Ciclismo
Tour Down Under 2015: tanti azzurri in gara
Alcuni in Argentina, altri in Australia. Qualcuno al San Luis, altri al Tour Down Under, classificato come corsa World Tour: un primo banco di prova, nella terra dei canguri, in vista della primavera, delle classiche, dei grandi giri, di tutto ciò che, nonostante riforme e controriforme, continuerà a costituire la vera ossatura del ciclismo.
Cinque intense giornate dalle parti di Adelaide (clicca qui per la presentazione del percorso) e, come si diceva, una start list di livello: non c’è Simon Gerrans, vincitore un anno fa, ma la sua Orica-GreenEdge punta su Luke Durbridge, uno dei simboli della nuova generazione del pedale australiano. I grandi nomi, però, sono altri: Cadel Evans (Bmc), all’ultimo grande palcoscenico internazionale; Luis León Sánchez e Lars Boom (Astana), Ryder Hesjedal (Team Cannondale-Garmin), Richie Porte (Sky), Michael Rogers (Tinkoff-Saxo).
Nutrita e qualificata la presenza italiana, con molti atleti in grado di competer per successi parziali o addirittura per la classifica finale. Nelle volate, attenzione a Giacomo Nizzolo (Trek) che verrà lanciato da Marco Coledan, nel suo nuovo ruolo di apripista, e da Eugenio Alafaci; tra gli sprinter non ci si può dimenticare della coppia blufucsia costituita da Niccolò Bonifazio e Roberto Ferrari, affiancati in Lampre-Merida da Davide Cimolai, Matteo Bono e Manuele Mori. Domenico Pozzovivo (Ag2r) potrà curare la classifica, al pari del giovane Davide Villella (Cannondale-Garmin): proprio nella formazione erede della storica Liquigas troviamo un Moreno Moser chiaramente in cerca di riscatto dopo un’annata molto negativa. Giampaolo Caruso sarà probabilmente la punta di diamante della Katusha, così come Eros Capecchi in Movistar, mentre Manuele Boaro e Salvatore Puccio avranno compiti di fatica alla Tinkoff e alla Sky; infine, Dario Cataldo e Davide Malacarne potrebbero andare a cercar gloria nel nome dell’Astana.
foto: trekfactoryracing.com
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marco.regazzoni@olimpiazzurra.com