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Pattinaggio Artistico

Pattinaggio di figura: novità e conferme della prima parte di stagione

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Con le finali del Grand Prix a Barcellona si è conclusa la prima parte della stagione del pattinaggio di figura, che poi tornerà nel vivo ad inizio 2015 con Campionati Europei, Four Continents e Campionati Mondiali. Al termine del massimo circuito itinerante, dunque, proviamo a tracciare un primo bilancio tra conferme e novità arrivate dalla patinoire.

Nel settore maschile, il migliore in assoluto non può che essere il campione olimpico e mondiale Yuzuru Hanyū. In molti hanno dubitato di lui dopo l’incidente della Cup of China e la prova opaca dell’NHK Trophy, ma il ventenne giapponese ha reagito in maniera ideale dominando la prova di Barcellona. Conferma la sua consistenza anche lo spagnolo Javier Fernández, che dopo i due titoli europei ed il bronzo mondiale dello scorso anno ha aggiunto al suo palmarès anche l’argento nella Grand Prix Final. Tra gli emergenti vogliamo invece segnalare Nam Nguyen, sedicenne canadese di origine vietnamita, laureatosi già campione iridato junior lo scorso anno, che ha ottenuto la sua prima medaglia in un Grand Prix chiudendo terzo nella prova casalinga di Skate Canada.

La russa Elizaveta Tuktamyševa, vincitrice della finale nel singolo femminile, non può di certo essere considerata una sorpresa, visto che sono già diversi anni che si parla molto bene di lei. Ma la pattrinatrice che proprio oggi compie diciotto anni sembrava essersi persa durante la scorsa stagione, superata da diverse connazionali più giovani ed esclusa dalle Olimpiadi. Plurimedagliata a livello giovanile, la russa è tornata in grande forma quest’anno, vincendo sette delle otto competizioni alle quali ha partecipando, classificandosi seconda solamente a Skate America. Ha invece confermato la sua grande consistenza Ashley Wagner, la ventitreenne statunitense che per il terzo anno consecutivo ha concluso sul podio la finale del Grand Prix.

Nelle coppie di artistico, la menzione d’onore spetta chiaramente ai canadesi Meagan Duhamel ed Eric Radford, che hanno continuato la propria ascesa superando i russi Ksenija Stolbova e Fëdor Klimov, che invece non hanno soddisfatto a pieno le aspettative che erano riposte in loro. Il Canada ha dominato anche nella danza, con Kaitlyn Weaver ed Andrew Poje, ma in questa specialità (e forse nel pattinaggio di figura in generale) la novità più piacevole è stata quella dei francesi Gabriella Papadakis e Guillaume Cizeron, vincitori alla Cup of China ed al Trophée Bompard, prima di classificarsi terzi nella finale. I due, diciannove e venti anni rispettivamente, hanno dimostrato di subire ancora la pressione in qualche occasione, ma hanno anche messo in mostra un bagaglio eccezionale sia dal punto di vista tecnico che artistico.

L’Italia, invece, non è riuscita a portare nessun atleta in finale, ma non significa che non ci siano stati spunti positivi. Al maschile, Ivan Righini ha superato per la prima volta quota settanta punti nel corto, ma fino ad ora non è ancora riuscito a realizzare un libero all’altezza, rovinando spesso quanto di buono fatto vedere nella prima parte di gara. Tra le donne, invece, l’Italia ha pagato l’assenza di Carolina Kostner e la decisione presa da Valentina Marchei di passare alle coppie con Ondřej Hotárek, un esperimento da seguire con attenzione e che potrebbe presto dare dei frutti. Il miglior piazzamento è arrivato dai campioni mondiali di danza Anna Cappellini e Luca Lanotte, terzi alla Cup of China, che rivedremo sicuramente sul ghiaccio per difendere i titoli continentale ed iridato vinti lo scorso anno. Dal punto di vista della consistenza, invece, vanno segnalate le buone prestazioni di Nicole Della Monica/Matteo Guarise nelle coppie di artistico e Charlène Guignard/Marco Fabbri nella danza, sempre molto solidi anche se ancora abbastanza distanti dai podi che contano.

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Immagine: Gabriella Papadakis et Guillaume Cizeron (pagina Facebook)

giulio.chinappi@olimpiazzurra.com

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