Pallavolo
Volley, l’Italia e il 2014 a due facce: le pagelle. Le donne incantano; uomini, che flop!
Un 2014 a due facce per l’Italia del volley. Delusione atroce dagli uomini, su cui avevamo puntato moltissimo; tanta gioia da parte delle donne, partite in sordina e poi esplose al Mondiale casalingo.
Fa impressione come, in un solo anno, si siano radicalmente invertite le situazioni. Nel 2013 gli uomini d’argento agli Europei e di bronzo in World League erano stati strepitosi; le ragazze avevano invece deluso nella rassegna continentale.
VOLLEY FEMMINILE: 8 – Le azzurre ci hanno emozionato. La cavalcata del Mondiale in casa ha scaldato gli animi e riacceso la passione, portando il volley in molte case che lo avevano sempre snobbato. Dopo un cammino immacolato, fatto di successi e di buon gioco, dopo aver demolito (ed eliminato) la Russia Campione in carica e i fortissimi USA (poi effettivamente vincitori dell’iride) le ragazze di Bonitta si sono spente proprio sul più bello: la semifinale contro la Cina, indemoniata in ricezione, ha lasciato un po’ l’amaro in bocca perché il traguardo era davvero a un passo.
Piccinini e compagne hanno probabilmente sbagliato l’approccio, dopo essersi ritrovate favorite da un momento all’altro. La finalina per il bronzo persa contro il Brasile ci ha lasciato a mani vuote ed è per questo motivo che non abbiamo dato un voto ancora più alto.
Tralasciando il risultato, dobbiamo essere molto soddisfatti per il gioco messo in mostra e per la futuribilità di questa squadra, che potrà togliersi diverse soddisfazioni in futuro: Diouf è un opposto disarmante, Chirichella si è dimostrata una centrale fenomenale, De Gennaro è stata premiata come miglior libero del torneo, le sorelle Bosetti. Con ancora qualche senatrice in campo (Lo Bianco, Cardullo, Piccinini, Del Core, Costagrande), chissà…
Lascia il tempo che trova il Grand Prix, disputato in emergenza (quanti infortuni!, grandissima iattura stagionale della nostra Nazionale) e soprattutto con l’intento di preparare il Mondiale.
A livello di club la situazione è stata critica: malissimo in Europa (Champions League vista praticamente col binocolo), campionato italiano combattuto ma di livello tutt’altro che elevato, squadre che chiudono o che non pagano…
VOLLEY MASCHILE: 3. Il Mondiale è stato un vero disastro, sia per il risultato finale (13esimo posto, il peggior piazzamento degli ultimi 30 anni) che per il gioco espresso. Una non squadra, slegata in tutti i reparti, disunita nelle sue individualità, impreparata atleticamente e tecnicamente inesistente: tre vittorie su nove partite giocate, una striscia di 5 ko consecutivi che non si vedeva da tempo immemore e soprattutto umiliati dalla Cenerentola Porto Rico, il momento più nero dell’intera storia del nostro movimento.
La nostra Nazionale si è sciolta al “sole” di Cavalese, in un mese di agosto che ha lasciato tanti dubbi e con qualche problema di spogliatoio che probabilmente è uscito fuori.
Incapaci di realizzare break point e/o punti in serie, pessimi al servizio, inconsistenti a muro, lacunosi in ricezione. Lo Zaytsev che si infortuna, Kovar troppo falloso, i cambi di palleggiatore (Baranowicz/Travica) che non hanno reso, la diga centrale con diversi punti di domanda, formazione che continuava a cambiare e tanta confusione in campo. La sensazione è che lo stesso Mauro Berruto (riconfermato sulla panchina azzurra), a un certo punto, non ci capisse più nulla.
Il bronzo conquistato alla World League (peraltro in casa, nella cornice del Mandela Forum di Firenze) non cambia sostanzialmente il giudizio. Anzi. Si chiedeva una medaglia ben più pesante in quella circostanza ma, ancora una volta, siamo crollati al cospetto del Brasile.
Sono solo tre i lampi di una stagione da dimenticare il più in fretta possibile: le due vittorie in Brasile a inizio stagione nel giro di 16 ore (non accadeva da 20 anni), il 3-0 rifilato agli USA alle Final Six di World League (con 4 aces finali di Zaytsev), il rimontone sulla Francia ai Mondiali (da 0-2 a 3-2, contro i transalpini poi quarti nel torneo iridato).
A livello di club la stagione è stata avara di emozioni: fuori prematuramente da tutte le Coppe Europee (in Champions League ai quarti di finale) come non succedeva ormai da decenni.