Sci Alpino
Sci alpino, Mondiali: Kueng oro e Feuz bronzo, tripudio svizzero! Sprofondo azzurro
Le bandiere rossocrociate svettano sul podio della discesa iridata di Beaver Creek: Patrick Kueng conquista la medaglia d’oro e Beat Feuz quella di bronzo, inframmezzati dallo statunitense Travis Ganong che fa esultare il pubblico di casa.
Un podio costituito da atleti di ottimo livello, ma che nessuno, oggettivamente, avrebbe mai pronosticato nella sua interezza. Kueng, trentenne del Canton Glarona, centra il terzo successo della carriera a poco più di un anno di distanza dal trionfo sulla Lauberhorn di Wengen. Lo fa interpretando al meglio la Birds of Prey: materiali scorrevoli e sensibilità nella parte alta, pulizia di linea in quella centrale e totale attenzione, senza perdere aggressività, nei dossi successivi al salto Golden Eagle. Ganong, al terzo podio della carriera, pesca l’argento chiudendo a 24/100 dall’1:43.18 dell’elvetico; Feuz, che rispolvera la mai smarrita classe di quella straordinaria stagione 2012 riapparsa a frangenti anche in questo inverno è medaglia di bronzo a 31/100, appena 0.03 meglio di uno Steven Nyman come al solito a suo agio sulla pista del Colorado. Quinta piazza per Aksel Lund Svindal; tanti, tantissimi sono i delusi. Dagli austriaci (Matthias Mayer 12° è il migliore) a Kjetil Jansrud (15°), sino agli italiani.
Mal comune mezzo gaudio, si dirà, tuttavia l’amarezza per la performance azzurra è notevole. Dominik Paris parte forte, col secondo crono assoluto nel primo intermedio, ma poco prima del secondo rilevamento va in rotazione e perde tanta, troppa velocità: la sua gara viene compromessa lì e vale un 23° posto a 1.94. Quella di Christof Innerhofer, invece, è vanificata già nei primi 20” di puro scorrimento, dove paga qualcosa come nove decimi all’allora leader Nyman: troppo per recuperare nei lunghi settori tecnici, cosa che gli riesce solo in minima parte e lo mette alle spalle di Paris, con 2.12 di ritardo. Matteo Marsaglia fa sorprendentemente molto bene nel primo settore di scorrimento, senza però riuscire a mantenere uno standard da top ten sul muro: il romano termina 27° a 2.48. Assolutamente negativa la performance di Werner Heel, anche se, a causa di una ripresa televisiva molto distante, risulta difficile capire dove possa aver accumulato il siderale distacco di 2.70.
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foto: pagina Facebook Patrick Kueng
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marco.regazzoni@olimpiazzurra.com
ale sandro
8 Febbraio 2015 at 12:43
Avete fatto disamine che in gran parte condivido , ma faccio comunque l’avvocato del diavolo (o il rompiballe :D).
I materiali..tutto vero, però poi vedo che nel tratto iniziale di scorrimento puro Paris ha credo il secondo miglior tempo, e anche Marsaglia è ancora vicino a Kueng.. Chiediamoci piuttosto (o se lo chiedano loro ,ancora meglio ) perchè in gare di campionati a Febbraio non si riesca su questa pista a far funzionare tutto a dovere, quando a novembre/dicembre nelle ultime 6 gare di coppa del mondo disputate qui dalla fine del 2012 (3 superg e 3 discese) portiamo a casa 2 vittorie (1 per gara) e altri 8 piazzamenti nei primi dieci, tutti con questi quattro sciatori. E ho escluso i podi e le top ten raggiunte da Peter Fill infortunato, con grande rammarico di tutti.
L’errore di Paris a me è parso successivo a una situazione in cui si trovava in svantaggio già di qualche decimo da Feuz, ma è solo il mio parere prendendo qualche punto di riferimento nella parte alta,quindi passabile di errore. Il Paris fin qui visto non mi sembrava in grado di recuperare una situazione di ritardo anche senza l’errore,ma non lo sapremo mai.
Il problema è stato quello di non essere mai neanche lontanamente vicini ai protagonisti per almeno metà gara in entrambe le specialità. I grandi delusi (a mio modo di vedere la Vonn che vuole ovviamente sempre vincere ,in un contesto del genere, con avversarie di tale livello, in un mondiale casalingo e dopo ciò che le è accaduto le ultime due stagioni, se lo fa andar bene il podio), o nell’una o nell’altra gara, o in entrambe le gare sono stati della lotta, e gli atleti vincitori e medagliati, che sono tutti atleti fortissimi ,di livello ben superiore alla vera autentica sorpresa Cook, sono sciatori che in questa stessa pista hanno saputo fare bene tanto quanto i nostri, sempre in Coppa. E’ questo il rammarico maggiore.
Che poi la Coppa del Mondo premi la continuità e faccia vedere chi è il più forte è fuori di dubbio anche per me. Ciò non toglie che si possano fare, visti tutti i presupposti, dei risultati molto più dignitosi di questi, sempre a parere mio.
