Ciclismo
Ciclismo su pista: a Cali una buona Italia in vista dei Mondiali
La tappa di Cali manda in archivio la Coppa del Mondo di ciclismo su pista edizione 2014-2015 e proietta il movimento dei velodromi verso i Mondiali di Saint-Quentin-en-Yvelines, che incominceranno il prossimo 18 febbraio.
L’Italia torna dalla Colombia con un sorriso particolarmente…rosa: sono infatti le ragazze a garantire le soddisfazioni migliori. Il quartetto nel quale si alternano Simona Frapporti, Maria Giulia Confalonieri, Beatrice Bartelloni, Tatiana Guderzo e Silvia Valsecchi centra il miglior risultato della stagione chiudendo ai piedi del podio, dopo aver fatto segnare dei rilevamenti cronometrici di tutto rispetto, le azzurre colgono un piazzamento prestigioso che le fa chiudere al settimo posto della classifica finale di CdM. Certo, nell’ultima tappa era assente la Gran Bretagna, dominatrice dei primi due eventi e chiara favorita dei Mondiali, ma ciò non scalfisce la bontà della prestazione delle ragazze che deriva da un lungo lavoro iniziato anni fa dal commissario tecnico Dino Salvoldi: oltretutto, in questa specialità a ben vedere non mancano nemmeno ricambi ancora più giovani, e il pass olimpico assume gara dopo gara connotati di sempre maggiore concretezza.
Simona Frapporti ha poi brillato particolarmente nell’omnium: il quinto posto finale, dopo essere stata persino seconda a metà gara, rafforza il valore della bresciana, anch’essa cresciuta con tanta gradualità, e ne accresce sensibilmente le possibilità di volare a Rio de Janeiro. I Mondiali rappresenteranno per lei un evento importantissimo nel quale confermare il suo ingresso tra le migliori della specialità.
Nessuna presenza azzurra nella velocità individuale, dove s’impone l’olandese Ellis Ligtlee, e in quella a squadre (vince la Russia), così come nel keirin che fa registrare il successo della cinese Lin Junhong.
Diverso il discorso del settore maschile. Il commissario tecnico Marco Villa non ha potuto contare né su Elia Viviani, né su Marco Coledan: assenze note da tempo e legate all’attività su strada dei due ragazzi, che si sono sentite in particolare nell‘inseguimento a squadre, dove la giovane formazione composta da Simone Consonni, Liam Bertazzo, Michele Scartezzini e Francesco Lamon si è difesa come ha potuto considerando anche una foratura occorsa al veronese. Qui il discorso della qualificazione olimpica si complica ulteriormente, sebbene un’ottima prova agli imminenti Mondiali francesi potrebbe rimettere in pista il nostro trenino, anche perché la differenza cronometrica dalle migliori nazionali non è così marcata.
Consonni ha poi accumulato importante esperienza nell’omnium chiuso al 18° posto, con un acuto in particolare nel giro lanciato (7°): in tale specialità ovviamente la carta per Rio non è in discussione e risponde al nome proprio di Viviani. Per Francesco Ceci, infine, arriva un 19° posto nel keirin che rappresenta un piccolo passo indietro rispetto alla precedente uscita: in ogni caso l’ascolano è cresciuto anno dopo anno, anche se l’élite della disciplina resta sempre piuttosto lontana. Anche qua, Italia assente nella velocità tanto individuale (successo per il russo Denis Dmitriev) quanto a squadre (trionfa il terzetto francese).
foto: Federciclismo
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marco.regazzoni@olimpiazzurra.com
ale sandro
19 Gennaio 2015 at 22:10
Quasi a metà della strada per Rio, le cose sembrano andare bene per il quartetto donne, ma la strada è ancora lunga visto il gruppetto di squadre agguerrite. Fondamentale star davanti a Germania e Russia più volte possibile ed essere la seconda delle europee(passano le prime 4 europee se non sbaglio), oltre a stare nelle 8 più forti naturalmente. Nel ranking olimpico le azzurre sono al 6° posto. Bene così per ora.
La Frapporti nell’omnium grandissima a sfruttare tutto ciò che si poteva fare, brava, serve per abituarsi a salire di livello. Piuttosto è evidente come non possa ovviamente gareggiare contemporaneamente nell’omnium e nei turni decisivi dell’inseguimento a squadre per rendere al meglio. Mi auguro che il mondiale preveda un calendario più di ampio respiro, diciamo così. E comunque l’Italia ha raddrizzato il ranking andando al 10° posto, credo in zona qualifica con poco vantaggio sulle inseguitrici pericolose.
Al maschile le cose stanno proprio come descritte, i due uomini cardine , Elia cardine in realtà di tutta la pista italiana , quando sono assenti “costringono” il trenino azzurro a soffrire. Continuo a pensare che sia importante oltre ai già citati Viviani e Coledan, testare qualcuno dei giovanissimi come Ganna su tutti, anche se credo che per i ragazzi con l’avvio della stagione su strada sarà sempre più difficile la cosa.
In generale comunque piccoli passi avanti ma sempre decisi e costanti, la cosa migliore per recuperare terreno nei confronti del resto del mondo , quando non si hanno fuoriclasse in serie da poter esibire.
Marco Regazzoni
19 Gennaio 2015 at 23:16
Concordo in pieno: come ho già detto altre volte, rispetto alla situazione pre-Londra siamo fortunatamente in un altro periodo. Soprattutto nel femminile, però anche nel maschile qualcosa si vedere. Nell’omnium femminile adesso l’Italia sarebbe dentro con una quarantina di punti di margine sulla Francia (18 atlete, ma solo 8 europee), nell’inseguimento il posto sembra ancora più solido. Al maschile siamo a circa 200 punti di distacco dall’Olanda (9 squadre di cui 6 europee), con in mezzo anche Spagna, Belgio e Bielorussia: sarà veramente difficile. C’è da dire che anche nell’omnium non possiamo permetterci troppo di scherzare: l’Italia è ottava, quarte delle europee ma con altre sei squadre del Vecchio Continente in scia…e dell’Europa ne passano solo otto.