Sci di fondo
Sci di fondo: Davos, la grande occasione per Federico Pellegrino
E’ la sua pista, quella che più di tutte esalta le sue caratteristiche. Su quattro sprint disputate a Davos, Federico Pellegrino ha sempre raggiunto almeno la semifinale e per tre volte l’atto conclusivo, con l’apoteosi del podio conquistato nel febbraio 2013 addirittura in tecnica classica, quando tra i binari dovette arrendersi soltanto a Cologna e Poltoranin. Un biglietto da visita niente male, con cui Chicco si presenta ai blocchi di partenza come uno dei grandi favoriti per la vittoria finale, nonostante gli alti e bassi di queste prime due settimane di Coppa del Mondo.
L’inizio del valdostano d’altronde è stato col botto: 7° posto a Ruka in tecnica classica, con annesso quarto di finale dominato con facilità e finale mancata per un soffio. A Lillehammer, però, l’amara sorpresa. In tecnica libera, dove Pellegrino eccelle per antonomasia, l’azzurro non supera nemmeno le qualificazioni e si arena oltre la 30esima posizione, dimostrando come i nuovi metodi d’allenamento di Chenetti non abbiano lasciato il segno fino in fondo nelle gambe del poliziotto di Nus. Attendersi qualcosa, con due gare distance da affrontare, appariva improbabile e la sensazione era quella di un weekend ormai buttato, incapace di offrire alcuna indicazione sullo stato di forma di Pellegrino. Alt, non per lui. L’inseguimento finale di domenica ci ha riconsegnato, infatti, nuovamente un Federico competitivo sebbene il campo da gioco non fosse quello più congeniale alle sue qualità. Nei 15km in classico, invece, il 24enne ha saputo soffrire e ricucire tanti buchi, rimontando dalla 78esima alla 51esima posizione. Un’iniezione di fiducia fondamentale dopo la delusione della sprint, uno stimolo importante per guardare alla tappa amica di Davos con ottimismo e affrontarla con la giusta confidenza.
I risultati di Federico Pellegrino a Davos
2010/2011: 6° posto in finale
2011/2012: 12°, fuori in semifinale
2012/2013: terzo
2013/2014: 6° posto in finale
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daniele.pansardi@olimpiazzurra.com
Foto: Facebook