Marco Regazzoni
8 Febbraio 2015 at 17:10
Nessun dubbio, finora il bilancio della spedizione azzurra è pienamente negativo: come singole prestazioni, salvo Merighetti, Elena Curtoni e tutto sommato anche la Nadia Fanchini vista in discesa. Manca appunto la squadra maschile, che aveva carte ben migliori di quella femminile. C’è di buono che, a differenza di quanto accade in altri sport, Paris in primis e anche il tecnico Rulfi non hanno cercato scuse. Rulfi ad esempio ha parlato di condizioni non congeniali, che rappresentano però un problema e un limite per i nostri atleti, ma non un alibi.
Luca46
8 Febbraio 2015 at 21:50
Lo stesso De Chiesa in telecronaca ha riportato le parole di Rulfi e credo che questo sia uno dei temi da cui trarre degli insegnamenti. Dobbiamo essere in grado di esprimerci in condizioni il più possibile diversificate. E’ un peccato sprecare un Paris come questo così. Sai se ti giochi la gara e perdi puoi sempre dire è andata male. Però il distacco incamerato da Paris e dagli altri ci dice che noi in gara non ci siamo mai stati e così secondo me è più dura da accettare. Credo che nella discesa della combinata con tutte le varianti del caso qualche miglioramento si sia visto pur restando ancora abbondantemente indietro. E’ chiaro che non eravamo pronti a questo tipo di situazioni. Credo che non sia solo un problema dello sci ma degli sport invernali in genere. Per esempio le stesse cose si dicono di slittino e bob. Va bene toppare nell’uso dei materiali ma in questo caso si è veramente fuori tema. Parto ovviamente dalla considerazione che avendo Paris dato prova di continuità durante la stagione e visti i parametri fisico e tecnici che ha messo in mostra il peggior Paris immaginabile non accumula questi distacchi.
Marco Regazzoni
8 Febbraio 2015 at 10:07
L’errore di Paris costa vari decimi, ma anch’io non sono del tutto convinto che, senza quello, sarebbe stato in lizza per il podio. I Mondiali e le Olimpiadi sono gare a parte, forse questo è il loro principale motivo di interesse, ma è altrettanto vero che, secondo me, l’atleta più forte in una certa specialità si vede al termine di una stagione e non in una gara secca.
Spiace davvero che sulla Birds of Prey i nostri non si siano trovati: purtroppo già le prove cronometrate non avevano dato buoni segnali. Probabilmente c’è stata una moltitudine di problemi, dai materiali sino ad un mancato adattamento al fondo in continua evoluzione, però questi non sono alibi.
Luca46
8 Febbraio 2015 at 11:47
Come al solito la tua analisi non fa una piega. Vedendo il distacco enorme dei nostri ho subito pensato ai materiali. Ci può stare che uno sbagli, che Inner non sia in forma ma il ritardo è veramente troppo. Sicuramente la causa non è solo quella. Probabilmente a questo punto della stagione le nevi americane sono un tantino diverse da novembre. Provo a ipotizzare. Chiaramente non ci sono scuse quando prendi queste batoste non resta che analizzare nei dettagli e capire dov’è stato l’errore per non ripeterlo in futuro perchè non è possibile avere un atleta come Paris e fare di queste figure. Lo stesso Jansrud comunque si può dire che in gara c’è stato, noi se stavamo in hotel non cambiava tanto. Brutto dirlo ma credo sia così.
P.S. mi scuso ancora se continuo ad utilizzare uno spazio improprio. non so se è un problema mio o di che cosa. ci sono però degli articoli che riesco a commentare ed altri che non mi fa il login (pur essendo già loggato), non so se capita solo a me.
Luca46
8 Febbraio 2015 at 00:00
Disastro velocità azzurra. Si salva solo la Merighetti. Speriamo nelle prossime gare. Mi chiedo se quell’errore di Paris possa giustificare tutto l’enorme ritardo. Al di la dei valori dei vincitori i mondiali si confermano gare a parte se pensiamo che Jansrud e Paris e Vonn (che del bronzo può farne a meno) vanno a casa a mani vuote.
ale sandro
7 Febbraio 2015 at 20:54
Poker svizzero nei primi dieci, e gran gara dei padroni di casa. Forse non sono i grandissimi nomi sulla bocca di tutti nella vigilia, ma sono comunque atleti di altissimo livello due su tre in primo gruppo di merito e il terzo Feuz, beh è un discesista che può vincere ovunque o quasi se sta molto bene. Di sicuro va detta una cosa, hanno vinto (o fatto podio) atleti che a Beaver Creek ci san camminare alla grande. Bravissimi perchè hanno fatto tutti una gara d’attacco e fatto i movimenti giusti quando c’era da correggere piccole sbavature. Kueng semplicemente fantastico, sia Ganong che Nyman continuano a crescere, se penso a Feuz credo che possa diventare divertente pure la supercombinata per me, il che sarebbe incredibile per quelli che sono i miei gusti.
E veniamo alla Caporetto. Praticamente gli azzurri non sono mai stati in gara in due prove. E la cosa che personalmente mi dispiace è che non si tratta di Morioka o Nagano , ma di Beaver Creek ,dove gli azzurri hanno sempre avuto eccellenti risultati e ci gareggiano tutti gli anni. Un occasione gigantesca sprecata alla luce della mancata vena dei favoritissimi. Hanno comunque scelto una delle gare più importanti ( se non la più importante) dell’anno per fare questo risultato.