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Tennis: Camila Giorgi, quando solo il talento non basta

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L’amarezza e la delusione per la sconfitta in Fed Cup contro la Francia sono ancora fresche e la rimonta delle ragazze di Amelie Mauresmo ha spedito l’Italia a giocarsi il playoff per evitare di retrocedere. L’urna del sorteggio è stata maligna con l’Italia, che ha pescato gli Stati Uniti delle sorelle Williams e dunque servirà probabilmente un’impresa per restare nel World Group.

Del weekend appena passato sono davvero pochissime le cose che si possono salvare e forse l’unica è la partita tra Camila Giorgi ed Alize Cornet. Un match dominato dall’inizio alla fine dalla giovane azzurra, che probabilmente ha giocato una delle partite migliori della sua carriera, sbagliando davvero pochissimo e soprattutto non concedendo nulla al servizio.
Sembrava potesse essere il weekend perfetto per Camila e anche nel primo set con la Garcia il copione non era cambiato. L’Italia, dopo il tracollo della Errani, si affidava completamente a lei, ma ad un certo punto si è spenta la luce per la Giorgi e la francese ha passeggiato, trovando un insperato punto del 2-2.

Ancora una volta la numero 31 del mondo ha messo in risalto tutte le sue fragilità, non riuscendo a gestire al meglio i momenti più importanti dell’incontro, Quello che sembra mancare è un chiaro piano tattico e soprattutto una variazione del gioco sempre al rischio da parte di Camila: un continuo tirare forte su ogni pallina che spesso premia, ma che molte volte provoca disastri. La Giorgi è una giocatrice che potrebbe davvero vincere e perdere contro chiunque e non è un ben segnale per una ragazza che non è riuscita ancora a trovare quella continuità richiesta per fare il definitivo salto di qualità.

Il talento certamente non le manca e le caratteristiche del suo gioco sono completamente atipiche per noi italiani, che non avevamo da molto tempo una tale giocatrice. Purtroppo tutto questo non può e non deve bastare e sul banco degli imputati ci finisce anche il papà di Camila, suo allenatore, che non ha mai portato una variazione nel gioco della figlia, lasciandola sempre nel suo “tira tutto alla massima potenza e poi spera che resti in campo”. Il rischio serio è quello di non veder mai sbocciare del tutto una possibile campionessa e un’opzione potrebbe essere una collaborazione con il capitano di Fed Cup, Corrado Barazzutti, che nelle occasioni in cui ha convocato Camila è spesso riuscito a farla rendere al meglio, tralasciando l’ultimo episodio con la Garcia.

Ad aprile ci giochiamo tantissimo con gli Usa e dovremo aver bisogno quasi certamente di una Giorgi in grande spolvero, visto che è l’unica probabilmente a poter lottare per potenza e forza con le Williams. Ci sono alcuni mesi per portare quei cambiamenti sperati nel suo tennis e per avere una Giorgi migliore e pronta a far restare l’Italia nel World Group.

 

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Foto Tonelli per federtennis

andrea.ziglio@olimpiazzurra.com

 

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