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Rugby

Pro12 | 11^ giornata, top e flop da derby celtico: garanzia Hayward, allarme Orquera

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TOP

Benetton Treviso

Jayden Hayward: lo si era capito già da fine ottobre in poi, ma il neozelandese lo ha ulteriormente confermato nel derby di ieri. L’ex Western Force può fare la differenza nel Benetton Treviso. Non a caso, 16 dei 26 punti totali provengono dal suo piede, ma l’estremo aussie ha messo in mostra a ripetizione anche il suo talento palla in mano e nelle ripartenze, oltre a garantire solidità nel gioco tattico. Meritatamente Man of the Match.

Michele Campagnaro: una partita senza luci né ombre fino al 73′, ma nel complesso appena sufficiente. Poi il lampo. Lo spunto decisivo nel momento decisivo, degno del 2014 che lo ha lanciato nel panorama internazionale come il prospetto italiano più talentuoso. Una corsa splendida, difesa delle Zebre spaccata a metà ed assist al bacio per la meta decisiva di Minto.

Francesco Minto: il solito guerriero inaffondabile, presente su ogni punto d’incontro e sempre pronto a placcare qualunque avversario. Solito work rate elevatissimo, accompagnato anche dalla meta che indirizza definitivamente la partita. L’anima e il cuore del Benetton Treviso.

Zebre

Andrea Manici: contro l’ex squadra del suo titolare in Nazionale, il tallonatore emiliano sfodera un’altra prestazione estremamente convincente. Il 24enne azzurro si conferma la solita furia nel gioco aperto e prenota ulteriormente una maglia da vice-Ghiraldini. Certo, le touche andranno perfezionate, ma la strada appare tracciata.

Brendon Leonard: come spesso gli capita, predica nel deserto e, forse, anche per questo, si becca un intercetto dal dirimpettaio Seniloli. Ma è solo un episodio isolato, perché il neozelandese è al solito il faro delle Zebre, il motore e il cervello della franchigia federale. Qualità esagerata, ma poco sfruttata.

FLOP

Benetton Treviso

Simone Ragusi: partita onesta e di quantità, come del resto la sua stagione finora, ma in occasione del giallo commette un paio di imperdonabili sciocchezze. In primis, aver tentato un calcetto improbabile invece di sfruttare le proprie gambe per volare in meta a 5 metri dalla linea, poi l’aver travolto platealmente Sarto in aria. Rischia il rosso e, forse, gli va di lusso.

Zebre

L’atteggiamento: erano i favoriti e, probabilmente, questo status non li ha aiutati, inducendoli ad abbassare un pelo il livello di concentrazione ed attenzione, quando in partite del genere si dovrebbe alzare ulteriormente. Un passo indietro ancor più importante rispetto a quello di una settimana fa a Newport. Cavinato, ora, dovrà alzare la voce in maniera sensibile.

Luciano Orquera: Cavinato si affida all’azzurro per imprimere una svolta, anche tattica, al match, ma trova ancora risposte estremamente negative dall’italo-argentino. Pochi palloni toccati e sprecati malamente. Un segnale preoccupante soprattutto in ottica Nazionale, vista la carenza di altre aperture e la bocciatura autunnale di Allan.

Andrea De Marchi: in pesante regresso rispetto alle prime due stagioni in maglia bianconera, quando si era guadagnato la fascia da capitano nell’Italia Emergenti e la convocazione in Nazionale a giugno. Sempre in difficoltà in mischia, tant’è che Lovotti lo ha immediatamente scavalcato nelle gerarchie. Rende agevole l’esordio a Rae.

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daniele.pansardi@olimpiazzurra.com

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