è da tirare fuori gli artigli e il 25”70 lanciato della frazione a farfalla lascia ben sperare per i 100 di domani.
NICCOLO’ BONACCHI 6.5: Non riesce a bissare il record italiano ottenuto in staffetta il giorno prima ma conquista la semifinale nei 50 dorso ed esce nonostante un crono più che accettabile, fallendo l’appuntamento con la prima finale individuale della carriera. Passi avanti evidenti.
CHIARA MASINI LUCCETTI 6.5: Si migliora di oltre un secondo ma la finale è assolutamente tabu per l’azzurra che comunque disputa una buona batteria nei 400 stile libero che potrebbero essere lo sviluppo naturale di una carriera tutta impostata sulla velocità.
MARCO BELOTTI 6: Va vicinissimo al personale (5 centesimi in più) dei 50 farfalla chiudendo al 22. posto le batterie. Non una presenza indimenticabile, sia chiaro ma conquista sul campo il posto da titolare nella 4×100 mista con un’altra prova positiva.
MATTEO PELIZZARI 6: Anche lui,. Come Belotti, non va lontano dal personale sui 200 misti che non sono la sua gara di riferimento. Lotta, combatte, chiude in 1’58”99, a nove decimi dal suo migliore ma con questi tempi purtroppo non ci si avvicinerebbe neppure ad un’eventuale semifinale.
SIMONE SABBIONI 5.5: Fa peggio rispetto a ieri nella prima frazione della staffetta mista, il riccionese e manca di poco la qualificazione in semifinale che era il vero obiettivo. Paga lo scotto dell’esordio internazionale ma fa vedere buone cose.
ANDREA MITCHELL D’ARRIGO 5: Un altro “peccato di gioventù”, questo 400 stile libero che lascia tutti con l’amaro in bocca. Alla luce dei tempi fatti segnare in finale le medaglie erano forse un miraggio ma lui sa correre sull’uomo e lo dimostra in batteria dai 200 ai 350 metri quando mette nel mirino il fuggiasco Mellouli che però conserva le energie per lasciarsi alle spalle un esausto D’Arrigo nel finale. Nove centesimi che cambiano la storia perché l’azzurro resta fuori dalla finale e l’altalena prosegue.
GABRIELE DETTI 5: Un risultato che preoccupa. Sembra aver perso la spavalderia e la brillantezza che avevano caratterizzato la marcia di avvicinamento a Berlino. Forse non ha ancora metabolizzato quei due bronzi che, sotto sotto, lo hanno deluso, forse non ha ancora metabolizzato i trionfi dell’amico rivale Paltrinieri. Forse sta solo attraversando un momento negativo ma ha classe e capacità e per questo oggi il 3’42” nei 400 stile non possono soddisfarlo.
ARIANNA CASTIGLIONI 4.5: Conferma quanto mostrato nei giorni precedenti Affonda nelle batterie dei 100 rana, dove non avvicina nemmeno la qualificazione in semifinale e non trova il guizzo nella staffetta 4×50 mista con una frazione non all’altezza (30”27, peggio di lei solo Carvalho e Bonnet). La speranza è che si ritrovi con la vasca lunga.
AMBRA ESPOSITO 4.5: Lontanissima dalle migliori anche nei 200 dorso. Non è in condizione e la sua presenza è di pura esperienza.
MATTEO RIVOLTA 4.5: Inutile stupirsi. In questo momento è un atleta da ricostruire e ogni gara è una pugnalata per chi ne aveva apprezzato la crescita l’anno scorso nell’avvicinamento a Barcellona. Altra batosta durissima nei 50 farfalla.