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Speed Skating: una Giovine Italia nel nome di Enrico Fabris

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Questo 2014 sta per salutarci, ed è tempo di un mini-bilancio anche nello Speed Skating Italiano, dal momento che si sono svolte 4 tappe di Coppa del Mondo e l’Italia ha proposto dei nomi nuovi interessanti che posso far ben sperare nel breve/lungo termine.

Partiamo con il citare il trentino Andrea Giovannini, vincitore nella mass start di Seul il 23 Novembre 2014. Inutile negarlo, quando abbiamo letto quel risultato ci siamo detti: “Ecco, abbiamo trovato un nuovo campione in grado di far riassaporare delle sensazioni griffate Enrico Fabris”. Non è un caso, infatti, che l’Italia non otteneva un successo nel circuito di Coppa del Mondo, proprio dalla vittoria del campione olimpico di Torino 2006, da ben 5 anni (trionfo di Fabris nei 5000m di Salt Lake City 13 Dicembre 2009). L’entusiasmo è avvalorato anche dal fatto che questa distanza con ogni probabilità diventerà disciplina olimpica a partire da Pyeongchang 2018, pertanto è lecito nutrire speranze e osservare con attenzione la crescita tassonomica dell’atleta azzurro, attualmente secondo in classifica di specialità alle spalle del coreano Seung-Hoon Lee. Inoltre, Giovannini sta migliorando le proprie prestazioni su distanze classiche come i 5000 metri, dovendo tuttavia ancora lavorare sulla distribuzione dello sforzo e la gestione tattica della gara ma, come si suol dire, il tempo è dalla sua parte e noi tutti siamo pronti a goderci lo spettacolo.

Sulla scia del nuovo astro nascente di casa Italia, anche il Team Porsuit ha avuto dei benefici importanti. I quinti posti ottenuti a Berlino ed Heerenveen rappresentano una iniezione di fiducia per i prossimi impegni e l’effetto “Giovannini”, se così lo vogliamo chiamare, si è rivelato determinante per terzetto dell’inseguimento costituito, per l’appunto, dall’atleta trentino e da Luca Stefani e Nicola Tumolero. Sicuramente, potenze come l’Olanda, la Norvegia e la Corea del Sud, attualmente, appaiono distanti ma perché porre freno alla provvidenza?

Restando sempre in ambito maschile, l’ultima tappa di Coppa del Mondo in quel di Heerenveen ha riservato una gradita sorpresa, sempre nella mass start. Il terzo posto di Fabio Franciolini, pluri-medagliato del pattinaggio a rotelle e al debutto sul ghiaccio, è un risultato straordinario che avvalora ancor di più il lavoro che la federazione italiana ghiaccio sta portando avanti. Il giudizio positivo deriva dal fatto che è evidente il tentativo di costruire un movimento coeso con atleti qualitativi e non esclusivamente dipendente dall’assolo di un campione.

In questo senso, anche Mirko Nenzi, dopo un inizio di stagione incerto, si sta riprendendo, avendo ottenuto importanti piazzamenti nel raggruppamento B del circuito di World Cup, con la vittoria di Berlino sui 500m a far da testimone. Il 25enne veneziano, ancora, pecca troppo di continuità, tuttavia le potenzialità sono molte e quindi è lecito osservare anche lui con occhi attenti.

Se in ambito maschile, l’Italia può sognare, in quello femminile i problemi sono maggiori. Senza dubbio, ci si aspettava molto di più da Francesca Lollobrigida, ricordando la vittoria della mass start di Heerenvenn della scorsa stagione. Attualmente l’atleta romana appare in difficoltà e ben distante dai picchi di forma raggiunti nel 2013, tuttavia c’è ancora tempo per rimediare e raddrizzare un’annata non eccezionale al momento. Tra le nuove leve Yvonne Daldossi appare quella con le qualità migliori, ricordando il quinto posto nei 500m, nella divisione B, della tappa di Seul a Novembre. Parlando poi di una classe 92, i margini di miglioramento sono molti e quindi anche l’altoatesina merita considerazione.

I pattini torneranno a risuonare sugli ovali di ghiaccio, a partire dal 10 Gennaio 2015, con gli Europei All Round di Chelyabinsk (Russia) e staremo tutti pronti e speranzosi nell’annotare delle notizie liete in casa Italia.

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Immagine: profilo facebook Andrea Giovannini

giandomenico.tiseo@olimpiazzurra.com

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