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Sci alpino: la squadra femminile verso Vail tra polemiche e certezze

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Nello sci come nel calcio, è tremendamente facile e normale fare i “commissari tecnici” dalla panchina o dal divano per giudicare scelte e risultati della nazionale. Fa parte del mondo dello sport, ovviamente, e quest’attitudine si rafforza ulteriormente in prossimità di un evento importante come i Campionati del Mondo. Le convocazioni della squadra italiana femminile – ma anche di quella maschile – non fanno eccezione e hanno generato una discreta discussione tra gli appassionati in particolare sui portali specialistici.

Oggetto del contendere, soprattutto, la mancata inclusione di Irene Curtoni, che non avrebbe rubato il posto a nessuno poiché il totale dei convocati azzurri (10 ragazze+12 ragazzi) fa 22, sotto la cifra di 24 garantita all’Italia. Partiamo da un presupposto: nei primi giorni d’autunno, i tecnici avevano reso noto che sarebbe bastato un piazzamento nella top ten per garantirsi il pass iridato e, in caso di dubbi, si sarebbero premiati i risultati conseguiti in prossimità dell’evento o dagli atleti più giovani. Tra le ragazze convocate (clicca qui per l’elenco), Marta Bassino non ha centrato i risultati fissati, essendosi fermata ad un 19° e ad un 21° posto; dal canto suo, Irene Curtoni ha due quattordicesimi e due quindicesimi posti peraltro ottenuti su due discipline. Risultati oltretutto identici a quelli di Verena Stuffer, che dunque avrebbe le stesse ragioni per dirsi delusa da certe scelte, ma la velocista gardenese ha preferito evitare qualunque polemica pubblica. 
Però a ben vedere anche sua sorella Elena Curtoni non vanta top ten stagionali, eppure è già in Colorado…perché dunque escludere Irene?

Lo ribadiamo ancora una volta: in assenza dei requisiti, la scelta veniva giustamente affidata alla discrezionalità dei tecnici. E la convocazione ad un Mondiale non va mai intesa come un premio alla carriera o un atto dovuto; al limite, come un’opportunità di fare esperienza per una ragazza appena maggiorenne che ha dimostrato un indubbio talento. D’altronde la stessa Irene Curtoni, sulla propria pagina Facebook, non ha messo in discussione la scelta in sé, sciisticamente comprensibile se consideriamo che l’esperta valtellinese in carriera è arrivata per ben tredici volte tra le prime dieci, dunque un risultato del genere era davvero nelle sue corde: l’atleta del CS Esercito s’è detta disturbata in particolare dalla modalità, ovvero dall’aver appreso unicamente on-line e non tramite comunicazioni dirette l’elenco delle convocate. Non è la prima volta che un atleta dichiara di apprendere una notizia fondamentale sulla propria stagione o carriera, vedi anche la costituzione anno dopo anno delle squadre nazionali, dai mass-media e non dalle fonti federali: ma questo è un problema comunicativo, non sciistico.

Dal punto di vista sportivo, gli unici due ragionamenti possibili sono i seguenti: il primo, si può riassumere con un “senza la Curtoni avremo presumibilmente solo tre slalomiste al via della gara iridata”, e questo è un dato di fatto che apre all’infinita discussione, quantomai soggettiva, sul presunto “obbligo” di riempire in toto i contingenti. Il secondo, considerando che ai Mondiali si gareggia per le medaglie e poco altro, riguarda le eventuali chance di un risultato migliore che Marta Bassino potrebbe avere in gigante (o perché no nella gara a squadre) rispetto alla stessa Ieie. Anche qui la risposta è puramente soggettiva: fermo restando che, secondo noi, l’obbligo di riempire i contingenti e di portare un’atleta anche senza i requisiti non sussiste, vediamo la convocazione di Marta Bassino in chiave futura. Esattamente come fu fatto, tra mille sorrisini maliziosi, con Sofia Goggia due anni fa, che per inciso aveva risultati ancora minori della Bassino in CdM: la bergamasca arrivò poi quarta in supergigante e settima in supercombinata, mettendo a tacere tanti detrattori.

Polemiche a parte, concentriamoci sulle certezze. E le certezze vengono da chi ha conquistato i risultati migliori in questa stagione e di conseguenza può nutrire le chance migliori di medaglia: Federica Brignone dall’alto delle sue tre “top five” in gigante, Daniela Merighetti – al netto della sberla rimediata a Cortina – per il terzo posto proprio nella località ampezzana, Elena Fanchini per il successo e seguente podio, ovviamente, sempre sulle Tofane.  Senza dimenticarsi di Nadia Fanchini, che certamente ha fatto vedere le cose migliori in gigante, ma su una pista tecnica come la Raptor può ritrovare le sensazioni di una volta anche nelle prove veloci: quanto sia talentuosa Nadia non è il caso di ripeterlo.

Per il resto sembra difficile vedere qualche azzurra in zona podio, anche se Chiara Costazza, pur con la sua irregolarità, può davvero essere lì con le migliori dello slalom speciale. E Johanna Schnarf, chissà, potrebbe fare il colpaccio più in supercombinata che non nelle veloci, dove è in crescita al pari della già citata Elena Curtoni e soprattutto di Francesca Marsaglia. Manuela Moelgg può e deve, invece, ritrovare le sensazioni migliori nelle prove tecniche, dove per anni è stata tra le migliori interpreti a livello globale.

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foto: credit Fisi

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