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Ciclismo

Valentina Scandolara, un’atleta di… cuore

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Pronti-via, e Valentina Scandolara ha già messo una bella firma sul suo 2015 ciclistico: la ventiquattrenne veronese di Tregnago si è infatti aggiudicata una tappa e la classifica finale al Santos Women’s Tour, di fatto il Down Under versione femminile. “Il bello è che non ho ancora iniziato a lavorare sull’intensità” – ci racconta via Skype dall’Australia – “però mi sento veramente bene, sono convinta di non essermi mai preparata così per una stagione agonistica“.

Una preparazione metodica e ben dettagliata rappresenta una delle tante differenze che Valentina ha riscontrato tra l’Italia e l’Australia: questo è infatti il suo secondo anno con la divisa dell’Orica-Ais, squadrone che fa sì base a Gavirate, sul lago di Varese, ma a tutti gli effetti aussie. Pur senza rimproverare nulla ai club con cui aveva vissuto le sue prime cinque stagioni da élite, la Scando rimarca ad esempio alcune fondamentali diversità “sul piano dell’alimentazione. In Italia ti dicono che prima devi essere magra e poi essere forte, imponendoti di non mangiare in determinati momenti. In Australia ti insegnano invece a mangiare bene: devi essere prima forte e poi magra“. Sul piano delle competizioni, il 2015 in casa Orica dovrebbe portarle in dote la possibilità di fare la sua corsa “in un paio di tappe di Coppa del Mondo, poi dall’estate vedremo di gara in gara: sicuramente mi piacerebbe essere competitiva al campionato nazionale, agli Europei (da quest’anno anche élite, ndr) e al Giro Rosa, sperando di potermi preparare al meglio per i Mondiali“.

Il 2014 dell’atleta del Centro Sportivo Esercito si era invece concluso all’insegna del…cuore, in tutti i sensi. Prima, un’inusuale crisi respiratoria l’aveva enormemente condizionata proprio nel giorno più importante, quello della prova in linea ai Mondiali di Ponferrada, peraltro pochi giorni dopo aver conquistato l’argento iridato nella cronosquadre con le sue cangure: “Fortunatamente si è trattata solo di una cosa saltuaria, dovuta con tutto probabilità allo stress. Lascio il soprannome di Cuore Matto a Franco Bitossi...”. Ma il cuore Valentina lo ha tirato fuori anche in un altro modo, con un paio di iniziative di solidarietà svolte in Brasile, dove ha trascorso alcune settimane, verso la fine dell’anno, assieme ad un amico di vecchia data: “Ho organizzato una pedalata di beneficenza: i partecipanti dovevano portare uno o due chili di cibo per i bambini orfani di un istituto e per le famiglie delle favelas. Un supermercato e un negozio di bici hanno fatto da sponsor, così abbiamo estratto vario materiale da ciclismo da dividere tra gli iscritti“.

Del resto la Scando non è nuova a iniziative del genere: circa un anno fa raccolse fondi per un ospedale pediatrico col progetto “Una maglia rosa per il Meyer”. Sempre in Brasile, però, ha addirittura raddoppiato: “Il fatto è che, in quelle terre meravigliose, non tutti parlano bene l’inglese. Così, al momento di salutare il titolare della palestra di Ubatuba dove mi ero allenata, l’ho ringraziato per avermi supportato nella mia “route to Rio”, intendendo ovviamente il processo di avvicinamento alle Olimpiadi. Lui ha capito che intendevo recarmi a Rio, distante circa 300 km da Ubatuba, dicendomi che non ce l’avrei mai fatta. L’ho sfidato amichevolmente e ho avuto ragione, riuscendo nell’intento: così, ha accettato la mia idea di finanziare per due anni la crescita di un bambino del posto, dandogli un tetto, dei vestiti, una scuola dove studiare“.

A Rio de Janeiro la Scandolara ha dato un’occhiata anche al circuito olimpico, “molto impegnativo ma adatto ad atleti di fondo, più che a scalatori puri“. La cosa più importante, però, è sicuramente essere riuscita a portare, con la sua spontaneità e la sua generosità, un sorriso sulle labbra di persone meno fortunate. Saranno anche piccole gocce, come ha commentato lei stessa sul sito del suo fans club, ma se ognuno mettesse una goccia forse l’oceano del mondo sarebbe più bello, più pulito e più solidale. 

foto: pagina Facebook Lucy Barker/Valentina Scandolara

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marco.regazzoni@olimpiazzurra.com

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