Sci Alpino

Sci alpino, Mondiali: team event, un’occasione da non scartare

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Alle 22.15 di stasera, si disputerà la gara forse meno attesa del programma iridato di Vail/Beaver Creek: quel team event che in pochi giudicano spettacolare, talvolta ritenuto pericoloso da alcuni atleti per la vicinanza delle due piste di gara e la non remota possibilità di contatti tra i due sciatori.

In ogni caso, con tutti i dubbi che si possono nutrire su questo e su altri format di gara (vedi combinata alpina), ci sono in palio delle medaglie, le quali alla fine peseranno, all’atto pratico, esattamente come quelle di una discesa o di uno slalom. Un discorso che riguarda da vicino anche l’Italia, visto il deludente zero nella nostra casella del medagliere: Francesca Marsaglia, Chiara Costazza, Manuela Moelgg, Giovanni Borsotti, Matteo Marsaglia e Davide Simoncelli sono gli atleti selezionati da Max Rinaldi per una gara caratterizzata da brevi manche a metà tra lo slalom e il gigante. A proposito di format: su quattro manche complessive, due nazioni si sfidano per un tabellone ad eliminazione diretta: in caso di pareggio, si terrà conto del crono complessivo più basso.

Altre nazioni sembrano tuttavia meglio attrezzate per una gara che in futuro potrebbe diventare persino olimpica: in ogni caso, l’Italia non ha mai vinto una medaglia nelle quattro competizioni sin qui disputate (da Bormio 2005 a Schladming 2013, con l’eccezione di Val-d’Isère 2009 dove fu annullata causa meteo), dove invece ha spesso primeggiato l’Austria campione del mondo in due occasioni. Anche la Francia, la Norvegia e la Svezia hanno sempre ben figurato, mentre il successo della Germania a Bormio fu per certi versi inaspettato: da non sottovalutare, ovviamente, Canada e i padroni di casa degli Stati Uniti.

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foto: credit Fisi

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marco.regazzoni@olimpiazzurra.com

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