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Hockey ghiaccio
Hockey ghiaccio: il bilancio dell’Italia all’Euro Ice Hockey Challenge 2015
Si continua su questa strada. Le pesanti sconfitte subite contro Austria e sopratutto con Slovenia non modificano i piani dello staff azzurro, deciso più che mai a puntare sui giovani nati in Italia. La politica intrapresa è stata chiara sin dall’inizio: meglio puntare sui ragazzi italiani che su qualche oriundo di terza o quarta fascia.
Da novembre i naturalizzati impiegati nel Blue Team sono stati soltanto sei (Marozzi, Sullivan, DiCasmirro, Tudin, Scandella e Ihnacak) e non è escluso che da qui sino ai Mondiali il numero possa restare immutato o addirittura calare. A Vienna mancavano all’appello infatti i vari Diego Kostner, Marco Insam, Anton Bernard, Joachim Ramoser, Peter Hochkofler, tutti atleti facenti parte del progetto di Lou Vairo.
Ripartiamo con questa voglia per guardare con fiducia al futuro – dichiara Stefan Mair – bisogna andare avanti e avere, lo ripeterò sempre, tanta pazienza. Stiamo creando le condizioni per iniziare un lungo percorso, queste sono sconfitte salutari ed io sono fiducioso. Abbiamo scoperto giovani interessanti in ottica Mondiale – conclude Mair – ma ogni giocatore di questo gruppo si è messo a disposizione del gruppo e non si è mai tirato indietro. Avanti per questa strada”.
Un’esperienza che sarà utile per il cammino della nazionale dove tuttavia, oltre ai passivi negativi, si sono visti passi in avanti per quanto riguarda l’aspetto disciplinare. Intervistato da hockeytime.net, Mair ha voluto sottolineare i miglioramenti degli azzurri sui falli commessi utilizzando il bastone, l’unica strada percorribile secondo l’altoatesino per competere ad alti livelli (leggi qui l’intervista completa).
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Foto: Carola Semino
francesco.drago@olimpiazzurra.com