Tennis
Tennis, Australian Open 2015: sesto titolo per S.Williams, Sharapova mai doma
Nella penultima giornata degli Australian Open 2015, la “Rod Laver Arena” di Melbourne è stato palcoscenico di una bella finale del tabellone femminile tra Serena Williams e Maria Sharapova. La vittoria in due set dell’americana per 6-3 7-6, prevedibile alla vigilia, vale per Serena il sesto successo in terra di Australia e il 19esimo Slam della propria straordinaria carriera. La Williams, con questo ennesimo trionfo, entra sempre di più nel gotha del tennis femminile di ogni tempo e si conferma la giocatrice più forte del circuito WTA.
La partita di Melbourne, infatti, ha messo in evidenza propria questa superiorità al cospetto, va detto, di una Sharapova mai doma che si è battuta con le proprie armi fino all’ultimo 15 . Tuttavia, come già i precedenti tra le due avevano evidenziato, c’è un potenziale diverso appannaggio della statunitense fatto di un’ampia varietà di colpi, maggiore velocità negli spostamenti e soprattutto una resa al servizio diversa. Proprio quest’ultimo dato, si è rivelato il vero discriminante della finale degli Open australiani. Ben 19 aces messi a segno dalla numero 1 al mondo hanno reso davvero difficilissimo alla russa far valere il proprio gioco. Nei due set disputati, infatti, solo nell’ottavo game del primo set con due break di vantaggio, Serena si è concessa ” una pausa” che però, nel computo complessivo, è stata indolore visto che la Sharapova, nel corso della prima partita, aveva perso i propri turni alla battuta in 3 casi.
Come detto, però, la determinazione della russa non si è lasciata scalfire dal netto differenziale tecnico e nel secondo set abbiamo assistito ad un match bellissimo fatto di tanti vincenti da una parte e dall’altra. Maria, in particolare, grazie ad un servizio più profondo e all’uso efficace del dritto lungolinea, è riuscita a mettere in difficoltà la Williams, costringendo l’americana a dover ricorrere al suo miglior tennis. Il tie-break è l’ovvia conseguenza dell’equilibrio della seconda frazione ma, anche in questa situazione, la battuta della teste di serie numero 1 è stata la chiave di volta del match e della vittoria del sesto titolo.
Quello che lascia la finale è l’immagine di una dominatrice e di avversarie come la Sharapova che, per sperare di vincere, debbono giocare oltre i propri limiti. Maria, in questo senso, dovrebbe lavorare su una maggiore imprevedibilità del gioco proprio per poter avere con la Williams qualche chance in più. Tuttavia, parlando sempre della numero 2 del mondo, emerge anche una considerazione sul momento del tennis femminile. Se Serena, all’età di 33 anni, è dal 2013 incontrastata numero 1 del ranking WTA lo si deve anche ad un livello generale non eccezionale che la favorisce nel proprio “status quo”. Pertanto, la domanda è sempre la stessa: chi riuscirà a porre un freno a questa egemonia? Il tempo e il campo ci daranno le risposte.
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Immagine: Federtennis/Tonelli
giandomenico.tiseo@olimpiazzurra.com