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Tennis, Australian Open 2015: il sogno di Seppi e la cultura del lavoro

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Nella quinta giornata degli Australian Open 2015, inutile negarlo, la notizia del giorno è la vittoria straordinaria di Andreas Seppi contro suo maestà Roger Federer, numero 2 del mondo, tra i grandi favoriti alla vigilia. Ora il nome di Andreas impazza, sia mediaticamente che sui social, e , come sempre, tutti diventeranno esperti di tennis per un giorno e ci si dividerà, tra l’entusiasmo per una vittoria storica per il tennis azzurro e il dispiacere per l’uscita di scena di un grande campione come Federer.

Partiamo, comunque dal principio. Il match che si è tenuto nella “Rod Laver Arena” ha scritto una pagina di storia per lo sport italiano con la racchetta  perchè era da tempo immemore che un azzurro non riusciva ad avere la meglio su un giocatore della top 10 in uno dei tornei del Grande Slam. Dopo 10 sconfitte consecutive, Seppi è riuscito a realizzare una vera e propria impresa, giocando alla pari con il fenomeno di Basilea, senza mai indietreggiare e sempre con il timing giusto sulla palla. E’ vero, probabilmente questo match non ha messo in mostra la miglior versione di Roger, ma è evidente che quando c’è una differenza tecnica sensibile tra due giocatori, da una parte si deve giocare al 100% dall’altra non al proprio massimo.

Pertanto, come lo stesso Federer sportivamente ha riconosciuto, è stata una vittoria pienamente meritata quella di Seppi, un successo di coraggio ma anche fondato sulla cultura del lavoro. Il nostro portacolori, infatti, è reduce da una stagione a dir poco negativa che lo ha visto uscire dai primi 50 tennisti del circuito ATP e con serie difficoltà nel proprio gioco. I problemi erano sia tecnici che psicologici. Andreas, infatti, non riusciva ad essere efficace con la sua seconda di servizio e i suoi colpi erano spesso di facile lettura per i propri avversari. L’altoatesino, pur ricevendo parecchie critiche anche ingiuste e senza mai fare polemiche o inscenare spettacoli in campo, si è messo a testa bassa e ha cercato di lavorare e migliorare i proprio punti deboli. I risultati, fin dall’inizio di questo 2015, sono stati da subito importanti con la semifinale raggiunta nel torneo ATP di Doha e una velocità di palla decisamente migliorata.

Il match contro Federer, è stato un’autentica sublimazione di tutto quello il tennista azzurro e il proprio staff hanno messo in campo nelle ultime settimane. Si è visto un Andreas determinato, pronto a rispondere colpo su colpo anche sulla terrificante diagonale di dritto di Federer, che è spesso letale per i suoi avversari. La sintesi perfetta è proprio l’ultimo colpo del match in cui quel passante straordinario dell’altoatesino si è andato a spegnere all’incrocio delle righe.

Ora non sarà facile riprendersi da questa “sbornia” di entusiasmo e non è un caso che Seppi, già dalle sue prime dichiarazioni, abbia il mirino puntato agli ottavi di finale contro l’australiano Nick Kyrgios, in grande ascesa nell’ultimo periodo e senza dubbio favorito dal contesto di casa. Tuttavia, non vogliamo svegliarci da questo bel sogno e al tempo stesso è giusto rendere omaggio ad un giocatore che in 10 anni di carriera, con volontà e dedizione, ha comunque costruito degli importanti successi che lo hanno visto orbitare, fino a 2 anni fa, a ridosso dei primi 20 giocatori del mondo. Ci si augura che quanto capitato oggi non abbia i contorni di una meteora ma l’inizio di un percorso luminoso.

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Immagine: Federtennis/Tonelli

giandomenico.tiseo@olimpiazzurra.com

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