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Biathlon: per gli azzurri un bilancio più che positivo, si riparte dalle due medaglie di bronzo

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Il bilancio dei Mondiali 2015 di biathlon appena conclusi a Kontiolahti (Finlandia) non può che essere positivo e non solo per i due bronzi conquistati, entrambi in campo femminile.

A differenza delle stagioni precedenti, i segnali sono arrivati durante tutto il periodo invernale con cinque podi conseguiti a livello individuale con Dorothea Wierer, terza nell’ inseguimento Oestersund, seconda nelle sprint di Pokluka e Oberhof, Karin Oberhofer, seconda nella sprint di Hochfilzen, e Nicole Gontier, terza nella sprint di Oberhof, finalizzata dal recente secondo posto ottenuto a Oslo-Holmenkollen nella staffetta femminile.

Karin Oberhofer ha trascinato le azzurre al podio nella staffetta femminile ed è riuscita a regalarsi una grandissima gioia personale nella mass start, superando nel finale la leader di Coppa del Mondo, la bielorussa Darya Domracheva, per centrare la medaglia di bronzo. Dopo gli errori commessi nelle prime tre gare, sprint, inseguimento e individuale, l’azzurra ha saputo chiudere al meglio i Mondiali, con una crescita esponenziale sugli sci che le ha permesso di fare la differenza nei confronti delle avversarie. All’alba dei 30 anni l’altoatesina della Val Ridanna è giunta alla maturazione e alla consacrazione nella storia del biathlon azzurro, con un’ impresa che rimarrà nella memoria di molti appassionati.

Dorothea Wierer non sarà certo soddisfatta della prestazione finale nella mass start, ma ha comunque disputato un Mondiale da grande protagonista. Nelle prime gare l’azzurra è stata svantaggiata dalle condizioni della neve e dal vento, ma a partire dalla prova ad inseguimento ha garantito ottime prestazioni, sfiorando il podio in occasione della 15 km, beffata dalla sorpresa Yurlova e a pochi decimi da Soukalova e Makarainen. Il riscatto è arrivato nella staffetta, dove non è riuscita a sopravanzare Dorin ma battendo Shumilova ha riportato la nazionale azzurra sul podio iridato a due anni dal bronzo di Nove Mesto. Chissà che le due big azzurre non possano togliersi altre soddisfazioni a Khanty Mansinsk, ultima tappa stagionale.

Nicole Gontier ha lottato in questa edizione dei Mondiali, faticando a causa di una condizione non ottimale che di conseguenza non le permetteva di esprimersi al meglio nemmeno al poligono. Prezioso comunque l’apporto in staffetta, che ha permesso all’Italia di mantenersi in terza posizione e in lotta per il podio.

Lisa Vittozzi ha dimostrato di avere talento da vendere, nonostante la giovane età, e soprattutto carattere. La medaglia che ha sfiorato ai Mondiali Junior di Minsk è arrivata con le grandi, grazie a una convincente prestazione sugli sci e una performance rapida e pulita al poligono. L’augurio è che possa essere la prima di una lunga serie.

Federica Sanfilippo è stata l’ennesima sorpresa in positivo in questa stagione: reduce dal podio ottenuto a Canmore in Ibu Cup, è giunta a Kontiolahti come riserva e nell’unica gara disputata ai Mondiali ha centrato l’undicesimo posto nella 15 km, dimostrando il proprio valore e creando qualche dubbio di abbondanza sulla staffetta azzurra da schierare. Sicuramente dalla prossima stagione, a meno di malanni o infortuni, la vedremo con più continuità in Coppa del Mondo.

In campo maschile ci presentavamo alla rassegna iridata con ambizioni minori, ma gli azzurri avevano puntato tutto sull’appuntamento dei Mondiali per riscattare una stagione al di sotto delle aspettative.

Christian De Lorenzi è risultato essere il migliore degli azzurri. Il veterano valtellinese, classe 1981, è arrivato a Kontiolahti in un’ottima condizione e ha ottenuto i suoi miglior risultati stagionali, sfiorando la top ten nella 20 km, chiusa al dodicesimo posto. A conferma delle ottime prestazioni, è stato l’unico azzurro a prendere il via nella mass start, terminata in 18esima posizione ma lottando fino all’ultimo poligono con i migliori del circuito.

Lukas Hofer si è presentato ai Mondiali in ottima forma, ma al 25enne di San Lorenzo di Sebato è mancata la solidità al tiro, disputando prestazioni altalenanti come avvenuto durante tutto l’arco della stagione. Il vero Hofer si è rivisto in occasione della staffetta, dove ha tenuto un ritmo altissimo sugli sci ed ha completato senza errori la serie in piedi. Sarà da tenere d’occhio nella tappa finale di Coppa del Mondo che si disputerà a Khanty Mansinsk, dove in passato è salito in diverse occasioni sul podio.

Ci si aspettava qualcosa di più anche da Dominik Windisch, che ha ottenuto come miglior risultato il 23esimo posto nella sprint. Si pensava che la condizione del 25enne di Rasun potesse crescere durante la competizione, ma l’azzurro ha sempre faticato al tiro, mancando numerosi bersagli e la qualificazione alla mass start. Ricordiamo che Dominik ha contratto l’influenza nei giorni appena prima della partenza verso la Finlandia, per cui l’atleta dell’Esercito si presentava alla competizione iridata non al top della condizione.

Thomas Bormolini ha provato a regalarci un sogno nella staffetta maschile, cercando di emulare il risultato ottenuto poche ore prima dalle compagne. Il livignasco, autore di numerosi e inusuali errori al poligono per tutta la competizione, ha forse pagato l’emozione per la prima partecipazione ai Campionati del Mondo e nel corso della staffetta è incorso nel giro di penalità, spegnendo le speranze di cogliere un ottimo risultato. Nulla da rimproverare però all’azzurro, che ha giustamente tenuto il passo dei migliori, per rischiare sul suo punto di forza, il poligono. Siamo certi che il 23enne azzurro porterà con se questa esperienza e punterà a crescere passo dopo passo.

I risultati che hanno ottenuto gli azzurri sono anche merito del lavoro dello staff azzurro, che con la partecipazione di tecnici e skimen fornisce le migliori condizioni agli atleti per scendere in pista. Ricordiamo allora i coach Patrick Oberegger, Patrick Favre e Andreas Zingerle, gli skimen Simone Biondini, Luca Molin Pradel Julien Baudin e Giacomo Tiraboschi, le fisioterapiste Roberta Strim e Judith Egger. Infine i complimenti al Direttore Tecnico Fabrizio Curtaz, che ha saputo gestire al meglio questo gruppo e portarlo al vertice nonostante le poche e limitate risorse disponibili.

Foto: FISI (Serge Schwan)

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