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Sci alpino, Mondiali: azzurre per un’impresa… gigante

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Dopo la giornata di riposo, i Mondiali di sci alpino ricominciano questa sera, nei consueti orari (18.15-22.15), con lo slalom gigante femminile, la prima delle quattro prove tecniche che entro domenica consegneranno all’archivio questa rassegna iridata.

I fari non possono non essere puntati su una Tina Maze sin qui vincitrice di tre medaglie su altrettante gare, ma in gigante come nelle altre discipline non si può parlare di una favorita unica: c’è una coppia di austriache, composta dalla campionessa di supergigante Anna Fenninger e da una Eva Maria Brem che ha trovato la piena maturità agonistica in questa stagione, col chiaro intento di guastare la festa della slovena. C’è la squadra svedese, sempre molto competitiva quando si parla di discipline tecniche: quest’anno, poi, il talento di Sara Hector è esploso al fianco di quello di Maria Pietilae-Holmner e delle altre scandinave. C’è Mikaela Shiffrin, nel cuore dell’annata in cui, per la prima volta, ha saputo imporsi anche tra le porte larghe: il Mondiale sulle nevi di casa è un appuntamento da non fallire.

Ci sono poi le azzurre, alle quali affidiamo il compito perlomeno di restituire un po’ di fiducia e di serenità alla squadra dopo dieci giorni molto negativi, sebbene il settore femminile sia quello con minori motivi di recriminazione. Quinta-terza-quarta: prima del passaggio a vuoto di Kühtai, Federica Brignone sciava assolutamente con le migliori, su quel livello già raggiunto, allora neanche ventunenne, ai Mondiali di Garmisch-Partenkirchen 2011 quando tornò a casa con un meraviglioso argento. Nadia Fanchini, invece, ha mancato una meritatissima medaglia olimpica in questa specialità, non più tardi di dodici mesi fa, per una manciata di centesimi. In questa stagione vanta un nono e un quinto posto, perciò anche la camuna è da inserire tra le outsider di lusso: inoltre, dopo un superg sotto le attese, in discesa ha colto il miglior risultato da un paio d’anni a questa parte che sicuramente le ha rafforzato morale e convinzione.
Per le azzurre scenderanno in pista anche Manuela Moelgg e Marta Bassino. La veterana di San Vigilio ha sfornato la più brillante prestazione stagionale proprio in Colorado, giungendo decima ad Aspen (attenzione, qui siamo a Beaver Creek, su un’altra pista): in passato, Manuela ha collezionato, nonostante schiena ed altri acciacchi, qualcosa come otto podi in gigante, anche se su una neve infida come quella attuale dovrà dosare la sua proverbiale aggressività. Infine Marta Bassino, la baby, la debuttante che compirà diciannove anni a fine mese: di lei si diceva un gran bene sin dalle categorie giovanili e le prime uscite in Coppa del Mondo, e le prime uscite in CdM tra cui quella di Aspen (19^), diedero l’idea di un talento straordinario. Da coltivare, valorizzare e attendere, senza la pressione di un risultato a tutti i costi già nell’evento odierno, dove la giovanissima cuneese deve pensare solamente a… sciare.

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foto: credit Fisi

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marco.regazzoni@olimpiazzurra.com

 

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