Rugby
Sei Nazioni 2015 – Irlanda di un altro livello, Italia senza scampo: 3-26 all’Olimpico
Una disfatta, come un anno fa a Dublino. L’Italia viene dominata in lungo e in largo dall’Irlanda nell’esordio nel Sei Nazioni 2015, resiste un’ora ma poi cede inesorabilmente alla maggiore solidità e consistenza dei campioni in carica, capaci di stampare agli oltre 60.000 dell’Olimpico un 3-26 senza troppi patemi. La Banda Brunel paga la grande indisciplina e delle fasi di conquista fin troppo traballanti, in cui gli irlandesi concedono ben poco respiro e tagliano le gambe e i rifornimenti agli azzurri.
Comincia con un buon piglio la Banda Brunel, che recupera il kick-off di Haimona e cerca di aggredire subito la difesa irlandese. Un in avanti, però, vanifica tutto e la battaglia in mischia offre subito qualche indicazione: Aguero soffre Ross, Castro mette sotto McGrath. Il primo round è sfavorevole agli azzurri, che si dimostrano fin troppo indisciplinati anche nel gioco aperto successivamente. Al 6′, un fuorigioco viene punito da Gauzere e Ian Keatley porta avanti i suoi. L’Irlanda non dà mai l’impressione di voler accelerare in maniera importante, l’assenza di Sexton si fa sentire e a prendere le redini del gioco è Conor Murray, con il suo splendido piede. Il mediano di mischia del Munster mette spesso in croce il triangolo allargato azzurro (McLean sottotono). Ma in generale, i campioni in carica dimostrano di essere ben più ordinati palla in mano e mentalmente rispetto agli azzurri, che hanno a disposizione poco possesso e lo sfruttano male, complice una mediana poco efficace. Le fasi di conquista, specie la touche, sono in parte dominate da Toner e O’Connell e l’attacco diventa pressoché nullo. E Keatley, intanto, mette altri sei punti sfruttando l’indisciplina italiana e fa 0-9 (20′ e 35′). Il terzo piazzato scuote decisamente l’Italia, che si presenta con decisione per la prima volta nei 22 irlandesi, da cui i Verdi li avevano tenuti sempre lontani. Gli azzurri, stranamente, scelgono inizialmente la touche invece di piazzare, ma il fallo sulla maul susseguente consente ad Haimona di piazzare i primi punti azzurri.
L’inizio della ripresa è di chiara marca irlandese. Murray mette sul piede avanzante i suoi e alterna bene le cariche degli avanti e le folate dei trequarti, con cui gli uomini di Schmidt che si stabiliscono nei 22 azzurri naturalmente senza commettere alcun errore nelle tante fasi, come da caratteristiche irlandesi. La difesa italica, tuttavia, resiste (Campagnaro prova anche l’intercetto) e ricaccia indietro O’Connell&co., senza troppe idee al largo. La mischia continua ad essere una sfida equilibrata, ma un fallo fischiato a De Marchi consentono a Keatley di marcare i primi punti del secondo tempo (3-12). Tanti errori in casa Italia, sia alla mano che nel gioco tattico, da cui traspare una certa insicurezza. L’Irlanda, dal canto suo, non offre un gioco spumeggiante ma ha la pazienza di erodere con calma la retroguardia italiana. L’indisciplina azzurra, al 63′, viene pagata da Ghiraldini (tra i migliori) con un giallo e sulla sequenza touche-maul successiva Conor Murray corona una grande partita con la prima meta del match. Gli azzurri si spengono inevitabilmente, Tommy O’Donnell rompe tre placcaggi portati male a metà campo e vola in mezzo ai pali due minuti dopo per il 3-26. L’Irlanda tira il freno a mano e, di fatto, si accontenta; gli azzurri provano a mettere in campo il solito orgoglio di fine partita, con delle buone iniziative offensive nei 22 ospiti, ma senza successo. A due minuti dal termine, però, arriva lo spunto giusto con un bel calcetto di McLean: Parisse non ci arriva, Haimona sì ma il TMO annulla per un tocco in avanti del capitano azzurro.
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daniele.pansardi@olimpiazzurra.com
Credit FotosportIT/FIR