Seguici su

Sci Alpino

Sci alpino: Adelboden, il tempio del gigante

Pubblicato

il

“Chuenisbärgli”, talvolta detto anche “Kuonisbergli”, è tanto difficile da dire, quanto facile da immaginare: si tratta infatti del pendio di Adelboden, la località svizzera che si contende con l’Alta Badia e la sua Gran Risa il titolo di tempio del gigante.

Qui si gareggia dal lontano 1955 e qui, davvero, non si può bluffare: Adelboden costituisce il centro della stagione di un gigantista, come Wengen e Kitzbühel lo rappresentano della velocità e Schladming dello slalom; tutte gare in programma in questo mese di gennaio, ideale antipasto dei Mondiali di Vail/Beaver Creek. In questi giorni la temperatura non è freddissima, dunque pare scongiurato il rischio di quel ghiaccio che rende la Chuenisbärgli ancora più dura: basteranno, dunque, le ondulazioni iniziali, l’inarrivabile canalino centrale e lo spaventoso muro che proietta sul traguardo.

Marcel Hirscher, Ted Ligety, Felix Neureuther: non hanno certo bisogno di presentazioni i tre vincitori degli ultimi giganti su questa pista, che in un passato non troppo lontano era anche la casa di Massimiliano Blardone, qui trionfatore nel 2005 e altre quattro volte sul podio (l’ultima nel 2012). Difficilmente l’ossolano riuscirà a partire tra i primi 30 (bisogna vedere eventuali assenze di atleti che lo precedono nella World Cup Start List) e un pettorale alto, troppo alto complicherebbe ulteriormente la vita al veterano che non sta certo vivendo la sua stagione più entusiasmante. Manfred Moelgg deciderà all’ultimo se esserci o meno: sicuramente sarà della partita nello slalom di domenica (qui fu peraltro terzo nel 2013, bissando il risultato conseguito da Stefano Gross dodici mesi prima), tra le porte larghe, tuttavia, deve valutare se preservare lo status di infortunato (e il conseguente numero di partenza) per la prossima stagione oppure gettarsi nella mischia e, perché no, andare all’assalto di un posto per il Mondiale. Dunque, la carta migliore nello storico gigante resta quella di Roberto Nani, tornato a ruggire in Alta Badia (6°) dopo un paio di prestazioni sotto le attese: il livignasco sembra esaltarsi particolarmente su piste “toste” grazie ad una sciata certamente non pulita, ma quasi sempre sul livello degli atleti più tecnici. Davide Simoncelli è chiamato a ritrovare le sensazioni di inizio stagione, un po’ come Florian Eisath che proprio in Badia ha interrotto una regolarissima serie di onorevoli piazzamenti; per Giovanni Borsotti, invece, si tratta di concretizzare quanto fatto vedere in allenamento e in alcuni segmenti di gara, perché il torinese vale più del comunque positivo 12° posto staccato ad Are.

foto: credit Fisi

Per restare aggiornato sul mondo della montagna, visita La GrandeNeve, anche su Facebook

Clicca qui per mettere “Mi piace” alla nostra pagina Facebook
Clicca qui per iscriverti al nostro gruppo
Clicca qui per seguirci su Twitter

marco.regazzoni@olimpiazzurra.com

Clicca per commentare

Tu cosa ne pensi?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Pubblicità

Dalla Home

Pubblicità

Facebook

Pubblicità