Rugby

Pro12 – 13^ giornata, top e flop: Hayward ancora sontuoso, Haimona fuori forma

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TOP

Benetton Treviso

Jayden Hayward: dopo le splendide prestazioni degli ultimi due mesi si sta rivelando come uno degli stranieri più forti e talentuosi passati per la Ghirada. D’altronde, il curriculum era di tutto rispetto e non potevano essere soltanto le opache partite iniziali ad etichettarlo come bidone. Il neozelandese ha progressivamente preso in mano la squadra, garantendo sicurezza nel gioco tattico ed imprevedibilità nelle ripartenze. E anche dalla piazzola il livello sta salendo.

Matteo Zanusso: un Leone in mezzo al campo, mai domo per tutti gli 80′. Sempre di sostegno alla manovra, sia offensiva che difensiva. Treviso, oltre ad aver pescato un prospetto di sicuro avvenire, ha anche trovato un pilone moderno e assolutamente adatto al gioco eclettico e ‘totale’ che vuole Casellato. Brunel probabilmente non lo terrà ancora in considerazione, ma per il post-Mondiale il suo nome è sicuramente sulla lista.

Alessandro Zanni: sta tornando il giocatore enciclopedico sempre ammirato negli ultimi anni. Il Monumento del rugby italiano – come lo ha ribattezzato Munari -, finora, non ha potuto esprimersi al meglio a causa di diversi problemi fisici, ma il flanker friulano ora sembra aver recuperato definitivamente e comincia già a fare la differenza.

Zebre

Andries Van Schalkwyk: uno dei pochi avanti a creare un minimo di avanzamento palla in mano, forte anche di un’ottima intesa con Leonard. Il sudafricano, tuttavia, può soltanto predicare nel deserto, perché è di fatto l’unico ad impegnare in maniera evidente la difesa irlandese. Difficile ipotizzare una sua quarta stagione a Parma…

La mischia: una delle poche note liete dell’ultimo periodo. E, in questo caso, va rimarcato il grande lavoro svolto da Victor Jimenez con il pack. L’argentino ha reso la mischia zebrata una delle più performanti nell’intero panorama celtico, ha rivitalizzato Chistolini ed Aguero e ha dimostrato di saper valorizzare anche De Marchi e Redolfini, non propriamente dei fuoriclasse.

FLOP

Benetton Treviso

Il primo tempo: difesa sfilacciata, assenza di organizzazione e 1 vs 1 sistematicamente persi. Inaccettabile contro una corazzata come Ulster, capace di infilare una serie infinita di fasi senza commettere errori e di punire quelli altrui. Lo 0-24 nei primi 25′ è emblematico delle difficoltà, inoltre, di entrare subito in partita da parte dei biancoverdi, a cui serve spesso subire per poi reagire.

Touche: e qui le colpe sono da imputare principalmente a Davide Giazzon. Il tallonatore ha dimostrato di saper fare la differenza nel gioco aperto, ma ha altresì confermato un’eccessiva insicurezza nelle rimesse laterali, dove infatti il Benetton ha sofferto particolarmente.

Zebre

Kelly Haimona: in campo perché, di fatto, Cavinato non ha alternative migliori nel ruolo nonostante il maori sia completamente fuori forma. Il che è tutto dire della profondità bianconera nel reparto dei centri, uno dei più in difficoltà nelle ultime settimane. L’azzurro è lontano anni luce da quanto dimostrato a novembre, mostrandosi lento e macchinoso e poco attento anche in difesa.

Quintin Geldenhuys: neanche lui sembra essere al 100% della condizione, altro campanello d’allarme non indifferente per Brunel. Non riesce ad incidere come vorrebbe (e dovrebbe) e, spesso, più che sporcare il gioco rischia a più riprese di commettere fallo. Indisciplinato, meriterebbe probabilmente un giallo ma l’arbitro lo salva.

Mauro Bergamasco: in difficoltà come Geldenhuys fisicamente ed atleticamente. Non riesce mai a mettere una pezza alle avanzate avversarie e, sempre come l’italo-sudafricano, la minore brillantezza si riflette sull’indisciplina. Difficilmente potrà guadagnarsi una chiamata in azzurro.

daniele.pansardi@olimpiazzurra.com

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