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Sci di fondo
Sci di fondo – Mondiali 2015, le gare da circoletto rosso per l’Italia maschile
L’obiettivo, se non una medaglia, è quantomeno continuare sul leitmotiv di questi ultimi rinfrancanti mesi per l’Italia maschile dello sci di fondo, attesa da domani all’appuntamento clou dell’anno, i Mondiali di Falun. Volenti o nolenti, il vero ago della bilancia della stagione, per il suo peso specifico comunque superiore ad una Coppa del Mondo che tuttavia ci ha riconsegnato una squadra azzurra competitiva e con talenti da cui attingere per il futuro. Ripetere lo zero della Val di Fiemme e di Sochi è un’ipotesi sicuramente attuale, ma in alcune gare le schegge italiane potrebbero dire la loro.
Sprint – Il format più atteso in assoluto, dove possiamo vantare il numero due della classifica di specialità, quel Federico Pellegrino capace di vincere tre gare consecutive nella velocità. Vittorie, però, arrivate a skating, mentre sulle nevi svedesi si gareggerà in tecnica classica, in cui i progressi compiuti dal valdostano sono stati innegabili ma non tali, probabilmente, da consentirgli di giocarsi una medaglia. La concorrenza, oltretutto, è ben più avvezza all’alternato rispetto a Chicco, ma chissà che il poliziotto di Nus non possa ritagliarsi ugualmente un ruolo da protagonista tra norvegesi, svedesi e russi partendo da outsider, magari sfruttando l’imprevedibilità di una competizione come la sprint, in cui spesso i pronostici vengono ribaltati.
Team sprint – La musica cambia, si gareggia in tecnica libera e Federico Pellegrino è senz’altro uno dei migliori (se non il migliore) interprete della velocità a skating. Il punto di domanda, però, riguarderà il compagno di viaggio del valdostano nella gara a coppie. Da una parte un David Hofer apparentemente perfetto per le proprie doti da sprinter e anche da fondista distance, ma reduce da una stagione finora anonima ed inconcludente, in cui non si è mai reso protagonista; dall’altra un Dietmar Nöckler al fianco del quale Chicco ha conquistato il terzo posto ad Otepää, a gennaio, e tornato sui livelli del 2013, come dimostrato al Tour de Ski. Con la maggior parte delle responsabilità su Pellegrino, però, le chance appaiono risicate.
Staffetta – Una speranza tenuta viva soprattutto dalle prestazioni coraggiose ed onorevoli offerte soprattutto nel 2013 in Val di Fiemme e lo scorso anno a Sochi. Mancherà un baluardo come Giorgio Di Centa, che si dedicherà esclusivamente alla 50km, ma il suo posto verrà preso da Francesco De Fabiani, nuova stella emergente nel panorama italiano e già capace di imporsi come tra i più promettenti alternisti del circuito. La presenza di Nöckler, poi, garantisce ulteriore solidità alle prime due frazioni, mentre – a sorpresa – l’incognita è rappresentata dalle due frazioni in tecnica libera, dove il solo Roland Clara sembra offrire garanzie, mentre il già citato Hofer al momento è ben lontano dai propri standard. Alle spalle di quest’ultimo, però, non si intravedono pedine capaci di fare la differenza, a meno che non si scelga di schierare Pellegrino in ultima frazione. Ipotesi, di fatto, piuttosto remota.
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daniele.pansardi@olimpiazzurra.com
Credit Fisi