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Mondiali 2015, una pazzesca 10km femminile! Norvegia a picco, Kalla domina e doppio USA sul podio!

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L’intensa nevicata abbattutasi su Falun stravolge completamente la 10km femminile in tecnica libera con partenza ad intervalli dei Mondiali. Le condizioni della neve, infatti, causano il totale naufragio dello squadrone norvegese, incapace – come spesso successo in passato – di non sapersi adattare in corsa ai cambiamenti meteorologici e di adottare i materiali giusti. E con Bjørgen, Johaug, Weng e Jacobsen totalmente fuori dai giochi (tutte ben oltre la 20esima posizione), è praticamente un gioco da ragazzi per Charlotte Kalla dominare la gara dal primo all’ultimo chilometro e aggiudicarsi il suo primo oro iridato individuale della carriera. La 28enne scandinava, senza le consuete rivali, riporta la Svezia femminile sul trono a distanza di dieci anni dall’ultima vittoria mondiale, conquistata da Emilie Oehrstig nel 2005.

Kalla ferma il cronometro sul , ma le sorprese non finiscono qui. La debacle della Norvegia, infatti, ha spalancato le porte a diverse outsider partite soprattutto con pettorali bassi, con un conseguente podio a dir poco clamoroso completato da addirittura due statunitensi, a riscrivere completamente la storia. Dietro Kalla, infatti, si sono piazzate Jessica Diggins (argento a +41″)  e Caitlin Cregg (bronzo a +46.9″), capaci di sfruttare pienamente i buoni materiali a disposizione e di strappare un risultato irripetibile. La Diggins, infatti, non era mai salita sul podio finora a livello individuale ma soltanto in staffetta, strappando qualche buon piazzamento ma non dando mai l’impressione di poter competere per una medaglia. Vera e propria carneade, invece, la 34enne Cregg, mai andata oltre un 14° posto in Coppa del Mondo nel 2010 ed un 47° nei Mondiali.

Sfiora soltanto il bronzo un’altra svedese, Maria Rydqvist, mentre si spingono in quinta e sesta posizione altre due grandi sorprese come la francese Anouk Faivre Picon e l’elvetica Nathalie Von Siebenthal. In una Top 10 difficilmente ripetibile, trovano posto anche la giapponese Masako Ishida, la finlandese Kerttu Niskanen, un’altra svizzera come Seraina Boner e una terza statunitense, quella su cui gli USA riponevano forse le migliori speranze, Elizabeth Stephen.

Trae vantaggio da una gara rocambolesca anche l’Italia con Marina Piller, ottima 13esima a +1’17” al termine di una gara che solo apparentemente sembrava deludente. La sappadina, invece, sfrutta il numero 2 in partenza e vede terminare alle proprie spalle tutte le big. Strappa un discreto 21esimo posto anche Ilaria Debertolis, a +1’49”.

Le grandi sconfitte di giornata, le norvegesi, sono dietro. La migliore è Heidi Weng, 22esima, mentre una Therese Johaug in completa crisi è 27esima a 2’14”. Addirittura fuori da una virtuale zona punti Marit Bjørgen, la cui azione era palesemente appesantita dai pessimi sci, 31esima a 2’23”. 33esima, infine, Astrid Jacobsen.

Twitter: @panstweet

daniele.pansardi@olimpiazzurra.com

Foto: Wikipedia

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