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Sci di fondo, Magda Genuin: “Avrei preferito un altro finale per la mia carriera”

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Il 2011 è stato l’ultimo anno d’oro del fondo femminile italiano. Il trio Arianna Follis, Marianna Longa e Magda Genuin riuscì a portare più volte il tricolore nelle prime posizioni, dando seguito a quell’incredibile serie di successi iniziata alla fine degli anni ’80 con Manuela Di Centa e Stefania Belmondo. Proprio Magda Genuin, salita sul podio in Coppa del mondo in 12 occasioni e da due anni allenatrice in Spagna a Jaca (centro dell’Aragona a 30 km dal confine francese), ci ha concesso in esclusiva quest’intervista.

Magda innanzitutto come procede la vita in Spagna? Un tuo allievo, Marti Vigo, ti ha definita brava, paziente e costante.

“In Spagna va tutto bene, qui a Jaca ci sono 40 cm di neve, quindi direi che l’inverno è arrivato alla grande. Ringrazio Marti per avermi definito paziente ma alcune volte mi arrabbio anche io”.   

In futuro ti piacerebbe dare una mano al fondo italiano?

“Non ho mai escluso l’ idea di collaborare con il fondo italiano, se un giorno capitasse l’occasione…Rimango sempre legata al fondo italiano, l’Italia sarà sempre un ambiente dove posso crescere, imparare e rimanere ad alto livello”. 

11 anni di Coppa del mondo con tante soddisfazioni e anche qualche rimpianto. Se potessi tornare indietro quale gara vorresti ripetere?

“Vorrei rivivere le emozioni del mio primo podio a Canmore nel 2008, quando arrivai terza alle spalle di Chandra Crawford e Pirjo Muranen. Tra le gare andate non come mi aspettavo mi piacerebbe ripetere la team sprint alle Olimpiadi di Vancouver, quando con Arianna Follis arrivammo ai piedi del podio”. 

Nel 2011 il triplice ritiro Follis-Longa-Genuin chiuse l’epoca d’oro dello sci di fondo italiano che ora non vive certo un periodo florido. Secondo te quali sono stati gli errori più gravi commessi in Italia?

“Credo che l’errore più grave sia stato in quegli anni di accontentarsi di vincere con i campioni maturi senza preoccuparsi di creare nulla che potesse rincalzarli nel momento in cui si sarebbero ritirati”. 

Tra le sprinter tuttavia ci sono tanti elementi interessanti, da Gaia Vuerich a Greta Laurent. Secondo te chi potrà riportare l’Italia sul podio in futuro?

“Sicuramente Gaia e Greta sono delle realtà, spero di vedere protagonista qualche tuta rossa al mondiale U23 e juniores (fatto già avvenuto con la vittoria il doppio podio proprio nella sprint ndr). Nei giochi giovanili Europei inoltre le tre ragazze hanno portato a casa davvero dei bei risultati (Anna Comarella, Cristina Pittin e Martina Bellini ndr) e credo che il futuro sia nelle loro mani”.

Hai mai avuto un ripensamento in questi anni? La federazione avrebbe potuto fare qualcosa in più per convincerti a cambiare idea?

“Non ho mai mai avuto nessun ripensamento e alcune volte mi stupisco di questo. Non nascondo che mi sarebbe piaciuto un ‘pensionamento’ più gioioso e sereno, il mio purtroppo non lo è stato. Per quanto riguarda la Federazione, la rottura con lo staff tecnico di quel momento era davvero profonda, credo che non si potesse fare nulla”.

La tua quasi coetanea Marit Bjoergen ha appena vinto il suo primo Tour de Ski e non sembra avere limiti. Pensi che sia la più grande fondista di tutti i tempi?

“Marit è sicuramente ineguagliabile sia come atleta che come professionista: dai suoi comportamenti, alle sue dichiarazioni, una campionessa anche senza gli sci. L’ ho sempre ammirata e ancora adesso sono sua grande tifosa”. 

Se il fondo stenta, il biathlon sta vivendo il momento di maggior splendore con Wierer e compagne. Hai mai pensato di seguire la strada di altre fondiste come Mäkäräinen?

“Mi sarebbe piaciuto fare biathlon ma non avendo una gran vista non sarei stata una gran cecchina! Inoltre il tema emozionale per me è sempre stato un handicap, non ho mai avuto sangue freddo, quindi il poligono sarebbe stato un grosso problema. Ho sempre pensato che se fossi stata più fredda in alcune occasioni avrei potuto raccogliere di più. Tuttavia pensare al passato non aiuta a vivere il presente, dunque vivo il presente e sono felice! Detto questo spero di vedere tante divise italiane in questi Mondiali di Falun e a marzo in quelli di biathlon”. 

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francesco.drago@olimpiazzurra.com

1 Commento

1 Commento

  1. william da roit

    4 Febbraio 2015 at 20:31

    Con all’attivo ben 3 Olimpiadi, 4 Mondiali, 11 anni in Coppa del Mondo e innumerevoli emozioni che ci hai regalato, noi tifosi possiamo essere veramente soddisfatti di te. Grazie Magda!

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