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Biathlon, Mondiali Kontiolahti 2015: l’esperienza e la costante crescita di Karin Oberhofer

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Si avvicinano i Mondiali di biathlon e vi presentiamo i componenti della formazione azzurra che si presenterà al cancelletto di partenza di Kontiolahti per andare alla ricerca di un risultato importante. Nelle scorse settimane vi abbiamo raccontato di Dorothea Wierer, che molti, anche tra i non appassionati, già riconoscono come la regina degli sport invernali in Italia. Oggi vi portiamo a conoscere meglio il carattere e i numeri di Karin Oberhofer.

La 29enne della Val Ridanna (classe 1985) è diventata una delle big del circuito di Coppa del Mondo del biathlon. Karin è il miglior risultato della programmazione e della pianificazione dello staff tecnico azzurro, capace di farla crescere anno dopo anno per renderla uno dei talenti più interessanti ma sottovalutati del panorama di Coppa del Mondo, avendo esordito nella formazione maggiore ai Mondiali in casa di Anterselva del 2007. Prima con il supporto tecnico del fidanzato Alex Inderst, allenatore della squadra B, e poi con il team attuale composto da Favre, Oberegger e Zingerle, l’azzurra ha saputo crescere migliorando le proprie performance, dimostrando carattere, concentrazione sugli obiettivi e attaccamento al lavoro, impegnandosi al massimo.

I primi risultati importanti arrivano nella primavera del 2010, dopo le Olimpiadi di Vancouver che hanno regalato poche soddisfazioni, ma proprio a Kontiolahti, sede dei prossimi Mondiali, centra il terzo posto nella staffetta mista con Katja Haller, Lukas Hofer e Christian De Lorenzi, alle spalle di Norvegia e Germania.

L’azzurra è esplosa nella stagione 2012/2013, dove ottiene due top ten, ottava nell’inseguimento di Anterselva e settima nella mass start di Oslo, a cavallo della storica medaglia di bronzo conquistata ai Mondiali di Nove Mesto, chiudendo alla grande l’ultima frazione con le compagne Dorothea Wierer, Nicole Gontier e Michela Ponza, sopravanzata nell’ultimo giro solo da un’incontenibile Tora Berger e dall’ucraina Pidrushna.

La stagione olimpica non è delle migliori, con problemi alla carabina, malattie e cadute che la condizionano sia in pista che psicologicamente, ma si fa trovare pronta ai Giochi, dove sfiora la medaglia nella sprint, quarta a soli sei secondi dal bronzo di Vita Semerenko, e nell’individuale, dove manca due bersagli nell’ultima serie. La medaglia arriva meritatamente nella staffetta mista, conquistando il bronzo con Dorothea Wierer, Dominik Windisch e Lukas Hofer.

Questo risultato eccezionale stimola ancora di più l’azzurra, che si presenta sempre più determinata e carica al via di questa stagione. I risultati arrivano già nella seconda tappa, dove ad Hochfilzen centra la seconda posizione nella sprint. Rimane una delle atlete più costanti al vertice, entrando in nove occasioni nella top ten e risalendo sul podio nell’ultima gara di Holmenkollen, la staffetta femminile, chiusa al secondo posto alle spalle della Repubblica Ceca, con Dorothea Wierer, Nicole Gontier e Federica Sanfilippo.

Karin in questa stagione ha fatto un enorme salto di qualità sugli sci, dal momento che solo la finlandese Kaisa Makarainen, la bielorussa Darya Domracheva e la ceca Veronika Vitkova si sono dimostrate superiori come passo. Al tiro, il suo punto forte è la serie a terra, con la quale spara vicino al 90%, meno precisa storicamente in piedi, dove in questa stagione ha una percentuale del 75%. La portacolori dell’Esercito è una delle atlete capaci, dall’alto della sua esperienza, di arrivare al top ai grandi appuntamenti, come successo già a Sochi e a Nove Mesto, quindi non sorprendiamoci più se l’altoatesina si troverà a lottare nelle posizioni di vertice per risultati importanti.

Foto: FISI (Serge Schwan)

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