Rugby
Pro12 – 12^ giornata, top e flop da derby: monumento Favaro, Campagnaro decisivo. Zebre sciagurate
TOP
Benetton Treviso
Simone Favaro: una terza linea che tiene in piedi quasi da solo la difesa e porta pressione ovunque sul campo è il sogno di ogni allenatore. E l’incubo per qualunque squadra avversaria, soprattutto per le Zebre costrette a sbattere di fronte al muro del flanker azzurro per una partita e mezza. Qualche sbavatura disciplinare non è mancata, ma Favaro ha sopperito magistralmente con una cattiveria agonistica a livelli inarrivabili.
Michele Campagnaro: ancora una volta decisivo, ancora una volta un unico lampo davvero degno di nota ma fondamentale per la vittoria finale. Il doppio successo nel derby, di fatto, è anche molto merito suo. Dopo l’assist a Minto di una settimana fa, l’azzurro questa volta è protagonista in prima persona e marca una meta importantissima nel primo tempo. Non sarà stato come intercettare un passaggio ad Halfpenny ed ammutolire il Millennium, ma il peso specifico – con le dovute proporzioni – è il medesimo.
Enrico Bacchin: perché nonostante l’ingenuità commessa con lo spear tackle che ha lasciato Treviso temporaneamente in 12, il veneto si è confermato una volta di più un primo centro di qualità e sostanza, con ampi margini di miglioramento. Nelle poche volte – non per colpa sua – in cui è riuscito ad attaccare palla in mano, l’ex Mogliano è quasi sempre andato oltre la linea del vantaggio, mettendo sul piede avanzante i propri compagni. Se dovesse continuare con questa regolarità, Brunel non potrà ignorarlo per molto.
Zebre
Andries Van Schalkwyk: uno dei pochi a garantire un rendimento costantemente elevato per tutti gli ottanta minuti, senza prendersi pause di sorta. Insieme a Leonard (anche se il neozelandese non è stato eccelso nei due derby), è uno dei pochi stranieri passato per le franchigie ad alzare davvero il livello della squadra. Il cervello e il motore della terza linea e – per gli schemi di Cavinato – anche della squadra a tratti.
Giulio Toniolatti: a differenza dei suoi compagni di reparto, è sempre ordinato sia in attacco che in difesa e riesce sempre ad essere di supporto alla manovra, che sia essa offensiva o di ripiego. Una pedina fondamentale nel triangolo allargato per astuzia ed intelligenza tattica, anche se il giallo nel finale per un pericoloso intervento in ruck sporca un po’ l’ottimo match del romano.
FLOP
Benetton Treviso
La mischia: Zanusso e Rae reggono piuttosto bene nel primo tempo contro un pack sulla carta superiore, ma già all’andata fin troppo deficitario rispetto alle attese. Non questa volta, però, perché la mischia zebrata dimostra di essere qualche gradino sopra a quella trevigiana, che viene messa sotto a più riprese soprattutto nella ripresa, quando Muccignat prima e lo scozzese poi soffrono terribilmente la pressione di De Marchi, mentre Zanusso provava a fronteggiare senza grande successo Chistolini.
Inefficacia offensiva: gli spunti degni di nota fatti vedere a fine ottobre sono già un lontano ricordo. Palla in mano, gli uomini di Umberto Casellato non riescono a costruire alcunché, più per demeriti propri che per meriti difensivi altrui, tant’è che le due mete arrivate a Monigo giungono esclusivamente da iniziative personali. Eppure, la qualità tra i trequarti non manca e, come di consueto, privilegiando la difesa la coperta diventa corta e l’attacco rimane senza guida.
Zebre
Kelly Haimona: Cavinato lo ha confermato in conferenza stampa, ma di fatto c’erano pochi dubbi. Il neozelandese sta pagando ancora gli sforzi di novembre ed è estremamente lontano dalla forma migliore, come visto in queste due settimane di derby. Completamente un altro giocatore rispetto a quello ammirato in maglia azzurra, quasi nullo in fase offensiva, dove fa sentire poco la sua fisicità. Ma, soprattutto, la maggiore fatica lo induce a sbagliare anche un paio di calci semplici dalla piazzola, che mette in mostra l’incapacità di gestire la pressione
Guglielmo Palazzani: bocciato su tutta la linea, come dimostra anche la repentina sostituzione avvenuta al 40′ in favore di Leonard. Poca velocità dalla base e soprattutto poca attenzione nel valutare le scelte tattiche, come dimostrato dall’intercetto subito da Campagnaro, oltre ad un paio di errori piuttosto importanti nel gioco al piede. Con l’assenza di Daniller, probabilmente, sarebbe stato più prolifico dirottarlo all’estremo.
Gestione della superiorità numerica: non poteva essere altrimenti, visto che con Treviso in inferiorità numerica per venti minuti il parziale è stato 7-5 per… il Benetton. I bianconeri hanno gestito in maniera sciagurata l’enorme vantaggio (ad un certo punto si sono trovati anche in 15 vs 11), segnando solo da maul e allargando raramente (e pure male, quando successo) il gioco per sfruttare i trequarti. Le Zebre hanno voluto restare fedeli al gameplan che le voleva soltanto attorno ai punti d’incontro, pagando dazio con un’altra pesante sconfitta.
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daniele.pansardi@olimpiazzurra.com
Foto: FotosportIT/FIR – Roberto Bregani