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Golf, tante stelle tra Malesia e California ma non c’è Paratore. Tiger ci riprova

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Continua la trasferta asiatica per l’European Tour, che dal Medioriente si sposta nel sud-est del continente per tre settimane. La prima tappa è ormai una classica della Race to Dubai, il Malaysian Open ($ 3.000.000), giunto alla sesta edizione sul percorso di Kuala Lumpur. Il montepremi non indifferente ha indotto diversi giocatori di livello a far parte del field, con diverse stelle del golf internazionale.

Quattro i componenti della squadra europea della Ryder Cup 2014, tra cui il campione in carica Lee Westwoood. L’inglese, lo scorso anno, dominò il torneo dall’inizio alla fine lasciando le briciole agli avversari e, dopo le buone indicazioni di Dubai, potrà tentare il bis. Ha centrato la terza posizione pochi giorni fa, invece, lo scozzese Stephen Gallacher, mentre Graeme McDowell si è accontentato della Top 10 ma si è mostrato subito in buona condizione nonostante fosse alla prima gara del 2015. Ha approcciato bene il nuovo anno anche il francese Victor Dubuisson, quarto ad Abu Dhabi e il meglio piazzato del field nel ranking mondiale con la sua 15esima posizione. Hanno confermato l’ottimo stato di forma anche un altro francese, Gary Stal, l’austriaco Bernd Wiesberger e l’inglese Andy Sullivan, tra i papabili per il successo finale. Cercherà di avvalorare la propria leadership nella money list Danny Willett, che vi resterà comunque al comando anche al termine del fine settimana. Possono dire la loro, inoltre, anche due giocatori esperti come Miguel Angel Jimenez e Thongchai Jaidee, lo spagnolo Pablo Larrazabal, il belga Thomas Pieters, l’inglese Tommy Fleetwood, il sudafricano Thomas Aiken, l’argentino Emiliano Grillo e il francese Grégory Bourdy.

Per l’Italia, non ci sarà Renato Paratore, il migliore finora, pertanto è lecito attendersi una scossa da parte di Edoardo Molinari, sin qui piuttosto anonimo e sempre lontano dalle posizioni di testa. Deve completamente voltare pagina, invece, Matteo Manassero, dopo due settimane da incubo. Il veronese, nel 2011, festeggiò proprio a Kuala Lumpur il secondo successo della carriera, al momento più lontano che mai. A caccia del primo taglio stagionale anche Marco Crespi, sempre out al termine delle prime due giornate nei tre tornei disputati in Medioriente.

Tanti spunti interessanti anche sul PGA Tour, che fa tappa a San Diego per il Farmers Insurance Open (montepremi $ 6.300.000). Al Torrey Pines, l’uomo più atteso è – ça va sans direTiger Woods, capace di vincere per ben otto volte sul percorso californiano e sette volte il torneo, di cui quattro consecutive. Il numero 1 al mondo potrà senz’altro prendere ad esempio la sua compagnia Lindsey Vonn, bronzo iridato nel superg quando sembrava in dubbio anche un suo possibile ritorno. In particolare, la Tigre dovrà smentire le ipotesi dei media americani riguardo ai suoi possibili yips (clicca qui per approfondire) e rimettersi in carreggiata, anche se attualmente appare piuttosto difficile.
Tra i favoriti del torneo, invece, rientra inevitabilmente il vincitore di domenica, Brooks Koepka, una delle stelle in un field di grande livello, in cui figurano fuoriclasse come Phil Mickelson, l’australiano Jason Day, Rickie Fowler, il gallese Jamie Donaldson, Jordan Spieth e Jimmy Walker. Ma non solo. Perché in California farà il suo ritorno anche un golfista controverso come Dustin Johnson, a distanza di sei mesi dal suo ‘congedo’ temporaneo dal golf (ma sotto, probabilmente, c’era qualcosa di ben più grave…)

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daniele.pansardi@olimpiazzurra.com

Foto: Wikimedia Commons

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