Sci Alpino

Sci alpino: Mondiali, si parte! Tante favorite per il superg

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Si comincia. Questa sera alle 19, con diretta su RaiSport ed Eurosport, il supergigante femminile valido per i Campionati del Mondo di Vail/Beaver Creek metterà in palio le prime tre, ambitissime medaglie di questa rassegna iridata.

La pista Raptor è pronta con i suoi curvoni e altrettanto pronte sono le atlete: il Mondiale è l’evento cerchiato di rosso da tutti. Il supergigante, poi, è forse la disciplina più imprevedibile: non ci sono prove cronometrate, ma solo la ricognizione nella quale bisogna memorizzare ogni passaggio, ogni curva (e qui sono tante), ogni cambio di direzione. E non ci sono nemmeno troppi riferimenti del passato: un solo superg di Coppa del Mondo su questo tracciato, datato 30 novembre 2013. Prima Lara Gut, seconda Anna Fenninger, terza Nicole Hosp: occhio a questi nomi. Quinta, dietro alle sorprendente Ilka Stuhec, fu Nadia Fanchini e settima Sofia Goggia: la bergamasca guarderà dalla panchina l’evento a causa dell’ennesimo inconveniente, la camuna invece sarà della partita, eccome. Nadia ha un conto in sospeso col destino che sì, le ha regalato una vittoria e altri otto podi in Coppa del Mondo e due medaglie iridate. Ma l’ha anche fermata troppe volte, tra infortuni, gioie mancate d’un soffio (vedi Sochi) e, perché no, quell’argento mondiale di due anni fa in libera che non fu oro solo per lo straordinario e mai più ripetuto exploit di Marion Rolland.

C’è Nadia, c’è Dada Merighetti che sta sciando come non mai anche in questa disciplina ed è di pelle talmente dura da essersi ripresa dalla botta di Cortina; ci sono Elena Curtoni e Francesca Marsaglia, chiamate qui, nell’occasione più importante, al salto di qualità, nel cuore di una stagione che le ha viste in crescita dopo un pessimo avvio. Sono tecniche le due ragazze, estremamente tecniche e non troppo scorrevoli: qui possono fare bene.

Ma non ci sono solo le azzurre, finalmente tali anche per il colore della tuta. Anzi, il favore del pronostico, come s’è detto, va ad altre: a Gut e Fenninger, a Vonn e Maze, a Weirather e alla veterana Goergl. Nel nostro pronostico non ci siamo dimenticati di Julia Mancuso, nove medaglie tra Mondiali ed Olimpiadi a fronte di sette successi in Coppa del Mondo, perfetto esempio di quell’american way che si esplicita con una competitività straordinaria specialmente (in certi casi solamente, leggi anche alla voce Andrew Weibrecht) nei grandi eventi. Tutti sul divano, stasera. Comunque vada a finire.

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foto: credit Fisi

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marco.regazzoni@olimpiazzurra.com

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