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Sci di fondo
Sci di fondo – Mondiali 2015, staffetta: la legge di Northug e della Norvegia, Italia sesta
La Norvegia e Petter Northug si confermano imbattibili nella staffetta 4×10 iridata e trionfano anche ai Mondiali di Falun, di fronte ad un pubblico svedese che deve arrendersi di nuovo allo strapotere del fuoriclasse vichingo in ultima frazione. Per la quinta volta consecutiva, Northug conduce i suoi (Dyrhaug/Tønseth e Gløersen nell’occasione) all‘oro nella gara a squadre, battendo in volata per il terzo campionato del mondo consecutivo una Svezia (Richardsson/Olsson/Hellner/Halfvarsson) a cui non basta uno straripante Olsson. Il bronzo è della Francia, sempre galvanizzata nella staffetta.
I primi chilometri, inevitabilmente, sono di studio. Al comando si alternano l’elvetico Schnider, il tedesco Dobler e il russo Vylegzhanin, con quest’ultimo che intensifica decisamente il ritmo. Francesco De Fabiani prova a farsi vedere davanti, l’accelerazione russa lo costringe a chiudere a più riprese i buchi che si creano con gli uomini di testa, capace di mandare in crisi anche Richardsson. Nell’ultimo chilometro, poi, a prendere l’iniziativa è Harvey, con cui il Canada chiude i primi 10km al comando, insieme a Norvegia, Russia, Finlandia, Germania e Kazakistan. Ad una quindicina di secondi, dietro Johan Olsson prende il testimone di Richardsson e si trascina dietro Maurice Manificat e Dietmar Nöckler, ma l’altoatesino ben presto perde le code di Svezia e Francia che, grazie all’oro della 15km, riacciuffano Tønseth, Bessmertynkh e Niskanen in poco più di 5km. Canada e Kazakistan, come prevedibile, si stacca, ma Olsson non si accontenta di aver recuperato il gap dai primi e accelera ancora. Il fuoriclasse svedese stacca tutti nell’ultimo giro con una magnifica progressione, lasciando la leadership ad Hellner davanti a Francia, Norvegia e Russia. Nöckler crolla nella parte finale e chiude addirittura decimo ad un minuto e mezzo.
Si cambia tecnica, si va a skating e le carte in tavola cambiano. In testa, si forma subito un trio con Duvillard, Hellner e Gløersen, di comune accordo fino a metà frazione, poi è il francese a dare fuoco alle polveri. Il norvegese, però, risponde per le rime e consegna gli ultimi 10km a Northug in testa, con una manciata di secondi su Francia e Svezia. Nelle retrovie, intanto, Roland Clara dimostra di essere tutt’altro atleta rispetto a quello opaco di due giorni prima e dalla decima posizione rimonta fino alla quinta posizione, sebbene il distacco dal podio salga a quasi due minuti. Al comando, Northug e Halfvarsson si guardano e si studiano, il giovane transalpino Adrien Backscheider (classe 1992) ne approfitta e guadagna una manciata di secondi, ma la sua azione si spegne quando Northug decide di uscire momentaneamente dal guscio e di andare a riprenderlo, salvo tornarvi subito sulla scia di Halfvarsson. Lo svedese, sulle ultime rampe, prova a staccarlo, ma è un tentativo fine a se stesso: Northug approccia e conclude in testa il rettilineo finale, in una volata senza storia che condanna la Svezia (e Halfvarsson) all’ennesimo secondo posto e porta alla Norvegia l’ennesimo successo.
Adrien Backscheider, dal canto suo, è costretto a mollare la presa negli ultimi metri, ma può festeggiare un altr bronzo per una Francia (Gaillard/Manificat/Duvillard) ancora una volta strepitosa, dopo il terzo posto di un anno fa a Sochi. La Russia (Vylegzhanin/Bessmertynkh/Legkov/Belov) deve accontentarsi delle briciole, con Belov che rosicchia qualche secondo nel finale ma mai dando l’impressione di poter riagganciare il terzetto di testa (+31″).
La Svizzera sfrutta al meglio un Dario Cologna immenso in seconda frazione e chiude al quinto posto, a 2’03”, con Toni Livers abile a staccare Federico Pellegrino nell’ultimo chilometro. L’Italia, dunque, non va oltre un sesto posto (+2’27”) che nulla aggiunge e nulla toglie rispetto alla vigilia, se non la consapevolezza di poter sicuramente migliorare in futuro. A seguire, la Germania, settima, davanti ad una Finlandia crollata a skating, alla Repubblica Ceca e al Canada.
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