Sci Alpino

Sci alpino: ad Adelboden il ruggito di Florian e Max

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L’odierno gigante di Adelboden lascia vari spunti, ma tra questi meritano senz’altro uno spazio importante i ruggiti di due esperti atleti della nazionale azzurra: Florian Eisath, 6°, e Massimiliano Blardone, 12°.

Qualcuno potrebbe obiettare che, in termini assoluti, non si tratta né di vittorie, né di podi e dunque non possono essere etichettati come risultati fuori dall’ordinario. Conoscendo bene le storie di Flo e di Max, però, si potrebbe presto cambiare idea. Sono storie diversissime: il primo, classe 1984 di Obereggen, sta vivendo la migliore stagione nella carriera. Prima di oggi, Eisath non era mai andato oltre due undicesimi posti e, più in generale, nonostante un’invidiabile costanza di rendimento e svariati piazzamenti a punti non era mai riuscito ad affermarsi su determinati livelli peraltro ben raggiunti, invece, in Coppa Europa. Proprio a causa dei risultati poco positivi dell’ultima annata, Florian è stato escluso dalle squadre nazionali: a trent’anni, non tutti avrebbero scelto di continuare quello che si prospettava come un folle inseguimento. Eppure, con la forza del lavoro svolto col suo gruppo sportivo (le Fiamme Gialle) e una ferrea determinazione, ha brillato sin dai primi allenamenti stagionali meritandosi la convocazione per Sölden: da lì in poi, a suon di risultati, non è più uscito dal giro di Coppa del Mondo sino all’acuto di oggi, che gli vale peraltro il pass per i Mondiali di Vail del prossimo mese. La sua storia può e deve servire da esempio a tanti atleti, soprattutto a quelli che, ancora in età giovanile, vengono magari messi da parte dopo un’annata sfortunata: il lavoro, l’impegno e la tenacia pagano sempre e permettono di superare ogni ostacolo. E il ruolo dei gruppi sportivi militari, talvolta etichettati come “sfornastipendi” per atleti immeritevoli, esce ulteriormente rafforzato proprio da storie come queste.

Di Max Blardone si sa invece tutto: un campione, il miglior gigantista azzurro del dopo Tomba con le sue sette vittorie in Coppa del Mondo per 24 podi complessivi. Si sa anche che, dopo le nuove regole sui materiali da gigante impostate nell’estate 2012, la sua carriera è bruscamente precipitata su livelli davvero troppo lontani da quei successi. Anche in questo caso, tenacia e determinazione: proprio nella gara in cui è rimasto agganciato per un amen ai primi trenta della start list, Max ha sfoggiato la migliore prestazione dalla primavera 2013. Forse non gli basterà per andare ai Mondiali, però in ogni caso è stato bello rivedere quel Max, quegli occhi da leone, quella sciata “cattiva” ma efficace. E non quella testa scossa come per dire “game over” che avevamo visto ad Are a metà dicembre.

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foto: credit Fisi

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marco.regazzoni@olimpiazzurra.com

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