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Golf, segnali positivi da Renato Paratore. Il solito Francesco Molinari alle Hawaii

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Se tre indizi facessero realmente una prova, si potrebbe affermare senza timori reverenziali che Renato Paratore abbia già preso le misure a quella giungla che è l’European Tour, territorio di caccia in cui scontrano tante diverse ambizioni di centinaia di giocatori professionisti e con più esperienza del romano. Eppure, la giovane stella azzurra, nonostante avesse da pagare lo scotto dell’esordio, si è subito ben comportata, con tre tagli superati nei primi tre tornei della Race to Dubai 2015. Un biglietto da visita niente male, al netto dei piazzamenti finali.

Non inganni, infatti, il 57° posto raccolto ieri ad Abu Dhabi. L’azzurro ha saputo contraddistinguersi ugualmente per talento e per combattività, tanto da portarsi al 16° posto dopo 36 buche non senza rimpianti per un bogey arrivato proprio alla 18esima buca. Il problema del superare il taglio, insomma, non è mai stato all’ordine del giorno, né nella scorsa settimana tanto meno nelle precedenti, un segnale senza dubbio importante per un 18enne alla prima stagione tra i professionisti. Arriverà anche il momento di offrire continuità durante tutti e quattro i round, ma di Paratore è piaciuta anche la grinta dimostrata nella seconda parte del torneo, quando il campione italiano ha incontrato qualche difficoltà in più ma non è mai crollato del tutto, differentemente da quanto accaduto al South African Open. Il romano si è sempre mantenuto in linea di galleggiamento per quanto possibile, restando sotto Par nel computo complessivo del torneo. Solo un assaggio delle enormi potenzialità del talento azzurro.

Renato, oltretutto, è stato l’unico italiano a superare il taglio tra i cinque in gara. Edoardo Molinari e Matteo Manassero, in particolare, hanno deluso, ma entrambi probabilmente sono alla ricerca del setup migliore in vista dei prossimi appuntamenti, mentre Marco Crespi e Alessandro Tadini saranno attesi al varco nelle prossime settimane. Non solo Abu Dhabi, però, in casa Italia, perché dall’altra parte del mondo Francesco Molinari ha deciso di iniziare il proprio 2015 in una località insolita come le Hawaii. Nemmeno il fascino delle isole pacifiche, però, hanno dato una scossa al putt di Chicco, vera spada di Damocle sul gioco del torinese. Molinari, al solito, è risultato tra i migliori tecnicamente con una precisione chirurgica nell’evitare errori e quant’altro, ma sui green la fantasia e la cattiveria sono venute meno per l’ennesima volta. E Chicco non se lo potrà permettere in eterno.

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daniele.pansardi@olimpiazzurra.com

Foto: Federgolf

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