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Ginnastica – Punteggi più alti, grandi difficoltà, atlete…più vecchie: i numeri della FIG

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La ginnastica artistica è in continua evoluzione, in preda a grossissimi cambiamenti e soprattutto caratterizzata da un livello tecnico sempre più crescente. Gli appassionati ne hanno avuto sicuramente il sentore osservando la disciplina negli ultimi due anni ma a darne maggior risalto sono i numeri diffusi dalla Federazione Internazionale, che hanno analizzato alcuni aspetti degli ultimi Mondiali svoltisi a Nanning l’ottobre scorso e le hanno esposte nella newsletter #36 pubblicata a fine 2014 e rivolta esclusivamente al settore femminile.

Come sempre la matematica non sbaglia mai e infatti anche l’ente governatore massimo della disciplina segue questa strada. Notarsi Bene, ad memoriam dei soliti noti…

 

Balza subito all’occhio come la media dell’età delle ginnaste si sia notevolmente alzata nel corso dell’ultimo decennio: dai 18.27 anni del Mondiale 2005 ai 19.34 anni del Mondiale 2014, una crescita costante (solo nel 2007 si scese ai 17.71) ormai prossima ai 20 anni. Questo è un segnale estremamente positivo e amplia la maglie della disciplina, in cui si può ben figurare anche con un passaporto più datato rispetto alle normali consuetudini.

La squadra più giovane è l’Irlanda (16.60), quella più vecchia è il Venezuela (22.33). L’Italia con Ferrari/Fasana/Campana/Marongiu/Rizzelli/Mori riporta 18.16, sotto la media (18.65). Il mix del nostro team è ben espresso dall’anagrafe: Australia, Giappone, Russia e Gran Bretagna sono più vecchie di noi. Dunque siamo il quarto team più giovane tra quelli che hanno disputato la Finale a squadre. Non è un caso…

Hanno partecipato ben 250 ginnaste alla rassegna iridata, in rappresentanza di 58 Nazioni provenienti da tutti i Continenti: la Polvere di Magnesio è sempre più globale! Va annotato che ben il 22% appartiene alla classe 1998, cioè al primo anno da senior sono subito state buttate nella mischia.

17 Paesi hanno partecipato alla Finale all-around, 12 alle Finali di Specialità, 5 hanno conquistato almeno una medaglia. Anche questi dati testimoniano ormai l’universalità della disciplina. L’unico Continente fuori dal contesto è l’Africa.

 

Andiamo però ad analizzare le prestazioni, confrontandole con quelle dei Mondiali 2013. Nel concorso generale individuale la media di punteggio delle 24 finaliste è stata di 55.430, circa sei decimi meglio del 54.871 realizzato dodici mesi prima. Si sono alzati anche gli E Score: 33 sopra gli 8.50 contro i 31 dell’anno precedente. Nel dettaglio: 22 al volteggio, 5 alle parallele, 4 alla trave, 2 al corpo libero; 24 al volteggio, 3 alle parallele, 1 alla trave, 3 al corpo libero.

Nelle Finali di Specialità si è evidenziata la grande crescita di livello e le eccellenti medie dei vari attrezzi lo hanno testimoniato: 14.980 al volteggio (contro 13.979); 15.002 alle parallele (contro 14.733); unico calo alla trave con 14.175 (contro 14.227); 14.433 al corpo libero (contro 14.333).

Si sono viste delle grandissime difficoltà. Il D Score lo testimonia: 6.40 al volteggio, 6.90 alle parallele, 6.50 alla trave, 6.50 al corpo libero sono stati i picchi di un grandissimo Mondiale dove anche le esecuzioni non hanno scherzato (9.533, 8.866, 8.766, 8.866).

 

Analizziamo ora nel dettaglio i singoli attrezzi (ci riferiamo sempre alla gara di qualificazione). Al volteggio ben 146 ginnaste hanno realizzato un’esecuzione valutata con più di 8.50, 51 hanno ottenuto più di 9 e addirittura due si sono spinte oltre il muro del 9,5. A livello di difficoltà è stato invece molto gettonato il doppio avvitamento (5.8 per 24 atlete), ma il maggior successo è andato sul 5.00 (91 ginnaste). Punteggio più alto per Hong Un Jong (15.833) a cui va anche la miglior esecuzione (9.533), mentre le più alte difficoltà (6.40) sono di MyKayla Skinner e Alla Sosniskaya.

Alle parallele asimmetriche il livello di difficoltà è stato interessante guardando la vetta: ben due 6.90, 1 6.80, altri 10 esercizi sopra 6.30. A livello di esecuzione vanno elogiate le 14 prove sopra 8.50 e le 41 sopra gli 8.00. Il punteggio più alto è di Yao Jinnan (15.666) che ha anche il D Score più elevato con la connazionale Tan Jiaxin (6.90); miglior esecuzione per Aliya Mustafina (8.866). Ci sono state ben 55 cadute (ah, non è solo il sottoscritto che le sottolinea allora…); si sono realizzate 136 combinazioni con bonus 0.10 e 30 con bonus 0.20.

Alla trave 11 esercizi hanno superato il 6.00 nel D Score e ci sono stati altri 33 esercizi valutati tra 5.60 e 5.70. A livello di esecuzione è andata abbastanza bene: ci sono stati 6 esercizi tra 8.50 e 9.00 e altri 39 che hanno superato 8.00. Il punteggio più alto è di Simone Biles (15.133), le difficoltà più elevate sono di Elsabeth Black (6.50), l’esecuzione migliore è di Larisa Iordache (8.766). Qui naturalmente il numero di cadute si è impennato (ben 82!); ci sono state 137 combinazioni con bonus 0.10 e altre 15 con bonus 0.20.

Al corpo libero abbiamo avuto quattro punte d’eccellenza per quanto concerne le difficoltà (un esercizio da 6.50, uno da 6.50, due da 6.20) e ben cinque esercizi da 6.00. Per l’esecuzione 7 esercizi sono andati oltre 8.50, altri 47 sopra l’8.00. Naturalmente il quadrato è stato il regno di Simone Biles: punteggio più alto (15.366), difficoltà più elevate (6.50), miglior esecuzione (8.866). Sorprendono le 34 cadute; 73 collegamenti da 0.10; 12 collegamenti da 0.20. La giuria è rimasta sbalordita delle varie prove: ha elogiato la coreografia, ha annotato che ben 74 ginnaste hanno eseguito un free aerial walkover, che il 25% delle atlete ha esibito almeno 5 elementi di danza.

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