Combinata nordica

Combinata nordica, Schonach: prima volta per Klapfer, risorge Alessandro Pittin!

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Prima vittoria in carriera per Lukas Klapfer nella gundersen di Schonach. L’austriaco, a podio soltanto a Seefeld quasi sei anni anni fa, brucia tutti in volata dopo una gara condotta quasi sempre tra le posizioni di testa, che lo aveva visto tentare la fuga decisiva anche nei chilometri finali. La grande notizia di giornata, però, è la redenzione di Alessandro Pittin, sesto al termine di 10km esaltanti che lo riconsegnano nell’élite della combinata nordica dopo tre mesi da incubo.

Il migliore del salto, Haavard Klemetsen, conserva il proprio vantaggio per 3km circa, poi viene riassorbito da un gruppetto capitanato dai giapponesi Akito Watabe, da – appunto – Klapfer e dal norvegese Jan Schmid, tra i più attivi nel corso di una gara dai ritmi non esaltanti. A condurre la corsa sono prevalentemente Klapfer e Watabe nella parte centrale della gara, prima che l’austriaco tenti lo scatto decisivo a 2km dalla fine, prontamente riassorbito dallo stesso Watabe, da Schmid e dall’altro austriaco Bernhard Gruber. Sulla salita finale, però, Klapfer riesce a fare di nuovo la differenza e sul rettilineo conclusivo diventa imprendibile per il giapponese, secondo davanti a Schmid e a Gruber, ai piedi del podio. Di poco staccati, ad un passo dal recuperare il quartetto di testa, il norvegese Jurgen Graabak e, come anticipato, un fantastico Alessandro Pittin, capace di rimontare dalla 36esima posizione di partenza in maniera esaltante. Il carnico dimostra di essere sempre uno dei fondisti più forti del circuito, facendo segnare il miglior tempo finale con ampio margine sul resto degli avversari. Il podio, curando qualche dettaglio in più nel salto, è più vicino di quanto si possa pensare.

Chiudono la Top 10 il norvegese Klemetesen, settimo, davanti al tedesco Johannes Rydzek (8°), allo statunitense Bryan Fletcher (secondo tempo nel fondo) e al ceco Miroslav Dvorak. Da segnalare il ritiro del leader di Coppa del Mondo, il teutonico Fabian Riessle.

Non solo Pittin, perché in casa Italia c’è anche il buon 19° posto di Armin Bauer e il 27° di Samuel Costa, entrambi a punti in una tappa che può segnare un punto di svolta per la stagione azzurra.

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daniele.pansardi@olimpiazzurra.com

Credit Fisi

1 Commento

  1. Luca46

    5 Gennaio 2015 at 20:57

    Purtroppo quella maledetta caduta ha lasciato trascichi sia dal punto di vista psicologico ma io credo ancor più da quello fisico perchè salto e sci di fondo non sono specialità che vanno daccordo quindi anche la ripresa dal punto di vista fisico probabilmente ne ha risentito. Appena ritroverà la giusta forma e la giusta confidenza sarà imbattibile.

  2. Marco Regazzoni

    5 Gennaio 2015 at 15:48

    Verissimo. Però Pittin in passato ha dimostrato di saper saltare, eccome: nella celebre tripletta di Chaux-Neuve, dal grande trampolino, era tra i primissimi anche nel salto. Poi è chiaro, ci sono state cadute e infortuni con la conseguente perdita di sicurezza e fiducia, però…non l’abbiamo perso, ecco. E davvero basterebbe una venticinquesima misura dal trampolino, piccolo o grande che sia (cerchiamo, già nel prossimo weekend, di annientare questo scoglio), per poter puntare quantomeno al podio. Trascinandosi dietro tutta la squadra, che ha dimostrato di esserci.

  3. ste86

    4 Gennaio 2015 at 22:00

    Ad Alessandro basterebbe saltare solo in modo “discreto” per essere sempre tra i primi (almeno nelle gare dal trampolino piccolo), dato che nel fondo è senza dubbio il migliore del circuito.
    Non esiste che la qualificazione alla gara rappresenti per lui un problema, come è accaduto nelle tappe precedenti, Da dire che è molto discutibile in una disciplina che comprende due specilità porre una fase di qualificazione in una sola delle due specialià, per l’accesso alla gara vera e propria: un Pittin andrebbe a punti anche partendo dalla 50a posizione dopo il salto.

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