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Ciclismo: i sorrisi azzurri dell’ultima settimana

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I più tradizionalisti ad interessarsi di ciclismo solamente a metà marzo, quando Parigi-Nizza e Tirreno-Adriatico spianano la strada alla Milano-Sanremo e alle grandi classiche di primavera: in realtà, la stagione è già abbondantemente partita e anche solo nell’ultima settimana ha offerto una serie di corse molto interessanti.

Volta ao Algarve, Tour of Oman, Vuelta a Andalucia, Trofeo Laigueglia: tra novità commerciali in posti improbabili ma spettacolari, dove capita magari di essere bloccati da una tempesta di sabbia, e appuntamenti che si rinnovano da cinquanta e più anni, moltissimi big del ciclismo si sono confrontati dimostrando già una buona condizioni e gli italiani non hanno fatto eccezione. Ha un peso specifico elevato, ad esempio, il successo conseguito da Andrea Guardini nella prima tappa in Oman: non solo perché campioni come Boonen, Kristoff o Bouhanni non hanno potuto contrastarlo, ma anche perché rappresenta il coronamento di un avvio di stagione molto positivo. Una stagione nella quale il velocista veronese può e deve dimostrare di non essere solo uno sprinter adatto a queste rispettabilissime corse: per il potenziale che ha, Guardini può vincere volate al Giro, al Tour e alla Vuelta. Il 2015 sembra configurarsi come l’anno giusto per fare il salto di qualità, seguito magari da Matteo Pelucchi, un ragazzo di cui si parla poco che però ottiene sempre risultati importanti (l’anno scorso, tra l’altro, vinse una tappa alla Tirreno-Adriatico). Anche il brianzolo fa parte della classe ’89, dunque sembra poter entrare definitivamente nell’età della maturità.

In Portogallo non sono arrivati successi: in Algarve, però, segnaliamo i 403 millesimi che hanno privato Adriano Malori del successo nella cronometro, appannaggio di un certo Tony Martin. Il parmense è cresciuto anno dopo anno sino ad entrare nell’élite di una specialità dove l’Italia ha sempre fatto fatica: i risultati del 2014, su tutti il sesto posto iridato e un successo alla Vuelta, sono lì a testimoniarlo. Menzione particolare per Valerio Agnoli, storico gregario di Vincenzo Nibali che ha aperto la nuova stagione senza lesinare piazzamenti importanti sul piano personale: se il duro lavoro non basta ad essere apprezzati, forse risultati di questo genere gli impediranno di trovarsi nella stessa spinosa situazione dell’ultimo autunno, quando solo all’ultimo momento ha rinnovato il contratto con Astana. Ah, Vincenzo Nibali: in Oman ha fatto vedere di esserci, ma la condizione migliore appare ancora decisamente.

Alla storica Ruta del Sol, Ivan Basso ha di fatto inaugurato la sua “seconda vita” da gregario, più precisamente da apripista di Contador: non lo vedremo più duellare per un grande giro, eppure sembra aver già capito come interpretare al meglio questo nuovo ruolo. Infine, il Trofeo Laigueglia: pochi atleti meritavano un successo più di Davide Cimolai, passista veloce che ha spesso e volentieri lavorato per gli altri, dimostrandosi però pronto a cogliere una così ghiotta occasione. Subito dietro Francesco Gavazzi, la cui descrizione può essere del tutto simile a quella del pordenonese: anche per il ragazzo della Valtellina tornerà il momento di alzare le braccia al cielo.

foto: pagina Facebook Andrea Guardini

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marco.regazzoni@olimpiazzurra.com

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