Sci Alpino
Sci alpino: la bella risposta azzurra di Zagabria
Alle prime due gare dell’anno solare si chiedeva semplicemente un nitido riscatto, in casa azzurra, rispetto alle ultime uscite: tanto le ragazze a Kühtai, quanto i ragazzi a Madonna di Campiglio avevano infatti chiuso il 2014 dello slalom speciale con due prestazioni ben sotto le attese.
A Zagabria ecco invece una chiara inversione di tendenza sia sul piano dell’atteggiamento in gara, sia su quello dei risultati. Nel femminile, Chiara Costazza pasticcia, è vero, ma strappa comunque un positivo ottavo posto che oltretutto le vale l’agognato ritorno tra le prime 15 della lista di partenza: la trentina mette in pista ogni volta passaggi potenzialmente da podio e dunque, pulendo la sua sciata dalle troppo frequenti sbavature, potrebbe benissimo risalirci. Anche se, in ogni caso, si può essere ben lieti del livello attuale di una ragazza che ha risalito la china anno dopo anno, sino a stabilizzarsi nell’élite della specialità. La prova femminile ha portato in dote ben tre piazzamenti nelle prime 15 per le italiane, un risultato del tutto inusuale nella disciplina meno “simpatica”: Federica Brignone inizia finalmente a raccogliere quanto seminato in anni di intensissimi allenamenti e, anzi, proprio da quella bella performance ha preso spunto per riprovarci anche con la velocità, guadagnandosi la convocazione per il supergigante di Bad Kleinkirccheim: la valdostana non ha mai nascosto i suoi desideri di essere competitiva in altri terreni oltre all’amato gigante e ne ha indiscutibilmente le qualità tecniche per farlo. Terza azzurre nelle 15 è Irene Curtoni, che con le ultime prestazioni molto regolari in due discipline potrebbe essersi guadagnata il pass per i Mondiali di Vail: ci sono ancora un po’ di step da compiere per ritornare al livello pre-infortunio, comunque la valtellinese sembra dare incoraggianti segnali di miglioramento proprio nel momento in cui l’altra veterana Manuela Moelgg incappa invece in un momento negativo dopo il brillante avvio di stagione.
Nel maschile, si sta a metà tra la soddisfazione e i rimpianti: nel primo caso, ci riferiamo ovviamente a Stefano Gross, che ha strappato la migliore prestazione stagionale testimoniando una volta di più di poter agevolmente stare tra i big della disciplina, e a Manfred Moelgg, il cui rientro miracoloso culmina con un rispettabilissimo 16° posto. Nel caso del campione marebbano sarà interessante vedere la reazione anche in gigante, disciplina nella quale appariva in calo prima dell’infortunio, per cui vedremo se e come sarà della partita ad Adelboden. I rimpianti sono firmati principalmente da Giuliano Razzoli e Patrick Thaler: pista traditrice quella della collina Sljeme, pista che stava esaltando il campione olimpico di Vancouver con una prima manche che si sarebbe probabilmente conclusa appena alle spalle di Hirscher, se non fosse stato per un errore all’ultima, vera difficoltà del tracciato. E il veterano Thaler avrebbe senz’altro terminato tra i primi dieci, probabilmente attorno alla zona-Gross se non fosse incappato nell’errore decisivo anche in questo caso nell’ultimo tratto di pista. Con i “se”, comunque, non si fanno né la storia, né le gare di sci.
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foto: credit Fisi
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marco.regazzoni@olimpiazzurra.com